Warriors, Kerr: "Siamo stati imbarazzanti. Sembrava stessimo facendo jogging"
Che i Golden State Warriors non siano tornati in campo dopo l’All-Star Break con il piglio del periodo precedente la kermesse di Charlotte, è un dato di fatto. Dopo il 3-3 rimediato nelle ultime sei uscite, compreso l’ultimo road trip stagionale ad Est, nella notte i californiani sono caduti in maniera fragorosa alla Oracle Arena al cospetto di una squadra in affanno nell’ultimo periodo, ovvero i Boston Celtics.
Davanti ad un pubblico a dir poco ‘interdetto’, Curry (unico a salvarsi con 23 punti) e compagni si sono esibiti in una delle peggiori prestazioni degli ultimi anni, venendo sovrastati quasi senza colpo ferire dagli avversari, portando a casa alla fine un -33 (128-95) che rappresenta la peggior sconfitta interna di tutta l’era Kerr.
L’head coach di Golden State, a fine partita, non le ha certamente mandate a dire: “Sin dall’inizio, il livello di intensità non era quello di cui avevamo bisogno, essendoci trovati sotto 11-0 dopo i primi 3-4 minuti. Mi sembrava che stessimo facendo jogging in campo. Non si gioca a basket in questo modo. Devi correre, giocare duro e dare tutto. E noi non abbiamo fatto nulla di tutto ciò. Siamo stati imbarazzanti“.
“Sin dall’inizio non eravamo in campo con la giusta mentalità; non abbiamo messo sul parquet lo sforzo necessario per vincere una partita in NBA” – aggiunge Kerr – “Io voglio essere certo che la squadra si metta nelle condizioni per vincere, per avere successo. Parte tutto dalla fame, dalla passione, dall’intensità, e stasera non abbiamo avuto nulla di tutto ciò“.