LeBron più di KD35, Cleveland batte 98-108 OKC! Miami ancora nel segno di Whiteside espugna Chicago; easy W per Clippers e Pacers
MIAMI HEAT @ CHICAGO BULLS 96 – 84: si dovrebbe parlare di com’è andata la partita, di come si sono conclusi i quarti gioco ma è palesemente difficile se andiamo a dare uno sguardo ai tabellini. Capiamo subito un paio di cose fondamentali: la prima è che Chicago non sta vivendo il suo miglio momento di forma, come dimostra ampiamente il 35% col quale tira dal campo; la seconda è che il vero figliol prodigo di Chicago non porta assolutamente il numero 1 sulla maglia ma porta il numero 3 e si chiama Dwyane Wade (prestazione maiuscola con 10/18 dal campo e un totale di 26 punti); dulcis in fundo, al momento non c’è nulla di più esaltante di Hassan Whiteside! Riassumere una partita in cifre il più delle volte non riesce a dare la giusta visione di insieme della prova di un singolo giocatore ma stanotte abbiamo l’eccezione che conferma la regola: arriva una tripla doppia con 14 punti, 13 rimbalzi e 12 (!!!) stoppate, il tutto in appena 24:37 minuti di impiego. Se coach Spo doveva convincersi a giocare con un lungo di ruolo, forse quel tipo di centro l’ha trovato. Ha praticamente annullato qualsiasi tentativo all’interno del pitturato Heat, annientando letteralmente Gibson (5 stoppate su 12 sono riservate esclusivamente a lui), ha dominato a rimbalzo e soprattutto ha annullato un giocatore dalla classe infinita come Pau Gasol. Il numero di stoppate, oltre ad essere il massimo in carriera, è anche il record di franchigia, facendo addirittura meglio della sua fonte di ispirazione, Alonzo Morning. Ha incantato il mondo con il suo impatto all’inizio della sua esperienza a Miami e, ora che c’ha preso gusto, meglio non fermarlo, o meglio, meglio non avvicinarsi. È senza mezzi termini la base dalla quale ripartire, il giocatore attorno al quale continuare a costruire qualcosa di veramente positivo e, ancora una volta, dobbiamo tirar giù il cappello davanti all’ennesimo straordinario capolavoro di Pat Riley. Miami espugna 96-84 lo United Center!
MIAMI HEAT (20-24): Deng 15 + 10 RT, Andersen 4, Bosh 20, Wade 26, Chalmers 15, Napier, Whiteside 14 + 13 RT + 12 BLK, Haslem, Williams 2.
CHICAGO BULLS (29-17): Snell 7, Gasol 13 + 17 RT, Noah 4, Butler 5, Rose 19, Gibson 11, Hinrich 2, Brooks 17, Mirotic 6.
OKLAHOMA CITY THUNDER @ CLEVELAND CAVALIERS 98 – 108: se per un po’ la NBA si è fermata per assistere alla magica serata di Whiteside, subito dopo è dovuta scendere coi piedi a terra perchè alla Quicken Loans Arena c’è il Duello, D maiuscola: Kevin Durant vs LeBron James. La partita inizia a ritmi elevatissimi e le percentuali non ne beneficiano, né da una parta né dall’altra. James e Durant subito molto coinvolti nelle manovre offensive e c’è molto più LeBron che KD ad inizio gara. I riflettori sono puntati anche sull’ex di turno, Dion Waiter, che non ha lasciato andare propriamente un sonetto nei confronti dei suoi ex compagni di squadra. Per il tutto il primo quarto si resta a contatto e uno sprint sul finale consente a OKC di chiudere avanti di 6 lunghezze (26-20). Blatt costruisce il quintetto esclusivamente per LeBron e il Re ripaga la scelta con un favoloso secondo quarto: prima l’and-one per il sorpasso, poi penetrando e sfruttando accoppiamenti piuttosto leggeri con Roberson e Morrow. Parziale del secondo periodo che si conclude con un netto 23-37 Cavs che mettono il naso avanti e vanno all’intervallo lungo avanti 49-57. I secondi 12’’ di gioco alzano le percentuali dei Cavs che tirano col 43% dal campo e col 42% da 3. Con lo stesso numero di tiri (16) James e Durant producono una quantità diversa di punti: LBJ è già a quota 22 mentre KD è a quota 17. In doppia cifra anche Smith con 11 e anche Love ma nel computo dei rimbalzi (10, come Thompson). Inizio subito determinato e aggressivo quello degli uomini di caoch Brooks che si affida contemporaneamente a Westbrook e Durant che insieme combinano un parziale e riportano a -2 OKC. Blatt, per dar riposo a Irving, è costretto a schierare Dellavedova che praticamente non riesce mai nemmeno ad arginare Westbrook che si avvantaggia di una stazza migliore per riportare i Thunder sopra. Ma Cleveland ha risorse quasi inesauribili e le triple prima di Smith, poi di Love e per finire il canestro sulla sirena di Irving servono a Cleveland per chiudere avanti di 5 il terzo quarto. Ci si aspetta un ultimo quarto spumeggiante ma ad essere spumeggiante è solo un giocatore: porta la maglia numero 23 e il suo nome è LeBron Raymone James. 3 canestri di fila di una stordente bellezza e il divario arriva in doppia cifra. Durant prova a ridurlo con l’aiuto di braccia interminabili ma James si mette anche in visione con gli adeguamenti difensivi e se sugli scarichi lasci spazio a Love, Smith e Irving è come sanguinare davanti ad uno squalo. Game, set & match a Cleveland: i Cavs battono i Thunder grazie all’ennesimo trentello di LeBron (34) che non fa altro che aumentare la sua media punti da quando è tornato. Non bastano i 32 di un buon Kevin Durant e i 22 di Westbrook (7/26 dal campo). Per Cleveland ottime le prove di Love con 19+13, di Mozgov che chiude tutto in difesa e di Irving con 21 (anche se più che rivedibile in difesa).
