Warriors, Steve Kerr: "Scioccato dal flagrant fischiato a Draymond"
E’ stata una serata decisamente complicata quella vissuta dai Golden State Warriors al Moda Center di Portland contro i Trail Blazers. I 64 punti in due (equamente condivisi) di Stephen Curry e di Kevin Durant (Cousins tenuto a riposo) non sono bastati ai californiani, letteralmente travolti in un quarto periodo emblema di una serata davvero storta, concluso con un parziale di 12-35 per la squadra di coach Stotts, poi vincente 107-129.
Sul parquet c’è stato molto nervosismo soprattutto nel secondo tempo. Prima Kevin Durant nel terzo quarto, con uno screzio subito sedato con Jusuf Nurkic; nel quarto periodo, pressappoco a 7′ dalla fine, un fallo in attacco di Klay Thompson su Zach Collins ha innescato la polemica del #11 ospite nei confronti del giovane avversario, accusato di aver esagerato il contatto.
Il clou lo si è raggiunto quando, a 3’54” dalla fine e sul 103-110 Blazers, Green ferma Collins lanciato a canestro con una ‘mannaiata’ con la quale prende pallone e braccio sinistro del 21enne prodotto di Gonzaga. Fallo sacrosanto, ma per gli arbitri c’è di più, ovvero un Flagrant-1. Una decisione che fa letteralmente uscire dai gangheri Steve Kerr, il quale prima sbatte a terra furioso la cartellina, per poi inveire in maniera molto decisa contro gli arbitri, che non possono fare altro che espellerlo.
Una situazione che segna la partita di Golden State, poiché tra tecnici vari e flagrant i Blazers usufruiscono di 5 tiri liberi (tutti realizzati) e, con la successiva bomba di Layman, volano sul +15 (103-118), chiudendo la sfida con 3’30” d’anticipo. Nel post-partita, Kerr ha commentato così: “Ero semplicemente scioccato per il fatto che quell’episodio fosse stato sanzionato con un flagrant-1. Voglio dire, l’avversario sta andando a canestro per una schiacciata, e il difensore deve fare in modo di impedirglielo. Così mi sono permesso di esprimere a Kenny il mio dissenso riguardo la sua chiamata“.
Draymond Green, a sua volta, si dice sconcertato della chiamata degli arbitri, esprimendo apprezzamento per la difesa nei suoi confronti adottata da coach Kerr. “Ho preso un bel pò di pallone. Non so, è la Draymond rule” – ha spiegato il giocatore di Golden State – “Coach Kerr? Lo adoro, è stato grande. Ho preso anche un tecnico per essere rimasto lì, ma al massimo sarebbe dovuto essere un ‘delay of game’, non un tecnico. Non puoi dare a qualcuno un tecnico per una cosa del genere. Vabbé, sarà anche questa una Draymond rule“.
Ha detto la sua anche Steph Curry, che concorda con il compagno di squadra sul fatto che venga preso di mira dagli arbitri per via della sua reputazione: “Credo si possa parlare di una cosa del genere. Ho visto il replay di quella giocata e ho notato quanta parte del pallone abbia preso. So come loro classifichino qualcosa come eccessiva o cose del genere, ma in questo caso non c’era nulla di eccessivo, ha preso il pallone. Ho pensato fosse stata una chiamata del tutto sbagliata. Ovviamente poi ne abbiamo pagato il prezzo con tutto quello che è successo dopo“.