Il presidente dei Cavs Gilbert convinto dopo il mancato arrivo di Paul George: "Indiana ha commesso un errore, poteva avere di più in cambio per PG"
Uno dei colpi più ad effetto (se non il primo per ora) dell’intero mercato Nba è stato sicuramente il passaggio di Paul George dagli Indiana Pacers ad Oklahoma City al termine di una serie infinita di trattative che hanno visto per lungo tempo diverse squadre vicine al giocatore californiano prima che questi raggiungesse Russell Westbrook ai Thunder. Tra le squadre che si sono avvicinate di più a PG sicuramente chi può avere maggiori rimpianti sono i Cleveland Cavaliers visto che, come riferito ieri dallo stesso proprietario Dan Gilbert, la franchigia dell’Ohio si è trovata più volte vicinissima a chiudere con il giocatore: “Era praticamente tutto fatto tra noi e i Pacers, poi è saltato. Pensare che è stato poi scambiato con i Thunder mi fa credere che a Indianapolis avrebbero potuto fare un lavoro decisamente migliore e guadagnare considerevolmente di più dallo scambio di una stella come George”. Come spesso succede però è possibile che l’affare salti in extremis come accaduto in questo caso, visto che sembrerebbe che il gm dei Pacers Pritchard si sia tirato fuori improvvisamente dalla trattativa a causa di una discordanza sulla protezione della futura scelta prevista per i suoi Pacers “inguaiando” così i piani dello staff societario di Gilbert, alle prese ora con il caso Irving e con l’obbligo di dover consolidare la propria posizione di contender nella lega senza arrivare a stravolgere troppo gli equilibri di una squadra che ora come ora è ancora in fase di costruzione definitiva.