Blazers, Nurkic si rompe la gamba sinistra. Stagione finita per il bosniaco
E’ stata una vittoria quanto mai amara, quella ottenuta dai Portland Trail Blazers al Moda Center contro i Brooklyn Nets. La formazione di coach Stotts l’ha spuntata su quella di coach Atkinson per 144-148 dopo 58′ di gioco molto intensi; una vittoria che consolida il 4° posto della franchigia dell’Oregon, che anzi si porta ad appena mezza partita dai Rockets 3°.
Ma di voglia di festeggiare ce n’è ben poca. A poco meno di due minuti e mezzo dalla fine del secondo overtime (2’22” per la precisione), sul punteggio di 132-134, Jusuf Nurkic si getta a rimbalzo offensivo, tentando un tap-in su un layup sbagliato da Harkless. Il centro bosniaco, però, cade male e si rompe la gamba sinistra, tra lo sbigottimento generale di pubblico, compagni ed avversari.
Le prime analisi parlano di frattura composta di tibia e perone, il che vuol dire, purtroppo, stagione finita per uno dei perni principali dei Blazers, autore tra l’altro di un’altra grande partita, con 32 punti (13/24 al trio), 16 rimbalzi, 5 assist e 4 stoppate a referto contro i Nets. Una volta immobilizzata la gamba dal personale sanitario, Nurkic ha lasciato il parquet in barella, circondato dai giocatori di entrambe le squadre, per poi venir portato in un ospedale locale. I Blazers non hanno quindi rilasciato altri comunicati.
“Siamo devastati“, ha commentato laconicamente l’head coach di Portland. “Mi stavo sentendo male di stomaco” – ha spiegato Damian Lillard – “Stavo andando in quella direzione, quando ho visto tutti gli altri girarsi velocemente ed allontanarsi. Quindi ho guardato e ho visto la sua gamba spezzata. Lui non avrebbe voluto che noi, a causa del suo infortunio, mettessimo da parte la partita. Per cui siamo tornati in campo per finire il lavoro e portarla a casa. Una volta finita, però, i nostri pensieri sono tornati a quello che gli è successo“.
Così Enes Kanter: “Vado a casa a pregare per lui. Tutto ciò è più grande del basket. Abbiamo conquistato la certezza dei Playoff, ma non possiamo festeggiare. Lui fa parte della nostra famiglia. Non della nostra squadra, ma della nostra famiglia“. Anche i Nets, ovviamente, hanno espresso vicinanza al giocatore: “Il suo infortunio, non la partita o la sconfitta, è stato l’argomento principale di discussione negli spogliatoi dei miei ragazzi” – ha detto coach Atkinson – “Stiamo parlando di un gran giocatore, che stava disputando una gran partita. Non ci resta che pregare per lui, non è una cosa a lungo termine e tornerà più forte di prima“.
Come sempre in questi casi, non sono mancati i messaggi di affetto e vicinanza da parte di tutta la NBA. Giocatori come Luka Doncic, Bradley Beal, DeMar DeRozan, DeMarcus Cousins, Donovan Mitchell, Karl-Anthony Towns e Trae Young hanno inviato il loro messaggio a Nurkic, seguito dall’emoticon con le mani unite in preghiera. Lo stesso hanno fatto anche Andrew Wiggins, Nikola Vucevic e Spencer Dinwiddie, giusto per citarne altri. Dwyane Wade ha scritto: “Questa è la parte che odio del Gioco. Preghiamo per Jusuf“. Rudy Gobert, Pau Gasol e Blake Griffin augurano al bosniaco di tornare presto in campo. Anche i Denver Nuggets, prima franchigia NBA di Nurkic, hanno pubblicato un tweet di vicinanza: “Dalla tua famiglia di Mile High City, sei nei nostri pensieri, big fella“.