GS demolisce Denver. Vittorie importanti per Portland e Atlanta, in cima alla classifica
NUGGETS @ WARRIORS 79-122 – Non c’è partita alla Oracle Arena, dove i padroni di casa dei Warriors asfaltano i Denver Nuggets con un passivo di 43 punti.
Partita mai in bilico e sempre saldamente nelle mani dei padroni di casa, che sono già +10 al primo intervallo e +27 all’intervallo lungo, trascinati dai 22 di Thompson e 20 di Curry. Golden State usa tutta la profondità del roster per avere la meglio: sul parquet ci vanno tutti e tutti vanno a referto.
Nei Nuggets è Lawson a portare da solo la croce: 19 punti in oltre trentadue minuti sono il bottino dell’unico di Denver a salvare la faccia.
È la sedicesima vittoria interna consecutiva per i Warriors, la trentatreesima della stagione, che vuol dire ancor più saldamente primo posto.
DENVER – Chandler 7, Faried 7, Nurkic 2, Afflalo 2, Lawson 19, Hickson 3, Nelson 14, Arthur 4, Foye 3, Gee 9, Harris 5, Green 4.
GOLDEN STATE – Barnes 4, , Green 6, Bogut 3, Thompson 22, Curry 20, Iguodala 7, Speights 9, Holiday 6, Lee 6 e 10 reb, Livingston 12, Barbosa 12, McAdoo 11, Rush 4.
PISTONS @ HAWKS 82-93 – Detroit crolla nel secondo tempo e lascia il passo agli Atlanta Hawks, che alla Philips Arena vanno incontro alla vittoria numero trentaquattro in stagione, sempre più primi da soli nella Conference sull’Atlantico.
Gara equilibrata nei primi due quarti: bella la sfida sotto le plance con Millsap e Monroe che sembrano i più psitivi della serata da una parte e dall’altra.
Poi, al rientro dall’intervallo lungo, Atlanta prende il comando delle operazioni e comincia ad allontanarsi con decisione dagli avversari, fino al parziale finale.
Per i padroni di casa una prestazione convincente e di squadra, soprattutto nella seconda parte del match: Korver mantiene il 50% dal campo coi piedi dietro l’arco lungo col suo 3/6 da tre che aiuta gli Hawks nel momento di svolta della gara. Per Detroit la sconfitta stagionale numero 26, ma i Playoffs sono ancora lì.
DETROIT – Singler 5, Monroe 16 e 20 reb, Drummond 13, Caldwell-Pope 10, Jennings 7, Tolliver 7, Butler, Meeks 11, Augustin 8, Jerebko 5.
ATLANTA – Carroll 5, Millsap 20, Horford 14, Korver 13, Teague 10, Antic, Sefolosha 2, Schroder 4, Scott 20, Bazemore 5.
LAKERS @ SUNS 100-115 – Va di scena in Arizona il match tra i Lakers sprovvisti di Kobe Bryant e i Suns di un ispiratissimo Goran Dragic, play sloveno che chiuderà con 24 punti messi a referto.
Una partita equilibrata per larghi tratti dei primi due quarti e decisa solo nel terzo quarto, quando a fare la differenza è la maggiore qualità del roster di casa.
Al rientro dall’intervallo lungo, Phoenix piazza il parziale di 36-26 che camierà poi l’equilibrio e le sorti del match: in cattedra salgono Dragic e Bledsoe, ma anche Thomas fa la differenza, chiudendo con 24 punti in mezz’ora sul parquet, da vero sesto uomo.
A trascinare i gialloviola, nella notte di assenza di Kobe, ci ha pensato l’altro sesto uomo, quel Nik Young da 24 punti in 27 minuti che tiene a galla i gialloviola, attutendo il passino con un complessivo 7/12 dal campo, e quel positivo 4/7 dalla lunga distanza.
LOS ANGELES – Johnson 12, Davis 8 e 11 reb, Hill 12, Ellington 9, Lin 10, Boozer 7, Black 6, Clarckson 6, Young 24, Kelly 6.
PHOENIX – Tucker 5, Morris 15, Len 6, Dragic 24, Bledsoe 17, Morris 7, Plumlee 2, Thomas 24, Wright 2, Green 13.
KINGS @ BLAZERS 94-98 – Ci hanno provato fino all’ultimo respiro, i Kings, ma non sono riusciti a saccheggiare a loro piacimento il Moda Center di Portland, che resta nelle mani dei padroni di casa per una vittoria importantissima nell’economia dell’intera Conference dell’Ovest.
I Blazers mantengono infatti il secondo posto dietro i Warriors e con una vittoria di vantaggio sui Grizzlies, fermi a 29 W in stagione dopo la sconfitta in casa contro i Mavs nella notte.
I Kings partono forte, inchiodando i padroni di casa davanti ai propri limiti e mettendo a ferro e fuoco l’area avversaria nel primo quarto: è Rudy Gay a trascinare i suoi – 26 punti frutto di un 10/19 dal campo – e Sacramento si ritrova avanti di 8 al primo intervallo.
Portland riesce subito a riorganizzare le idee, e a recuperare punti nella seconda frazione, andando negli spogliatoi sul -5.
Al rientro, sono ancora i Kings ad avere la meglio: non funziona la difesa di Portland stanotte, e allora gli ospiti fanno quasi tutto quel che vogliono: buona la regia di Collison (13 punti) e l’apporto di Cousins (22 punti con 19 rimbalzi), dominante sotto i tabelloni.
La risposta dei padroni di casa arriva solo nell’ultimo quarto: il parzialone di 31-19 sovverte le gerarchie viste in campo finora e regala la vittoria ai Blazers: decisive, nella serata poco positiva di LaMarcus Aldridge, che chiude con soli 10 punti, le prestazioni di Dame Lillard (22) e soprattutto Matthews, autore di 17 punti con molti errori al tiro, ma con canestri in momenti difficili.
SACRAMENTO – Gay 26, Thompson 4, Cousins 22 e 19 reb, McLemore 11, Collison 13, McCallum 4, Williams 6, Evans 3, Casspi 5.
PORTLAND – Batum 8, Aldridge 10, Kaman 4, Matthews 17, Lillard 22, Leonard 9, McCollum, Blake 5, Wright 9, Robinson 5, Claver 3, Barton 6.