Acciacchi per Green, Paul e LeBron James
La scorsa notte è cominciata la regular season NBA 2017/18. Tanto spettacolo ed emozioni, ma inevitabilmente cominciano già gli infortuni o gli acciacchi, più o meno di seria entità. Tolto il gravissimo infortunio patito da Gordon Hayward alla Quicken Loans Arena, anche altri giocatori non sono usciti indenni dalle prime due sfide stagionali.
A cominciare da Draymond Green. Sul finire del terzo quarto, The Dancing Bear subisce un fallo mentre effettuava un jumper, cadendo sulla gamba sinistra. Il #23 dei Warriors si tocca subito il ginocchio sinistro e ritorna negli spogliatoi, per poi non tornare più sul parquet, dopo aver messo a referto 9 punti, 13 assist e 11 rimbalzi. Nel post-partita, il diretto interessato, pur ammettendo che sul momento il ginocchio faceva molto male, ha detto di non credere si tratti di qualcosa di serio, lasciando tra l’altro la Oracle Arena sulle proprie gambe. A scanso di equivoci, comunque, nella giornata di oggi si sottoporrà ad esami specifici.
Anche Chris Paul, alla sua prima ufficiale in maglia Rockets, è stato costretto a guardare il finale di partita dalla panchina. Questo a causa di un dolore persistente al ginocchio sinistro, che ha spinto D’Antoni a richiamarlo in panchina quando mancavano poco meno di 5′ alla fine del match. “L’ho visto trascinare un pò la gamba, per cui ho preferito non rischiarlo“, ha sottolineato l’head coach di Houston – “Gli fa male, ma credo stia discretamente bene dopotutto. In fin dei conti, ha concluso la sua prestazione con una gran rubata e con alcune ottime giocate. Chris è un combattente, è difficile toglierlo dal campo, ma non era al 100%. Lui lo sa, e può giocare molto meglio di così“. Stanotte i Rockets saranno di scena a Sacramento e CP3 sarà in dubbio fino a poco prima della palla a due.
Tornando a Cleveland, LeBron James è stato sotto la lente d’ingrandimento a causa del fatto che era stato in dubbio fino a poche ore prima del match. Questo per il problema alla caviglia sinistra che lo ha costretto ad un riposo forzato per gran parte della preseason, non consentendogli di prepararsi a dovere. Lo stesso coach Lue ha spiegato come la decisione sia arrivata appena a due ore dal tip-off. “Se ho superato il peggio? Non lo so. Ho appena giocato più di 40 minuti e mi sento abbastanza stanco” – ha sottolineato LeBron James – “Il mio ritardo di condizione dipende dalle 2-3 settimane nelle quali ho dovuto riposare. E vedremo come fare nei prossimi giorni, quando riposare e quando forzare un pò“.
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