STATS CORNER-Le squadre involute
Nella scorsa edizione di Stats Corner ci siamo soffermati ad analizzare quali squadre abbiano fatto registrare dei passi in avanti rispetto alla stagione scorsa. Oggi invece andiamo ad osservare l’altra faccia della medaglia, ovvero quali franchigie hanno subito delle involuzioni e dei ridimensionamenti dal punto di vista degli obiettivi.
INDIANA PACERS
Da regina dell’Est a squadra mediocre il passo può essere molto breve come dimostrano gli Indiana Pacers. Complice l’infortunio occorso a Paul George che lo terrà fuori tutta la stagione e la perdita in free-agency di Lance Stephenson, l’inizio di stagione era sicuramente in salita, ma la squadra allenata da Frank Vogel sta incontrando più difficoltà del previsto. La difesa, che è stata la migliore della lega nella stagione 2013-14, è diventata la nona per Difensive Rating, ma grazie specialmente a David West e Roy Hibbert segnare al ferro e prendere rimbalzi contro Indiana è sempre difficilissimo. I Pacers sono infatti nella top3 delle difesa nella restricted area, dove concedono solo il 57.1% di realizzazioni e sono secondi per percentuali di rimbalzi catturati in difesa, dove si appropriano del 78.4% delle palle aeree.
L’attacco, invece, era ed è rimasto uno dei peggiori di tutta la NBA. L’anno scorso hanno chiuso l’annata al 22esimo posto per Offensive Rating, ma in questa stagione stanno facendo addirittura peggio piazzandosi momentaneamente alla 28esima posizione. Ma se per la difesa il solido sistema attuato dagli uomini di Larry Bird sta reggendo alle perdite precedentemente sottolineate, per l’attacco le assenza di Born Ready e PG24 stanno facendo risaltare tutti i limiti dei Pacers. Il neo-Hornets aveva il compito mai dichiarato di sequestrare il pallone nei momenti di stagnazione offensiva per provare ad inventare qualcosa, mentre George era il naturale leader offensivo da 21.7 punti ad allacciata di scarpa: infatti Indiana è l’unica squadra insieme a Detroit a non avere neanche un giocatore oltre i 15 punti di media, ed essendo noto a tutti che in questa lega si vince soprattutto con le stelle, approdare alla post-season non sarà certo un’impresa facile.
CHARLOTTE HORNETS
Una squadra che per certi versi è molto simile a Indiana è Charlotte. Infatti anche i calabroni hanno basato i loro successi passati sulla difesa (sesta per difensive rating nel 2013/14, contro la sedicesima di questo inizio di stagione), e se con l’arrivo di Stephenson si pensava di risolvere anche alcuni problemi offensivi, beh, il risultato non è dei migliori. Il newyorkese sta dimostrando infatti tutta la sua incompatibilità con il suo compagno di backcourt, quel Kemba Walker che sembra sempre sul punto di esplodere definitivamente ma che viaggia con le stesse identiche cifre per il terzo anno consecutivo. La squadra guidata da Steve Clifford ha la 29esima peggior percentuale dalla’arco e la 30esima al ferro e sommando tutte le componenti risulta essere il 29esimo attacco per Offensive Rating dietro solo ai Philadelphia 76ers.
Anche il loro capocannoniere, Al Jefferson ha subito un calo in tutte le statistiche: 18 punti contro 21.8, 8.2 rimbalzi contro 10.8 e 48.8% di FG% contro il 50.9%. E’ chiaro che in queste condizioni entrare nelle prime otto non sarà semplice, tuttavia sono una squadra piuttosto giovane e con ampio spazio salariale per fare qualche mossa in free-agency. Dunque una stagione deludente sarebbe si un brusco passo indietro rispetto alla stagione scorsa, ma il talento per tornare tra le prime 5/6 squadre a Est in un futuro prossimo c’è tutto.
NEW YORK KNICKS
30 sconfitte, solo 5 vittorie e secondo peggior record della lega dietro soltanto ai Philadelphia 76ers. Con in il rinnovo di Carmelo Anthony e l’arrivo dietro la scrivania di sua maestà Phil Jackson, le premesse per una stagione migliore c’erano tutte, anche perchè stare fuori dalle prime otto a Est ultimamente è quasi un impresa. E invece l’introduzione del triangolo non ha cambiato le sorti dell’attacco arancioblu che è passato dall’unidcesimo posto per Offensive Rating nel 2013/14 al 24esimo posto di quest’anno. Analizzando più nel dettaglio anche la mappa di tiro, osserviamo disfunzioni in ogni parte della metà campo offensiva:
- sono secondi per tiri presi dal midrange con 30.9 tentativi a partita dietro solo ai Lakers;
- sono secondi per minor numero di tiri presi nella restricted area dietro soltanto ai Clippers;
- sono 23esimi per eFG% e sono peggiorati anche da dietro l’arco passando dal 37.2% dello scorso anno (settimi) al 35.3% di questa stagione (sedicesimi);
Perfino la difesa, che era già una delle peggiori di tutta la NBA ha subito un’involuzione, anche per colpa della cessione di Tyson Chandler in estate: infatti per Difensive Rating sono la 28esima squadra della lega (peggio fanno solamente Lakers e T-Wolves) e sono inoltre ultimi per percentuale di rimbalzi difensivi.
E’ evidente che il progetto intrapreso con l’assunzione di Derek Fisher come head coach e l’ingresso del Maestro Zen all’interno della dirigenza sia un progetto di lungo periodo che avrà al centro Carmelo Anthony, e che potrà godere di una discreta elasticità salariale dovuta alla scadenza in estate dei contratti di Amar’e Stoudemire e Andrea Bargnani: inoltre i Knicks possiedono la loro prima scelta per il draft 2015, e considerando il loro record attuale, le probabilità che sia una top10 sono molto alte.