Lakers, Anthony Davis: "Voglio aiutare la squadra a riconquistare il titolo"
Notte importante in quel di Los Angeles, sponda Lakers. Per la prima volta dall’ufficialità della trade che l’ha portato in California, Anthony Davis ha incontrato la stampa, rilasciando le prime dichiarazioni da giocatore purple-and-gold. Si parte con il momento nel quale è divenuta realtà la trade che lo ha visto salutare New Orleans.
“Ero nella mia camera, in hotel, e mi stavo rilassando guardando un film” – racconta Davis – “Poi ho visto che il mio agente, Rich Paul, stava provando a chiamarmi; dato che non mi piace essere disturbato durante un film, ho preferito far partire la segreteria telefonica. Successivamente ha riprovato a chiamarmi un’altra volta; io ho nuovamente rifiutato la chiamata, ma a quel punto ho iniziato a insospettirmi“.
“Ho cercato di richiamarlo io, ma stavolta il suo cellulare era occupato. A quel punto, essendo un ragazzo di 26 anni, ho fatto quello che fanno spesso quelli della mia età, cioé sono andato direttamente su Instagram. Lì ho scoperto dello scambio. Poi Rich Paul mi ha richiamato e mi ha spiegato tutto“, continua AD.
Il focus passa quindi sulla sua nuova squadra, sulla quale Davis scommette senza esitazioni: “Scelgo il nostro roster rispetto a quello di qualunque altra squadra. Credo che, in una serie al meglio delle sette partite, noi avremo la meglio in ogni caso“.
Sul suo ruolo sul parquet: “A me piace giocare da ala grande, non lo nascondo. Non mi piace fare il centro, ma se il coach ha bisogno di me in quel ruolo, allora mi metto a disposizione senza problemi. Nel corso degli anni, comunque, il gioco è diventato talmente fluido a livello di posizioni che in realtà non sono più cosi bloccati; basta mettere cinque giocatori in campo e giocare“.
Capitolo Kawhi Leonard. I Lakers hanno provato fino all’ultimo ad ingaggiare l’MVP delle ultime Finals, ma alla fine l’hanno spuntata i cugini dei Clippers. Lo stesso Davis si è speso per convincere l’ex Spurs e Raptors: “Quando esiste la possibilità di arrivare ad un giocatore come lui, devi fare quasi qualsiasi cosa in tuo potere per ingaggiarlo. Alla fine non siamo riusciti a spuntarla, ma era comunque mio interesse fare qualsiasi cosa per aiutare la squadra“.
“Quei 4 milioni che ho rifiutato sono serviti per offrire più soldi ad un altro free agent che noi Lakers volevamo, perciò era la cosa giusta da fare” – aggiunge il nativo di Chicago, Illinois – “Penso che in generale sia stato fatto un grande lavoro nel costruire questa squadra“. Sulla questione del #23, il Monociglio sottolinea: “Mi ha fatto un pò male dovervi rinunciare dopo tanti anni. Per decidere il nuovo numero sono andato su NBA2K, vedendo quali mi stavano meglio. E alla fine ho optato per il #3, il primo che ho indossato quando andavo alle elementari“.
A proposito di obiettivi, infine, Davis non ha dubbi e punta a riportare ai Lakers un titolo che manca dal 2010: “Da quando sono stato scambiato, il mio unico obiettivo è riportare il titolo a Los Angeles. Sono assolutamente concentrato solo su questa stagione e su come aiutare la squadra a raggiungere l’obiettivo. Quando arriverà il prossimo anno, allora sarà il momento di pensarci. Solo allora potrete richiedermi quale sarà il mio futuro e lo valuterò“.