Slam Dunk Contest: Zach LaVine è il Re del cielo di NY! Oladipo coraggioso, Antetokounmpo e Plumlee sottotono
SLAM DUNK CONTEST. E non pensiamo bisogna aggiungere altro. Il fascino di una delle gare sportive più spettacolari del mondo attrae tutti i Paesi, tutte le generazioni e tutti gli appassionati del Gioco. Negli anni si è sviluppato sotto diversi punti di vista: dalla schiacciata atleticamente incredibile, a quella semplicemente fantasiosa e affascinante. Di sicuro non possiamo parlare del primo Slam Dunk Contest vinto da Doctor J, Julius Erving, come parleremo di questo o quelli degli anni scorsi. L’evoluzione è sotto gli occhi di tutti e non è sempre stato sintomo di miglioramento. Prendiamo atto del cambiamento ma come potrebbero testimoniare tutti quelli seduti al tavolo della giuria (sì, perché per volontà divina torna la giuria e non il “televoto”) la pallacanestro è completamente cambiata, incluso il suo show più estremo. Abbiamo parlato di giudici e già che ci siamo, stiamoci dentro: sono 5 le personalità scelte per votare seduta stante le schiacciate degli atleti in gara. Il primo è Bernard King, storica figura della pallacanestro newyorchese e primo giocatore a segnare 60 punti con la maglia dei Knicks. Il secondo è Chris Mullin, tassello di quel Dream Team del ’92 che impressionò il mondo. Il terzo, uno dei più applauditi, è Nate Archibald, hall of famer e stella dei New York Nets degli anni ’70. Gli ultimi due non hanno bisogno di particolari presentazioni: Walt “Clyde” Frazier, pittoresco come suo solito, e Doctor J, Julius Erving, la cui maglia è affissa sotto il soffitto del Barclays Center. Quella 32 difficilmente verrà dimenticata da quelle parti. Si potrebbe anche chiudere di far esibire loro ma meglio forse dar spazio ai più giovani, ai talenti del nuovo millennio. I partecipanti alla gara li conoscete ma noi ve li ricordiamo: dai Milwaukee Bucks, Giannis Antetokounmpo; dagli Orlando Magic, Victor Oladipo; dai Minnesota Timberwolves, Zach LaVine; dai Brooklyn Nets, Mason Plumlee. Raccontarvi le schiacciate e ciò che la fantasia dei giocatori ha scaturito non sarà cosa semplice ma nel caso preferiste le immagini, nella nostra sezione video troverete tutto ciò che occorre. Ad aprire le danze ci pensa il padrone di casa, il centro dei Nets, Mason Plumlee: chiede subito la collaborazione di Kyrie Irving, suo ex compagno di squadra in Spagna con la maglia della nazionale statunitense. La schiacciata è stata già vista, per la prima volta la fecero la premiata ditta Allen Iverson – Andre Iguodala, solo che anziché concludere ad una mano, Mason va giù con due mani e reverse! Non male per niente, già vista, con un minimo di rivisitazione, ma il gesto è più che apprezzabile. I giudici, che iniziano ad entrare in contatto con le nuove tecnologie, espongono i voti su un iPad per la prima volta nella storia del concorso. iPad o meno, il voto totale per Plumlee è di 40 (8×5).
È il turno del personaggio più atteso, un po’ per la sua storia, un po’ perché è diventato l’idolo di gran parte degli appassionati e non per forza tifosi dei Bucks, e soprattutto perché si ha voglia di vedere all’opera uno schiacciatori con un fisico così futuristico! Entra sul parquet accompagnato da Muse che mantengono il vessillo greco, sua terra natia. Partenza dal lato, rimbalzo e tentativo di inchiodata ad una mano con una estensione del braccio allucinante. Sbaglia il primo tentativo, anche il secondo e purtroppo anche il terzo. Le chance di riprovare sono finite e la giuria, volente o nolente, gli attribuisce il minimo punteggio: 30 (6×5). Il terzo concorrente arriva da Orlando, di mestiere fa il playmaker, all’occorrenza la guardia, ma ha il vizio di andare sopra il ferro! Victor Oladipo ha deciso di partecipare alla gara delle schiacciate per stupire il mondo intero. In realtà aveva già stupito ieri notte, quando, una volta scoperto di essere stato microfonato dalla TNT, inizia a canticchiare diversi motivi, dimostrandosi anche un discreto cantante! L’ingresso in scena di stasera è praticamente uguale: siamo a NYC e quale migliore canzone per autointrodursi se non “New York, New York”? Con una maglia in stile smoking, si presenta al pubblico del Barclays Center che con lui intona le note dell’immortale Frank Sinatra. Spettacolo coreografico prima di passare all’azione, quella vera. Dal primo tentativo, andato a vuoto, si capisce più o meno quello che vuole fare ma restiamo anche noi come il pubblico un attimino increduli. Avremmo sbagliato noi. Il secondo tentativo è anch’esso nullo ma serve per materializzare la nostra idea iniziale e all’ultimo tentativo ecco che realizza una delle più belle e incredibili schiacciate degli ultimi anni: non un giro di 360° ma di ben 540° con tanto di conclusione finale in reverse! CLAMOROSA prima schiacciata di Victor! Anche i giudici devono riconoscere la bravura e la caparbietà di Oladipo: 50 (5×10). Ah, per la cronaca, visto che Frazier e Erving hanno difficoltà con il touch screen dell’iPad, quasi quanto Federico Buffa, si passa ai consueti fogli, quelli che distribuiscono anche tra il pubblico, tanto per intenderci. Carta o tablet, il risultato non cambia. È la volta di Zach LaVine, arrivato nella NBA proprio con l’appellativo di “grande atleta e straordinario schiacciatore”. Rimarranno nella storia le immagini dei suoi primi test fisici e le altezze che riuscì a toccare. Nel video di presentazione dei personaggi, Zach esordisce con un “da bambino sono cresciuto guardando solo Space Jam” (e come dargli torto?!) e allora la citazione è obbligatoria: arriva sul parquet con la canotta dei T’Wolves che subito dopo leverà per mostrare quella di Michael Jordan. Dei Bulls? No. Dei Wizards? No. Di Team USA? No. La canotta dei Looney Tunes! Parte dal lato, rimbalzo del pallone sul campo e via sotto le gambe! Una roba pazzesca che ricorda vagamente il concorso che vide trionfare per la prima volta J-Rich, che all’anagrafe fa Jason Richardson.
