Memphis Grizzlies, 'grindhouse' e poco altro
Vince Carter è rimasto (ultimo giro di giostra anche per lui), Gasol e Z-Bo pure, Conley è stato premiato con un rinnovo monstre. Hanno cambiato poco, così come poco dovrebbero cambiare i risultati ottenuti. Sperare nei playoff è lecito, nell’eventuale superamento del turno (tanto più se con la prima o seconda dell’Ovest) un pò meno. Ma restano una squadra ostica per chiunque e giocarci contro nelle partite da dentro o fuori potrebbe rappresentare un problema non da poco. Anche per i Warriors di turno.
DOVE LI ABBIAMO LASCIATI – Ad un 4-0 senza appello rimediato dai San Antonio Spurs. Non che si potesse sperare di più dopo un onesto 51.2% di vittorie in regular season.
IL MERCATO ESTIVO – Era importante trattenere i pezzi grossi e la missione è andata a buon fine, complice l’aumento del cap. In più è arrivato Parsons a dar manforte sul perimetro, mentre il Draft ha portato in dote Baldwin e Deyonta Davis via Boston. Non abbastanza, però, per puntare a qualcosa di più rispetto alla scorsa stagione. Per il resto val la pena di seguire D.J. Stephens in previsione dello Slam Dunk Contest.
L’UOMO FRANCHIGIA – Sarebbe facile dire Conley, visto che è stato pagato come la prima delle superstar. E, invece, scegliamo di stare con Marc Gasol. Semplicemente perché non è un giocatore replicabile, nemmeno a questo livello. Da lui dipendono i destini presenti e futuri della franchigia.
A COSA PUNTARE – I playoff sono raggiungibili a meno di crolli e cataclismi al momento non pronosticabili. Qualunque cosa in più, da lì in avanti, sarebbe grasso che cola.
IL PRONOSTICO – Stagione da 50% di vittorie o poco più. Ai playoff, poi, si cercherà il miracolo contro la “testa di serie” di turno.