Warriors, Durant: "Mi sento in debito con la pallacanestro: mi ha cambiato la vita, mi ha salvato"
Il back-to-back è servito. Da quando è sbarcato nella Baia, Kevin Durant ha lasciato le briciole ad avversari (in quanto a titoli NBA) e compagni (in quanto a titoli di MVP delle Finals). Intervenuto in conferenza stampa, l’ex Thunder ha espresso tutta la propria soddisfazione per il secondo anello conquistato consecutivamente: “Siamo tutti entusiasti, vogliamo tutti qualcosa di più grande della gloria personale. Penso che ognuno ami vedere i propri compagni avere successo. Ci piace giocare assieme e assieme risolvere le sfide che il campo ci propone“.
La scelta di trasferirsi alla Oracle Arena ha senza dubbio dato i propri frutti: “Vedevo che c’era qualcosa di speciale nella cultura di questa squadra, sia quando li affrontavo da avversario che quando li guardavo giocare in TV. Poi però lo senti davvero solo se lo vivi sulla tua pelle, giorno dopo giorno. Attraverso il mio lavoro, attraverso la cura che cerco di mettere ogni giorno in quel che faccio, sento di aver fatto qualcosa di buono per il mondo, di aver rimesso in circolo nello spazio dell’energia positiva, quella che mi arriva dall’aver lavorato sempre sodo, volendo bene ai miei compagni come loro ne vogliono a me. Sento un debito di riconoscimento nei confronti della pallacanestro: mi ha salvato, la pallacanestro ha cambiato radicalmente la mia vita, facendomi uscire da un ambiente che pensavo non avrei mai potuto mettermi alle spalle. Pensavo che avrei vissuto in Maryland per tutta la mia vita, invece ho l’opportunità di viaggiare per tutto il mondo e incontrare un sacco di persone interessanti, sono grato di tutto questo. Vincere è la ciliegina sulla torta, ma poter aver cambiato la vita mia e della mia famiglia è quello che più conta“.