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Sixers, Fultz ci crede: "Andremo ai playoff. Embiid? È pazzo!"

Le parole di Markelle Fultz, prima scelta assoluta al draft 2017, arrivano dalla Valley Forge Military Academy e fanno eco a quelle di Embiid e Barkley. Il fenomeno del #TrustTheProcess e l’HOF hanno preceduto un pensiero che ronzava nella mente di Fultz da parecchio. I playoff non sono irraggiungibili e con i nuovi innesti diventano l’obiettivo primario. Dal 2012 Philadelphia non vede traccia della post-season NBA e i tempi sembrano maturi per farci un pensierino concreto.

Saremo ai playoff quest’anno e credo che tutti siano disposti a fare il loro meglio per ascoltare i coach e ad ascoltare i consigli della panchina. Dobbiamo fare tutto quello che serve per arrivarci, per questo mi sto allenando ancora più duramente, stiamo tutti lavorando in palestra per richiedere un extra a noi stessi, per fare tutto ciò che serve per arrivare in fondo” ha detto un maturo Fultz che sembra essersi già buttato alle spalle lo spavento di una brutta distorsione alla caviglia.

Durante l’intervista rilasciata alla CSNPhilly, la #1 scelta dei Sixers ha spaziato su diversi temi attuali riguardanti la NBA. Ad esempio, riflette sul peso che grava su squadra e tifosi dopo aver perso 253 partite negli ultimi 4 anni: “Penso che tutti noi sappiamo che stiamo andando contro le probabilità, contro le previsioni, davvero. Tutti pensano che non ce la faremo ma credo che siamo consci del fatto che faremo degli errori e che impareremo a lavorare attraverso questi“.

Si è anche scherzato sul fatto che LeBron James abbia utilizzato l’ormai celeberrimo hashtag inventato da Joel Embiid – #TheProcess – e sulla possibilità che LBJ si unisca realmente ai Sixers un giorno. Il commento di Fultz è stato: “Sicuramente sarebbe un ottimo colpo. Credo che sia sempre buono un altro compagno a cui poter passare la palla. Tutti, compresa l’intera città, lo amerebbe alla follia ma, che arrivi o non arrivi, devi comunque fare quello che sai fare meglio. We’ll love to have ‘Bron in Philly“. Il giornalista ci prende gusto e chiede a Markelle chi altro giocatore sarebbe nella sua lista dei desideri. Il giovane vince la timidezza iniziale e si lancia in uno speranzoso “Prendiamo qualcuno adesso! LeBron, Kyrie Irving. Se vogliono venire, eh! Anche Carmelo Anthony… chiunque!

Sulle aspettative riguardanti la sua stagione da rookie, Fultz si è espresso così: “Le mie aspettative sono rivolte solo ed esclusivamente a dare tutto quello che ho. Non ho realmente obiettivi fissati o qualcosa di simile. Basta giocare duro come posso e vedere quali sono i risultati. Come detto, dovremmo far forza sul nostro lato vincente se vogliamo arrivare alla post-season ma per farlo bisogna giocare il più duro possibile e non vedo l’ora di farlo“.

Sulla sua riabilitazione, poi, Fultz si dice non del tutto recuperato – anche se fortunato: “Non sono ancora pronto. La riabilitazione sta andando molto bene. Tutti sanno che mi si è girata la caviglia in maniera del tutto naturale ma ho saputo alleggerire il colpo. Ai Sixers, lo staff medico è super, uno dei migliori del settore e sto lavorando con loro ogni giorno. Sto ricominciando a saltare, a tirare, a riprendere le attività di tutti i giorni. Quindi sto guardando e sono contentissimo“.

Il giornalista sposta il tiro delle sue domande e l’attenzione cade sull’MVP di quella Summer League che ha dovuto interrompere per infortunio Fultz: “Io e Lonzo siamo cool. Sono abbastanza sicuro che ci incontreremo durante la stagione. Penso che la NBA farà un buon lavoro per far sì che accada e non vedo l’ora“. Si mantiene sul vago e nasconde fino ad un certo punto la sfida per vincere il premio di Rookie of the Year.

L’ultima domanda spassionata riguarda l’hype che circonda il mondo e il nuovo progetto Sixers: “Sicuramente, anche noi giocatori ci accorgiamo del reale hype che si è creato. Puoi camminare per le strade di Philly e tutti sanno chi sei. Come detto, l’hype è reale stavolta. E non vedo l’ora di incontrare i tifosi, di sentire l’arena piena. Abbiamo dei grandi fan e saremo trascinati da loro, soprattutto io. Amo i tifosi dei Sixers e penso che ci daranno una gran mano per iniziare a vincere“.

L’ultima battuta è sul carattere di Embiid, sulla sua follia e su quanto sta trascinando il progetto Sixers:
È pazzo, ma alla fine della giornata, come ho detto, credo che Dio fa tutto per una ragione e per questo motivo ho preso parte al pre-draft con i Sixers. Le persone si chiedevano come mai fossi a Philadelphia ma alla fine non sai mai cosa può succedere. Ho avuto fin dal primo giorno la sensazione che sarei finito qui. È strana come cosa da raccontare ma è così e sono contento che sia realmente accaduto. Questo posto è perfetto per me. Io, una giovane squadra, uno staff fantastico dall’ottima formazione e i tifosi migliori del mondo“.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone