Pelicans, Davis risponde a James: "Apprezzo le sue parole, ma penso solo a New Orleans"
Hanno fatto molto rumore nelle ultime ore, com’è ovvio che sia, le parole di LeBron James su Anthony Davis, con le quali il #23 dei Lakers ha in pratica chiamato la stella dei Pelicans a trasferirsi nella Città degli Angeli. A margine del match perso stanotte contro i Milwaukee Bucks, Davis, ai microfoni di Zach Lowe, di ESPN, ha replicato alle parole di James.
“Sinceramente fa sempre piacere quando giocatori così forti esprimono il desiderio di giocare con me” – spiega Davis – “Al momento, però, non mi interessa. Il mio unico pensiero è quello di far svoltare i Pelicans e, se abbiamo un record di 15-17, vuol dire che finora non ho fatto al meglio il mio lavoro“.
Il 25enne nativo di Chicago andrà in free agency nell’estate 2020, ma è normale che per un giocatore del suo calibro le manovre siano iniziate con netto anticipo e, allo stesso modo, buona parte delle speranze del front office dei Pelicans di trattenerlo passeranno dai risultati del campo.
Davis, comunque, preferisce non pensare ancora a tutto ciò: “Quando arriverà il momento di pensare al contratto lo farò. Amo i miei compagni, amo New Orleans, amo i fan, parlo il loro slang, amo il loro cibo“. Quando gli viene fatto notare che il mese scorso disse che c’era bisogno che lui giocasse ai limiti della perfezione per consentire ai Pelicans di vincere, il #23 di NOLA puntualizza così.
“Lo ripeto, amo i miei compagni di squadra e ho detto quel che volevo dire, e il senso del mio discorso vale per qualsiasi superstar. I Lakers, se LeBron non gioca bene, molto probabilmente perderanno. C’è tantissima pressione sulle spalle della superstar di una squadra e difficilmente vedi tante partite dove una superstar gioca male e la sua squadra vince lo stesso“, ha concluso Davis.
Ma gli inviti non sono finiti qui. Sempre a margine della sfida di stanotte al Fiserv Forum di Milwaukee, è toccato a Giannis Antetokounmpo, stella dei Bucks, di invitare Davis a trasferirsi nel Wisconsin. Uscendo dal palazzetto, i due si sono incrociati e il greco di origini nigeriane, sorridendo, ha invitato sorridendo l’avversario a diventare suo compagno di squadra: “Vieni ai Bucks, ragazzo. Vieni ai Bucks!“. E, stando ai presenti, entrambi si sono messi a ridere divertiti.