Stephen Curry, il "rumore" delle critiche e sullla situazione Green
Quando si prova a costruire una delle macchine cestistiche più incredibili della storia del Gioco, si è anche molto più sotto i riflettori e le critiche arrivano copiose, forse più di quanto ci si aspetti. Hanno ancora più risalto nel caso in cui quest’ultime venissero poi replicate da un tuo compagno di squadra, che interviene a difesa della tua immagine e cercando di banalizzare sui problemi sollevati dalla stampa. E’ proprio questo il caso di Stephen Wardell Curry. Il due volte MVP è intervenuto in merito ad un articolo firmato da Ethan Sherwood (ESPN) datato 19 ottobre, all’interno del quale si palesavano degli evidenti problemi di “chemistry” tra la squadra e Draymond Green.
La risposta di Curry arriva attraverso USA Today ed è riportata da Sam Amick: “Onestamente, nessuno di quella roba [riferendosi alla negatività a cui faceva riferimento Sherwood] si è insinuato nello spogliatoio e più in generale all’interno del nostro gruppo”, ha detto Curry domenica. “Dobbiamo rispondere con i fatti. Ovviamente l’articolo su Draymond l’abbiamo trovato tutti ridicolo, perchè se si spia la vita di una persona attraverso una serratura non significa conoscere realmente tutti gli aspetti della sua vita. Non è la realtà quella che vedi“.
L’intervista a USA Today raccoglie tante altre sfumature della vicenda che ha evidentemente innervosito Curry ma un’altra precisazione è doverosa. Il #30 dei Warriors, infatti, non vuole lasciare che ogni critica esterna incida sulla sua squadra: “Vediamo ogni giorno quello che succede, quello che un ragazzo come Draymond porta di buono per noi, ci fa essere dei giocatori migliori, così come lo fa KD (Durant), così come lo fa Klay (Thompson), così come lo fanno tutti, nessuno è escluso da questa lista. E apprezziamo il ruolo di tutti. Apprezziamo ciò che ci porta a lavorare per arrivare ad un nostro obiettivo comune. Quando torniamo negli spogliatoi, dopo una partita, dopo un allenamento, ma anche quando siamo da soli e pensiamo alla squadra, il nostro umore è solido, siamo fiduciosi e questa fiducia ci permetterà di avere una maturità tale da poter superare tutto il rumore che si creerà attorno a noi. Dobbiamo essere bravi noi a saperlo gestire nel modo migliore e non lasciare che queste voci influenzino il nostro modo di giocare, il nostro gruppo. Io dovrò caricare la squadra e assicurarmi che in ogni vittoria e in ogni sconfitta ci sia solo una componente cestistica a determinare i risultati“.