La stesa a livello del ferro, facilità di salto imbarazzante ed è l’unico che al primo tentativo manda a bersaglio il suo scopo nonostante il quoziente di difficoltà della schiacciata. AMAZING: 50 (5×10). Archibald sobbalza dalla sedia, così come King, molto più cauti sembrano essere Frazier e Erving. Il primo round si chiude con il doppio 50 di Oladipo e LaVine, col il 40 di Plumlee e il 30 di Giannis. Sarà il greco ad aprire il secondo turno: dopo la prima schiacciata fallita, arriva in soccorso il fratello, Thanasis, scelto da NY e per ora ala dei Westchester Knicks. La schiacciata è ben eseguita, non è particolarmente fantasiosa anche se mette bene in mostra le doti di Giannis. Il selfie immediato post-schiacciata è già virale sui social. Per i fratelli Antetokounmpo arriva un 35 (7×3, 8, 6) e nulla più le chance di vederlo in finale calano vertiginosamente. Tocca a Plumlee: 2 tentativi a vuoto, anche perché piuttosto difficile come schiacciata, e allora si chiama l’aiuto. Anche qui le cose si fanno in famiglia e arriva il fratello Miles, lungo dei Phoenix Suns in procinto di cambiare squadra. Miles è alto la bellezza di 208 cm, la stessa altezza di Mason. Saltarlo interamente non è opera così semplice. Nonostante si aiuti con la mano per darsi uno slancio maggiore e la schiacciata comunque sia gradevole, la giuria non va oltre un 36 (7×4, 8 per Doctor J). I due si chiamano automaticamente fuori dai giochi. Oladipo, già qualificato, se la prende comoda: parla con Bill Russell, si fa utografare il pallone da Hakeem Olajuwon e poi chiama Elfrid Payton. Cerca di imitare quella di Mason Plumlee del primo turno, aggiungendoci un 360. Roba da tutti i giorni. Perfetta esecuzione, gesto atletico mostruoso e rotazione del corpo velocissima. Oladipo paga ancora il fatto che uno o due tentativi falliscono. 39 (7×2, 8×2, 9) basta per passare in finale. Tocca a Zach che anche se qualificato la prende sul serio: fa rimbalzare il pallone a terra, va su come nella prima schiacciata ma al posto di passarsela tra le gambe va dietro la schiena. Altra mostruosa schiacciata di un ragazzo 19enne che imbarazza gli altri concorrenti e fa nuovamente esplodere l’arena! Altro giro, altra schiacciata, altro 50 (10×5)! Ciò che più impressiona del playmaker dei T’Wolves è la tranquillità con la quale va su, a pochi centimetri di distanza dal ferro. Primo turno PERFETTO di LaVine che chiude a punteggio pieno. La finale, dunque, sarà tra OLADIPO e LAVINE. Primo turno, Oladipo perché con punteggio inferiore: sedia + Payton + palla sopra la testa di Elfrid. Avete già un’idea? La prende, la vuole passare sotto le gambe e vuole schiacciarla. Una roba incredibile, se solo riuscisse. Al terzo tentativo ci va molto vicino ma non riesce a chiuderla. Poco più del minimo sindacale: 31 (6×4, 7) e una buona dose di applausi er il coraggio che ha dimostrato. È il momento di LaVine che può anche chiuderla con un turno di anticipo: si prepara e chiede anche lui la collaborazione di un compagno di squadra, Andrew Wiggins.
Il canadese sotto canestro mantiene la palla con un mano, Zach arriva, la prende, va sotto le gambe e la inchioda nuovamente. Thanasis sulla panchina ha le mani sulla testa, non riesce a crederci. Disinvolto, tranquillo ma soprattuto volante! Sta un’eternità in aria prima di affondare una schiacciata potente ed elegante allo stesso tempo. Tranquillo lo definirà come “Insensato atleticamente”. Un 45 giusto per gradire. È il momento della verità per Oladipo che deve puntare al massimo: i primi due tentativi, come sempre, non vanno a buon fine. Per il terzo arriva ancora Payton che gliela poggia a tabellone, dal lato posteriore, wildmill dunk e via! Bella, bella, bella ma vale solo 41! LaVine ha già vinto, ma ha talmente tante idee che per onorare lo spettacolo tira fuori un capolavoro. Stavolta l’aiutante non è Wiggins ma Muhammed. Si parte dall’angolo, Shabazz gliela fa rimbalzare sul sostegno del canestro, la prende a volto ma gli sfugge. Il secondo tentativo va decisamente meglio: la stessa cosa, non gli sfugge, va sotto le gambe e schiaccia. Stavolta la testa era pericolosamente sopra il ferro. 49 il voto finale e il regolo più bello di uno spettacolare SLAM DUNK CONTEST! Subito dopo ai microfoni ha dichiarato che è letteralmente un sogno che diventa realtà. LaVine, inoltre, diventa il secondo giocatore più giovane di sempre a vincere una gara delle schiacciate. Il primo, a 18 anni, fu Kobe Bryant!