Spurs e Raptors crollano in casa, Wall sorprende Davis e i Bulls tornano a sorridere
DALLAS MAVERICKS @ SAN ANTONIO SPURS 105-101
Parziali: 27-28; 22-31; 28-22; 28-20
Partita dal doppio volto quella giocata all’AT&T Center di San Antonio, TX, quasi come se si andasse contro la storia. Infatti, dopo un primo tempo gestito magnificamente da Tony Parker e con il solito Kawhi Leonard, il +11 raggiunto grazie a LMA dà sicurezza ai nero-argento che vanno nello spogliatoio sul punteggio di 49-59. Nelle ultime 117 partite, quando gli Spurs hanno chiuso con un vantaggio in doppia cifra in casa, hanno portato sempre a casa la vittoria. A rovinare la festa, invece, arrivano i Mavs, autori di un ottimo secondo tempo e guidati da Seth Curry (career high per lui), Barnes ed Matthews. LA reazione dei padroni di casa non è aggressiva come al solito e a metà ultimo quarto gli ospiti sono sul +8. Gli Spurs rimontano, arrivando a giocarsi l’ultimo possesso con tre punti da recuperare e palla in mano a Dallas. L’accoppiamento Curry-Mills sembra favorevole agli speroni ma l’aborigeno si lascia scappare Curry che segna il canestro che chiuderà i giochi a 16” dalla sirena finale. Colpaccio esterno per i Mavs che agguantano così la vittoria numero 16 in stagione. Dopo 12 sconfitte, la luce per gli uomini di Rick Carlisle.
Spurs (36-10): Leonard 24, Aldridge 16, Parker 16, Bertans 6, Lee 14, Ginobili 10, Mills 6, Anderson, Dedmon 2.
Mavericks (16-30): Curry 24 + 10 AST, Ferrell 9, Barnes 19, Matthews 17, Nowitzki 15 + 10 RT, Harris 7, Finney-Smith 5, Powell 4, Bogut, Mejri, Anderson 5, Brussino.
WASHINGTON WIZARDS @ NEW ORLEANS PELICANS 107-94
Parziali: 29-23; 28-17; 17-33; 33-21
Una sana rimpatriata Wildcats a New Orleans, prima ancora della partita delle stelle. Due ex compagni come Wall e Davis si salutano prima della gara e poi si dichiarano guerra, scambiandosi malagrazie in uno dei duelli a distanza più belli della serata. la partita va da subito nella direzione dei Wizards, con Beal sopra le righe e con una buonissima gestione di John Wall, ma la risposta rabbiosa è sempre firmata da AD23. Dopo una schiacciata a testa, il vantaggio degli ospiti aumenta e scavalla la doppia cifra: arriva il +17 con canestro sulla sirena proprio di Wall. Nel secondo tempo ci prova Jrue Holiday, con un’altra partita statisticamente molto efficace, e trascina i suoi di nuovo in partita. Washington alza troppo presto le mani dal volante e Davis non perde occasione per recuperare: è suo il canestro del +1 sul finale di terzo quarto. Ritorna carica Washington nel quarto e la visione di Wall diventa di nuovo incontenibile: saranno 19 alla fine gli assist, una partita decisamente da incorniciare.
Wizards (26-20): Beal 27, Morris 21, Wall 18 + 19 AST, Porter 13, Gortat 17 + 11 RT, Oubre 2, Smith 4, Burke 5, Satoransky.
Pelicans (19-28): Davis 36 + 17 RT, Hill 7, Holiday 26 + 11 AST, Cunningham 5, Hield, Moore, Motiejunas 10, Evans 2, Galloway 6, Jones 2.
ORLANDO MAGIC @ TORONTO RAPTORS 114-113
Parziali: 27-36; 33-15; 22-27; 32-35
Il ritorno sul parquet dopo 3 partite di assenza di DeMar DeRozan non coincide con una vittoria. Il colpaccio lo firmano i Magic, sempre sotto nel punteggio nel primo quarto ma sempre mentalmente in gara. Lowry è praticamente inarrestabile per Payton, così come Ross sarà una spina nel fianco per tutta la gara, ma grazie ad un secondo periodo da 33-15, la situazione si ribalta in men che non si dica. Vucevic è il go-to-guy di Orlando e nel secondo quarto si carica tutti sulle spalle;: nel pitturato,, da 3 e dalla media, sempre pericoloso e sempre a bersaglio. DeRozan ricuce lo scarto tra le due squadre nel terzo, apparecchiando la tavola per un ultimo periodo da urlo. Sale in cattedra un ospite non desiderato dai Raptors: DJ Augustin! Segnerà praticamente da ogni posizione con i piedi dietro l’arco e garantirà un buon margine di vantaggio ai suoi. I Magic gestiscono benissimo il finale, potendo contare su una panchina che produce ben 44 punti. Brutto scivolone interno di Toronto che, così, scivola al terzo posto e deve guardarsi le spalle dagli Hawks.
Magic (18-30): Payton 11 + 10 AST, Watson 15, Vucevic 25 + 10 RT, Ibaka 12, Gordon 7, Augustin 21, Green 16, Biyombo 4, Rudez 7.
Raptors (29-18): Lowry 33, DeRozan 22, Patterson 7 + 10 RT, Valencianas 12, Carroll 7, Ross 17, Joseph 3, Powell 4, Nogueira 4, Siakam 4, Sullinger, VanVleet.
PHILADELPHIA 76ERS @ CHICAGO BULLS 108-121
Parziali: 23-37; 34-30; 30-29; 21-25
Senza Embiid, l’impresa dei Sixers è davvero difficile. Gli sguardi distesi dei giocatori dei Bulls dopo il tornado della scorsa settimana sembrano raccontare di un’emergenza rientrata ma più di ogni cosa è il campo a parlare. Si inizia subito con un quarto da 37 punti per i padroni di casa, che viaggiano grazie a Lopez, Butler e a una versione vintage di Wade che fa ammattire Holmes nascondendogli la palla. I Sixers, però, provano a giocare la loro pallacanestro, rispondendo con un secondo quarto da 34 punti realizzati (ma comunque 30 concessi), cavalcando Ilyasova e Covington. Nel terzo periodo Philly ci crede davvero ma le troppe palle perse permettono troppi canestri facili per i Bulls. Stauskas è l’ultimo ad alzare bandiera bianca e, nonostante una rimonta vicina dalla sua realizzazione, i Bulls si impongono grazie ad una buona prestazione di D-Wade, di Butler e della sua panchina.
Sixers (17-28): Covington 21 + 12 RT, McConnell 14 + 12 AST, Ilyasova 31 + 11 RT, Stauskas 15, Noel 12, Holmes 4, Saric 6, Luwawu-Cabarrot 2, Henderson, Rodriguez 3, Randle.
Bulls (23-25): Butler 28, Lopez 21 + 10 RT, Wade 14, Grant 5, Portis 4, Zipser 13, Mirotic 13, Rondo 8 + 10 AST, McDermott 14, Felicio 1.