Minnesota Timberwolves, il futuro nelle mani di Thibodeau
Dalle parti di Minneapolis, dopo tanto seminare, è arrivato il momento di cominciare a coglierne i frutti. Con la loro nidiata di giovani talenti, i Timberwolves sono attesi ad un’annata finalmente da protagonisti, puntando dritti alla zona Playoff. A livello di talento, ne abbiamo a bizzeffe, ma negli ultimi anni è stata la sostanza a mancare. Quel che è certo, è che i pezzi del puzzle, con l’arrivo di un coach esperto come Tom Thibodeau, possano iniziare ad incastrarsi nel verso giusto.
DOVE L’ABBIAMO LASCIATA – Nonostante non si avessero chissà quali pretese, il 29-53 con il quale la squadra ha chiuso la passata stagione ha lasciato non poco amaro in bocca. Meglio sicuramente del misero 16-66 del 2014/15, ma comunque un dato al di sotto delle potenzialità. Dopo un inizio positivo (8-8), Minnesota è crollata molto, troppo presto, subendo tra Dicembre e Gennaio un record negativo di 6-27, arrivando alla pausa per l’All-Star Game con un deludente 17-37. Il resto della stagione vede un andamento altalenante, con una soddisfazione non da poco, datata 5 Aprile, quando i Twolves sono andati ad espugnare, dopo un overtime, nientemeno che la Oracle Arena, battendo i Warriors, lanciati verso il record, per 124-117.
IL MERCATO ESTIVO – Possiamo dire che i Twolves sono una delle franchigie che ha cambiato meno in tutta la Lega. Praticamente nulla a livello di quintetto iniziale, che dovrebbe restare inalterato, con Rubio, LaVine, Wiggins, Dieng e Towns. E’ la panchina il reparto dove più hanno lavorato Tom Thibodeau (con tutta probabilità il grande colpo) e il suo staff, rinforzandola e provando a renderla più profonda. Sono arrivati Brando Rush (da GSW), Cole Aldrich (dai Clippers), Jordan Hill (dai Pacers); dalla free-agency, invece, Rasual Butler, Toure’ Murry e John Lucas III. Ancora una volta, però, il colpaccio Minnesota potrebbe averlo fatto al Draft, selezionando alla #5 Kris Dunn, da Providence, già segnalato, almeno nelle previsioni, come il più pronto di questa covata. In uscita, ha salutato tutti Kevin Garnett, l’uomo simbolo della Minneapolis cestistica. Via anche un altro pezzo di storia come Tayshaun Prince, oltre a Rudez e Greg Smith.
L’UOMO FRANCHIGIA – Karl-Anthony Towns, ovvero il nuovo che avanza, il Big Man che si prepara a comandare tutto e tutti. Nel suo primo anno in NBA, il nativo di Piscataway, New Jersey, ha dominato praticamente senza avversari la corsa al ROTY, lasciando a bocca aperta per quantità, qualità e maturità, inusuale in un 20enne. Nella sua annata da rookie, Towns ha sfoderato numeri ottimi (18.3 punti (54.2% dal campo), 10.5 reb, 2.0 ast, 1.7 blk, in 32.0 minuti di impiego), ma ha destato impressione sia per la varietà nei modi di far canestro, sia nella bravura in difesa, contro gli avversari più diversi. Il faro, insomma, di un gruppo che promette tantissimo, in un futuro più che prossimo.
A COSA PUNTARE – Parliamo di una squadra con un potenziale enorme e con un margine di crescita inesplorato. Questa stagione servirà di certo a crescere ancora, sotto tutti i punti di vista. Ciò premesso, un piazzamento ai Playoff può e deve essere un obiettivo per i ragazzi di coach Thibodeau. In una Western Conference che presenta un certo affollamento (e livellamento) praticamente dalla 5° posizione in giù, Minnesota può dire la sua, ambendo a riportare la franchigia in postseason, come non accade ormai da 12 lunghi anni (11 quelli senza un record positivo).
IL PRONOSTICO – Con giudizio, tra il 6° e l’8° posto nella Western Conference. Ai Playoff dipenderà tantissimo dall’abbinamento al primo turno.