Chris Paul, lo straziante ricordo di suo nonno dalle colonne di "The Player's Tribune"
Chris Paul ha voluto condividere con tutti gli appassionati di pallacanestro il ricordo legato ad una persona estremamente importante nel corso della sua vita, ovvero, suo nonno Papa.
Dalle colonne di “The Player’s Tribune”, Paul ha raccontato la storia di un uomo quanto mai esemplare, il primo afroamericano nello Stato della Carolina ad aver aperto una stazione di servizio.
Il rapporto tra l’attuale playmaker degli Houston Rockets e suo nonno è sempre stato straordinario così come la considerazione del giocatore – e non solo – nei confronti di Mr.Jones:
«Era un autentico mito, tutti lo conoscevano a Winston-Salem. Io e mio fratello non eravamo certo altrettanto noti. Noi eravamo semplicemente i nipoti di Mr.Jones. Quando presi a frequentare la high school la storia non cambiò affatto eppure stavo iniziando ad essere conosciuto grazie alla pallacanestro. Ma niente da fare. Al massimo riuscivo a rimediare un…”amico, il nipote di Mr.Jones non è niente male»
Il momento della morte di suo nonno è indelebile nella mente di Chris Paul:
«Fu mio fratello ad avvertirmi, mi disse che stava tornando a casa e che nonno stava poco bene. Io ero a vedere una partita di college football di Wake Forest ma non credetti a quello che disse mio fratello e mi precipitai da nonno. Era stato ucciso. Una volta arrivato per prima cosa vidi le luci rosse e blu che lampeggiavano. Poi l’ambulanza, le macchine della polizia e le persone in strada. Sentii la voce di mia zia che urlava: “Qualcuno sa chi è stato! Qualcuno sa chi è stato!”. Alcuni ragazzi lo avevano legato e gli avevano messo del nastro adesivo sulla bocca affinché nessuno potesse sentirlo. Lo avevano rapinato e lasciato lì da solo. Gli presero tutti i soldi. Lui non riuscì a respirare e dopo un po’ il suo cuore cedette. Ero a pezzi, non saprei nemmeno dire cosa successe nei giorni successivi. Ero altrove, non ero presente»