Donald J. Trump vs Mark Cuban: la guerra ai tempi di Twitter
Dopo l’amicizia, arriva la “guerra”. L’attuale Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha attaccato su Twitter il proprietario dei Dallas Mavericks Mark Cuban, dopo essere stato un suo estimatore e sostenitore dall’inizio alla fine della campagna elettorale. Il botta-e-risposta, dovuto ad una dichiarazione recente dell’owner dei Mavs, è stato tanto divertente quanto di cattivo gusto, visti e considerati i modi di una delle persone più in vista del momento.
I know Mark Cuban well. He backed me big-time but I wasn't interested in taking all of his calls.He's not smart enough to run for president!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) February 12, 2017
“Conosco bene Mark Cuban. Mi ha sostenuto per tanto tempo ma non ero interessato ai momenti in cui faceva il mio nome. Non è abbastanza intelligente/furbo per concorrere alla presidenza!”. Un tweet sicuramente al veleno, visto il “cambio di partito” di Cuban, schieratosi dalla parte degli amministratori delegati delle grandi aziende americane. Stando a quanto ha detto Cuban, le condizioni difficili in cui si ritrovano a lavorare oggi gli AD delle multinazionali sono causa della politica di Trump, per niente interessato alle esigenze e ai doveri che una figura di spicco come un CEO è chiamato ad avere nei confronti di investitori e clienti. L’intervista di Cuban si chiude con un altisonante “dovrebbe essere prima un cittadino americano e poi un presidente degli Stati Uniti”.
La risposta (indiretta) di Cuban, che usa Twitter meno del presidente ma quando digita non lo fa mai banalmente, arriva pronta:
I don't know. But isn't it better for all of us that he is tweeting rather than trying to govern ? https://t.co/953MuEdfeu
— Mark Cuban (@mcuban) February 12, 2017
“Non lo so. Non è meglio che stia twittando al posto di provare a governare?”. Ci vorrebbe la miglior voce di Mike Breen per uno dei più sonori “BANG!” ma forse non basterebbe.