Philadelphia 76ers: Do you #TrustTheProcess?
#Trusttheprocess. Questo è il mantra che recita ogni tifoso dei Sixers, credere nel processo iniziato da Sam Hinkie, credere nei giovani talenti arrivati dal draft, credere di poter tornare a lottare per il titolo un giorno.
A Philadelphia non hanno molto se non la fede in questa franchigia, non male per una squadra che è stabilmente sul fondo della eastern confernce da ormai troppi anni.
Anno 1 dopo l’arrivo di Ben Simmons: Here we go.
Come l’abbiamo lasciata: Philadelphia ha chiuso l’ultima stagione con il peggiore record della lega (10-72) che gli ha permesso di poter scegliere con la prima scelta all’ultimo draft. Ennesimo anno con il cartello “lavori in corso” davanti al cantiere che sono questi Sixers. Intanto Sam Hinkie, la mente dietro questo piano di Philadelphia di provare a costruire un futuro roseo attraverso un presente pieno di sconfitte e scambi con l’unico scopo di accumulare scelte al draft, ha fatto un passo indietro e il suo posto da GM è stato preso da Bryan Colangelo, di vedute molto diverse rispetto al suo predecessore. Il pubblico non ha mai abbandonato la squadra e ora dopo anni di ultimi posti si inizia a vedere una luce in fondo al tunnel.
Il mercato estivo: Come le ultime off-season a Philadelphia i Sixers hanno lavorato sul roster soprattutto grazie al draft. Quest’anno i Sixers disponevano di tre scelte al primo giro: Ben Simmons scelto con la prima scelta assoluta, Timothè Luwawu alla #24 e il promettente ’97 Furkan Korkmaz alla #26, lasciato a maturare in Europa all’Anadolu Efes.
I Sixers questo anno abbraccieranno anche due giocatori scelti in draft precedenti che per motivi differenti non hanno ancora giocato un minuto in NBA. Joel Embiid dopo due anni trascorsi in infermieria per un infortunio al piede è finalmente pronto a giocare e a lui si aggiunge il croato Dario Saric, che dopo essere stato scelto con la dodicesima scelta al draft 2014 ha giocato le ultime due stagioni in Turchia all’Efes.
Infine Philadelphia ha lavorato sulla free-agency rafforzando il backcourt con giocatori di esperienza come Jerryd Bayless (27mln/3years) e lo spagnolo Sergio Rodriguez (8mln/year), e aggiungendo profondità alla panchina con la firma di Gerald Henderson (18mln/2years).
L’uomo franchigia: Con Ben Simmons, prima scelta all’ultimo draft, che rischia di stare fuori tutta la stagione, tutti i riflettori saranno puntati su Joel Embiid, terza scelta al draft del 2014 ma disponibile a scendere in campo solo da questo anno dopo aver trascorso le ultime due stagioni in infermieria, Il lungo camerunense è molto atteso da tutto l’ambiente sixers e in pre-stagione ha mostrato sprazzi di talento mettendo assieme 11.4 punti e 6 rimbalzi di media in soli 14.7minuti sul parquet.
Embiid sarà spesso e volentieri la prima scelta offensiva di questi Sixers come affermato anche da coach Brown. Uno dei suoi punti forti è il gioco in post già mostrato al college a Kansas e anche in fase difensiva riesce a sfruttare il suo fisico per mettere in difficoltà chi prova ad attaccarlo.
L’hype su di lui a Philadelphia è a livelli altissimi e se non avesse altri problemi fisici Joel sarà il candidato numero uno al premio di rookie of the year.
A cosa puntare: L’unico obiettivo reale di Philly per quest’anno sarà far crescere tutti i vari giovani a roster, aspettare con calma gli infortunati illustri (leggi Ben Simmons) e vedere se il mercato offre qualche scambio vantaggioso. Il gruppo è giovane e potrà regalare momenti di spettacolo al pubblico della città dell’amore fraterno.
Pronostico: Dopo molte stagioni finalmente non si può dire con certezza che Philly sarà la trentesima squadra della lega ma il percorso di crescita è ancora lungo e dovrà passare un’altra stagione nei bassifondi della eastern conference, magari stavolta sopra quota 15 vittorie.