Sixers, Bryan Colangelo rassegna le sue dimissioni
Alla fine, lo scandalo dei profili fake è costato molto caro a Bryan Colangelo. Nella giornata di ieri, infatti, il 53enne dirigente ha rassegnato le sue dimissioni da General Manager dei Philadelphia 76ers.
Nove giorni fa, un’inchiesta di The Ringer aveva fatto esplodere la ‘bomba’, sotto forma di cinque profili Twitter anonimi, tramite i quali sono finiti ripetutamente sotto attacco giocatori, allenatore e membri, precedenti soprattutto (Sam Hinkie), dello staff dei Sixers, oltre che colleghi dello stesso Colangelo di altre franchigie.
Il diretto interessato aveva da subito negato ogni addebito, pur se rumors della prima ora avevano già parlato di un presunto coinvolgimento della moglie, Barbara Bottini. Coinvolgimento reso esplicito dall’indagine interna avviata dai Sixers stessi, condotta dallo studio legale Paul, Weiss, Rifkind, Wharton & Garrison LLP. Questo il contenuto del lungo comunicato al riguardo, che riporta stralci della relazione d’indagine.
“Come risulta del nostro lavoro investigativo, il signor Colangelo non è la persona che ha aperto e gestito i profili Twitter. Le evidenze dei fatti invece supportano la tesi che la signora Barbara Bottini, moglie del GM dei Sixers, abbia postato su quei profili falsi notizie e informazioni riservate. Messa sotto interrogatorio, la signora Bottini ha confermato di essere la responsabile e tante prove raccolte confermano la sua dichiarazione“, si legge.
“Non si può tuttavia concludere che il signor Colangelo fosse a conoscenza dell’esistenza di questi profili prima del 22 maggio, visto che il diretto interessato nega ogni accredito relativo ai fatti e che nessuna delle prove forensi raccolte danno indicazioni a riguardo. Abbiamo notato che il nostro raggio d’azione nell’indagine è stato fortemente limitato dalle azioni della signora Bottini, come il cancellare la memoria del suo iPhone e resettare totalmente il dispositivo, prima di sottoporlo all’esame degli investigatori“, continua la relazione.
“Il GM Colangelo era dunque la fonte delle informazioni utilizzate poi da sua moglie e a lui può essere imputata scarsa attenzione nella gestione di dati così sensibili, oltre che averli in maniera avventata condivisi con persone al di fuori dell’organizzazione dei Sixers“.
In un comunicato ufficiale, Bryan Colangelo si difende ed annuncia le sue dimissioni: “Contraddico e mi oppongo in maniera veemente a chiunque insinui che il mio modo di agire non sia stato corretto. Non ho mai condiviso in maniera volontaria o diretta notizie riservate con mia moglie. Le sue azioni sono state un’enorme errore dettato soltanto dall’intenzione di difendermi e supportarmi“.
“Mentre io mi sono subito reso conto di quanto inappropriato fosse il suo comportamento, lei ha agito per molto tempo in maniera indipendente e senza che io ne fossi a conoscenza. I contenuti condivisi infatti erano inaccurati e pieni di affermazioni e contenuti che sono distanti dal mio punto di vista” – continua il comunicato – “Mi rendo conto che questi siano stati degli errori, ma siamo una famiglia e ne affronteremo le conseguenze tutti insieme. Sebbene io non sia direttamente responsabile per quelle azioni, chiedo scusa per quanto accaduto e mi rendo conto che questo sia un problema nel mio rapporto con i Sixers. Per questo, d’accordo con la società, ho deciso di dimettermi“.
A seguito di questi eventi, i Sixers hanno annunciato che il suo ruolo verrà coperto ad interim da coach Brett Brown.
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