Washington Wizards, miracolo o fallimento?
DOVE LI ABBIAMO LASCIATI – Con un record di 41-41 e il 10° posto ad Est, Washington aveva buttato all’aria tutto ciò che di buono era stato fatto nella stagione 2015-2016. Il talento di Wall e le grandi doti offensive di Beal lasciavano presagire a qualcosa di meglio di una mancata qualificazione ai Playoff 2016. La stagione passata in realtà è stata ciò che a Washington non volevano che accadesse: infortuni a Beal, mancanza di un’ala che sappia trascinare la squadra oltre Wall, poco supporto dal reparto lunghi (Gortat, Nene e Morris non hanno reso come dovrebbero) e i due rookie da cui non ci si aspettava molto (Porter e Oubre Jr.) che in realtà hanno dato ciò da cui si aspettava.
IL MERCATO ESTIVO – Sfumato il sogno di vedere Kevin Durant nella sua città natale, Washington ha più pensato a ringiovanire la squadra piuttosto che puntare ai playoff. Gli addii di Alan Anderson, Gary Neal, Jared Dudley, Nene e Garrett Temple sembrano più una scusa per dimostrare alla piazza che si vuol puntare al futuro piuttosto che dire che si è programmato abbastanza male. Non sarà certo l’arrivo di Ian Mahinmi, che sotto le planches non dispiace sia chiaro, a risolvere il noto problema lunghi dei Wizards. L’arrivo di Jason Smith e Trey Burke è la tangibile prova che Washington non ha voglia di lottare per qualcosa di serio quest’anno. Il quintetto titolare, salvo sorprese, dovrebbe essere composto dagli inamovibili Wall e Beal, affiancati da Markieff Morris e uno tra Jason Smith e Otto Porter che tanto bene sta facendo in questa pre-season. Il lungo titolare è senza ombra di dubbio il polacco Marcin Gortat che nelle mani ha sicuramente più punti e più tecnica di Ian Mahinmi. La sorpresa della squadra potrà essere un Kelly Oubre Jr. apparso in grande forma in questa pre-season e che potrà dare sicuramente un contributo importante per il raggiungimento di un obiettivo che non sembra alla portata (sulla carta) dei Wizards. Sarà la numero 56 la stagione della sorpresa? o sarà quella del fallimento?
A COSA PUNTARE – L’obiettivo sarebbe quello di tornare ai playoff, ma la concorrenza è agguerrita e servirà una continuità di rendimento che in Wizards al momento non sembrano ancora avere.
L’UOMO FRANCHIGIA – Se c’è qualcuno che ha ancora dei dubbi su chi sia i leader di Washington alzi la mano. John Wall è senza ombra di dubbio la stella della squadra. Il nativo di Raleigh, California del Nord, al suo sesto anno di NBA ha già all’attivo 3 presenze agli All-Star Game, 1 Slam Dunk Contest, Secondo miglior quintetto difensivo del 2015 ed è nel miglior quintetto Rookie del 2011. Il compito e l’obiettivo di questo giocatore è di rialzare una franchigia intera praticamente da solo, anche se le statistiche non smentiscono quanto di eccezionale stia facendo: 19.9 punti in 36.2 minuti di media con solo 5 partite saltate in un’intera stagione. Se poi consideriamo i 10 assist e i quasi 5 rimbalzi di media noteremo quanto sia fondamentale ed unico negli schemi di Scott Brooks. Le uniche due pecche sono la percentuale da 3 del prodotto di Kentucky (solo il 35%) e l’aumento delle palle perse in una stagione (4.1 di media da 3.5), frutto della poca integrazione degli altri giocatori nell’ambiente Wizards. Tutte le azioni di questa stagione di Washignton passeranno dalle sua mani.
IL PRONOSTICO – L’approdo ai playoff non sarà affatto semplice. Il rischio di restare nelle posizioni di rincalzo è alto.