Prima Curry poi Thompson, le stelle dei Warriors frantumano record su record
” È un orgoglio essere parte di questo team. Abbiamo avuto tanto talento ed è proprio per questo che anche noi, oggi, vogliamo lasciare una nostra impronta nella Lega, avere un impatto da vera e propria dinastia nella storia del gioco. È quello che cercheremo di fare quest’anno e nel futuro”. Con queste parole Klay Thompson ha chiuso la propria conferenza stampa post Bulls in cui ha realizzato ben 52 punti in soli 27 minuti con 14 triple realizzate, record di canestri dalla lunga distanza segnati in una sola partita e precedentemente detenuto da Steph Curry che nel 2016 ne mise solamente una in meno; se a questo aggiungiamo che Thompson ha battuto questo record in soli tre quarti di gioco, toccando il pallone solo per 96 secondi e palleggiando in totale 56 volte in tutta la partita, il tutto assume i contorni dell’impresa più che del semplice record. Ma non è stato solo questo l’unico primato battuto nella notte dalla guardia dei californiani ed in generale da tutta Golden State, visto che con l’incredibile prestazione di Chicago Thompson è il terzo giocatore dei Warriors a superare dall’inizio di stagione quota 40 punti, dopo i 52 di Curry mercoledì scorso ed i 41 di Durant di venerdì notte, cosa successa solo a 50 squadre da quando esiste l’NBA e mai in maniera così veloce, dato che siamo solamente all’ottava partita di regular season. Tutto questo dopo che nella partita di ieri notte contro i Brooklyn Nets Steph Curry era diventato il primo giocatore della storia a chiudere 7 gare consecutive con almeno 5 triple segnate in ciascuna di esse, stanotte però non è riuscito a continuare la propria striscia ed ha lasciato il palcoscenico all’altro Splash Brother, se non è lasciare un’impronta nella storia questa…