Green chiama, Harden risponde: "Sono un trend-setter, non un simulatore"
Gli strascichi della sconfitta dei Warriors contro i Rockets sono ancora presenti e, dopo le dichiarazioni di Green, è arrivato il momento della risposta della barba più famosa della NBA. Green si era affidato alla penna di Anthony Slater (San Jose Mercury News) per dichiarare che la capacità di Harden di procurarsi (o farsi fischiare) dei falli è “innaturale“. Draymond Green rincara la dose, soprattutto quando viene interpellato sui suoi episodi, ovvero sia quelli dei famosi “calci” agli avversari.
La risposta di Harden non si fa attendere. Attraverso Ben Golliver, nota firma di Sport Illustrated, l’ex Thunder risponde così alle accuse dell’orso ballerino di Golden State: “Io non lo chiamerei un movimento innaturale. Per quanto mi riguarda, mi basta penetrare verso il canestro con due mani, così come mi hanno insegnato e insegnano a tutti. Se toccano il braccio, se mi afferrano, è fallo. Questo è abbastanza naturale nella pallacanestro, in NBA come in tutti i campionati del mondo. Quindi, non so proprio cosa voglia dire Green“. L’intervista, però, non si ferma qui, perchè Harden non solo prova a dare la sua ma poco dopo aggiunge: “Alcune persone stanno copiando esattamente ciò che faccio. Non ho intenzione di fare l’elenco di tutti i nomi, ma moltissimi giocatori fanno quello che faccio io, le mie stesse mosse, le mie movenze quando penetro, quando cerco dei contatti. Questo significa essere un trend-setter, cioè la persona che si guarda per riuscire a copiare qualcosa di buono. Questa per me è una grande sensazione“. L’umiltà (?) di James Harden.