Atlanta Hawks, rivoluzione positiva o negativa?

Gli Hawks versione 2017 sono probabilmente la squadra maggiormente rivoluzionata nel mercato estivo, soprattutto nel quintetto iniziale. Le ultime due stagioni sono state si positive per la squadra di coach Budenholzer, chiuse rispettivamente in finale e semifinale di conference che hanno confermato lo status di principale antagonista dei Cavs, ma si sono concluse entrambe con le pesanti sconfitte proprio contro LeBron e co., sempre per 4-0, che hanno certificato la netta distanza che divide le due squadre. In estate la dirigenza ha cercato di dare una svolta rivoluzionando quintetto e roster per cercare di ridurre il gap dai Cavs. Il vero punto di domanda in quel di Atlanta è Dwight Howard, vero simbolo della rivoluzione estiva. Scopriamo i nuovi Hawks.

DOVE L’ABBIAMO LASCIATA – La squadra ha concluso la regular season al quarto posto con un record di 48 vittorie e 34 sconfitte, 12 in meno rispetto alla precedente e storica stagione del 2015 (60 vittorie). Un altro passo indietro è stata compiuto ai playoff, quando gli Hawks si sono trovati di fronte all’ostacolo Cavs, questa volta in semifinale: eliminazione con lo stesso risultato dell’anno precedente, 4-0. Troppo forti in Ohio per questi Hawks. Tempo di cambiamenti e rivoluzioni per provare quantomeno ad avvicinarsi avranno pensato ad Atlanta.. così è stato.

IL MERCATO ESTIVO – La vera rivoluzione si è concretizzata nel mercato dei free-agent. Gli Hawks hanno perso il loro leader e centro titolare Al Horford, free-agent finito a Boston e l’altro titolare nel quintetto di coach Budenholzer nel ruolo di playmaker, Jeff Teague, finito ai Pacers. Il sostituto di Teague ad Atlanta lo avevano in casa ed è Dennis Schröder, giovane e frizzante play tedesco, mentre per rimpiazzare Horford la dirigenza è andata a pescare sempre nel mercato dei free-agent, dove è stato firmato il nativo proprio di Atlanta Dwight Howard. Reduce da stagioni più che deludenti trascorse a Houston, Howard è stato spesso al centro delle critiche ed indicato come principale indiziato del fallimento dei Rockets. La mossa Hawks è stata dunque quella di puntare sul centro di indubbie doti tecniche e fisiche per riportarlo ai livelli che gli competono, nella speranza che sia lui a guidare la rivoluzione partita in estate. Tra le intenzioni della dirigenza c’era anche quella di rinforzare la panchina e trovare un sostituto a Schröder, profilo individuato nel play esperto Jarrett Jack, proveniente dai Nets ma soprattutto da un grave infortunio al ginocchio che lo ha tenuto ai box sin dai primi di gennaio della passata stagione. Le complicazioni ed i problemi cronici corsi al ginocchio di Jack che hanno sempre fatto slittare il suo rientro hanno convinto la dirigenza a privarsene prima dell’inizio della regulare season, così Jack è stato tagliato ancor prima di iniziare l’avventura nella sua nuova squadra. E’ in questo reparto che gli Hawks rimangono scoperti, soprattutto nell’uscita dalla panchina ed in un degno sostituto del giovane Schröder.

L’UOMO FRANCHIGIA –  Dwight Howard. Superman è tornato a casa, nel luogo in cui è nato e cresciuto e non c’è luogo migliore dove provare a rilanciarsi e tornare grande. La rivoluzione estiva degli Hawks passa tutta da lui e dalle sue mani e dal suo fisico passerà gran parte del destino della squadra. Howard è stato messo al centro del progetto degli Hawks, progetto che lui ha sposato volentieri pur di tornare ad alti livelli. Quella di Howard può essere considerata una scommessa, scommessa che se ripagata porterà ad importanti risultati per la squadra.

A COSA PUNTARE – C’è da aspettarsi degli Hawks profondamente rivoluzionati anche nel gioco, avendo perso la dinamicità di Horford e Teague ed avendo acquistato la fisicità e la velocità e capacità di penetrazione rispettivamente di Howard e Schröder. Più pick and roll firmati Howard-Schröder dunque per arrivare rapidamente al ferro, ma meno circolazione di palla e movimenti di uomini che avevano caratterizzato gli Hawks di Horford, Teague e del vecchio sistema di gioco. L’obiettivo resta comunque quello di confermarsi almeno tra le prime 4 forze ad Est, avvicinandosi alle 60 vittorie del 2015 o migliorando il record della passata stagione e soprattutto ridurre il gap con la squadra favorita incontrastata e campione NBA in carica, i Cavs. Si cercherà quantomeno di giocarsela alla pari e rendere dura la vita ai Cavs, al netto delle due cocenti eliminazioni dei due anni precedenti.

PRONOSTICO – Atlanta rimane intorno alle 45/50 vittorie, 4° posto ad Est. Semifinale o finale di conference di nuovo contro i Cavs e di nuovo stesso esito. Cambierà solo il risultato? Gli Hawks questa volta eviteranno lo sweep?