OKLAHOMA CITY THUNDER (22-22): Durant 32, Ibaka 15 + 10 RT, Perkins 4, Roberson 2, Westbrook 22 + 11 ASS, Waiters 14, Collison 2, Morrow 5, Jackson 2.
CLEVELAND CAVALIERS (25-20): James 34, Love 19 + 13 RT, Mozgov 2, Smith 14, Irving 21, Thompsn 10 + 16 RT, Marion 2, Shumpert 3, Dellavedova 3.
LOS ANGELES CLIPPERS @ PHOENIX SUNS 120 – 100: partita vivace quella dell’US Airways Center di Phoenix, Arizona, dove arrivano I Clippers di CP3 e Blake Griffin. Sono proprio loro due a disegnare le trame offensive migliori, costruendo un vantaggio che tocca anche la doppia cifra. Le palle perse di Phoenix, sicuramente non causate da una difesa ossessiva dei Clips, sono un problema, soprattutto se hai due lunghi come Jordan e Griffin che corrono e allargano bene il campo. Il primo quarto è tutto di marca angelena ma sul finire di secondo quarto un ex Clippers che risponde al nome di Eric Bledsoe, non solo ricuce lo stampo ma a 2’ dalla fine riesce anche a segnare la tripla che concede il primo vantaggio ai Suns (50-51). Griffin, una volta tornati sul parquet dopo la pausa, dimostra che il suo repertorio si è ampliato e non di poco. Se un paio di anni fa chiedevate a Blake di fare un step-back quasi dalla linea dei 3 punti, probabilmente vi avrebbe riso in faccia. A distanza di un paio di anni, eccolo che esegue proprio quello step-back al quale facevamo riferimento. Il parziale del controsorpasso porta la firma anche di CP3 che non solo distribuisce assist ma quando guarda il canestro lo fa divinamente. Spencer Hawes piazza il canestro del +10 a fine terzo quarto. Phoenix continua a non mollare e la tripla di Thomas riduce lo scarto a solo 4 lunghezze. Ma negli ultimi 5’ di gioco, Los Angeles si trasforma in una macchina da punti e realizza 22 punti: prima Redick da 3 e poi Paul in penetrazione. Il 22-6 negli ultimi 5 minuti la dice lunga sul 120-100 finale.
LOS ANGELES CLIPPERS (30-14): Barnes 4, Griffin 23, Jordan 18 + 14 RT, Redick 20, Paul 23 + 12 ASS, Crawford 10, Hawes 11, Rivers 2, Turkoglu 5, Davis 2, Udoh 2, Wilcox, Jones.
PHOENIX SUNS (26-20): Tucker 3, Morris 9, Len 15, Dragic 10, Bledsoe 17, Thomas 25, Plumlee 2, Morris 13, Grren 6, Bullock, Warren, Dragic, Goodwin.
INDIANA PACERS @ ORLANDO MAGIC 106 – 99: partita equilibrata e molto bella da vedere quella tra i Pacers e i Magic. Per la prima volta in quintetto, Aaron Gordon ripaga la fiducia del suo allenatore con un gran bel primo tempo, condito da schiacciate, tiri da 3 punti e ottime scelte offensive. Vucevic, nonostante abbia davanti un giocatore come Hibbert, non si scompone minimamente e mette a segno la solita prestazione solida. Il primo quarto si chiude sul punteggio di 51- 49 Pacers. La vera spina nel fianco per la difesa di casa è David West, capace, con le sue finte, di far abboccare qualsiasi difensore. Prova a salire di colpi la difesa di Orlando e lo fa soprattutto con Oladipo che ruba due palloni e va alla velocità della luce a depositare 4 comodi punti. I Magic sono avanti alla fine del terzo quarto e mantengono un vantaggio di 9 lunghezze fino a 7’ dalla fine del match. La rimonta di Indiana porta la firma del giocatore che non ti aspetti, ovvero sia Damian Rudez! Prima la tripla e poi la penetrazione con schiacciata per il 90 pari! La scarica non è finita perché Rudez, che chiuderà con 18 punti e 4/7 dall’arco, l’azione successiva mette a segno un’altra tripla, stavolta più pesante delle altre. Pazzesco parziale dal quale Orlando non saprà più rialzarsi. Finisce 106-99 all’Amway Center di Orlando!
INDIANA PACERS (16-30): Hill 2, West 20, Hibbert 11 + 13 RT, Stuckey 15, Watson 11, Hill 17, Mahinmi 8 + 10 RT, Rudez 18, Scola 4.
ORLANDO MAGIC (15-32): Gordon 9, Frye 9, Vucevic 27, Oladipo 18, Payton 10, Marble 2, Fournier 5, Harris 11, O’Quinn 4, Green 4.