Rio 2016, per Team Usa la grande paura prima del trionfo: Argentina ko 105-78
USA – ARGENTINA 105-78
(25-21, 31-19, 31-21, 28, 14)
La grande paura, poi la reazione, infine il pronostico rispettato. Questa, in estrema sintesi, è stata il quarto di finale olimpico tra Stati Uniti e Argentina, con i ‘pro’ Nba che hanno avuto bisogno del pesante schiaffo iniziale per darsi una svegliata e scrivere la parola fine alla gloriosa storia della ‘Generaciòn Dorada’.
L’inizio, come detto, è di quelli che riporta alla mente i fantasmi di Atene: 9-19 di parziale Argentina nei primi 7 minuti, con un Campazzo scatenato e autore di 8 punti. La risposta di Team Usa è nelle mani di Kevin Durant (autore di 10 dei primi 12 punti dei suoi, 18 nei primi 20 minuti) e nel controparziale di 12-5 (6 per Cousins) che al primo intervallo vale il 25-21. Nonché l’inizio di una vera e propria grandinata per i sudamericani che, sotto i colpi di KD, DMC e Butler finiscono rapidamente sul -20 (47-27 a 5:05 dall’intervallo lungo): un vantaggio che la truppa di coach K riesce comodamente a gestire fino al 56-40 fatto registrare sul tabellone a metà gara.
Al rientro dagli spogliatoi la musica non cambia. Perché per un Ginobili commovente (14, 7 assist e 3 rimbalzi) per impegno e abnegazione, c’è il solito inenarrabile Durant (chiuderà a quota 27): due triple in fila ad inizio quarto per il 64-43 che fanno da viatico all’87-61 all’alba dell’ultimo periodo. Che torna buono per omaggiare gli ultimi superstiti (Nocioni, Delfino, Ginobili, Scola) di una delle più grandi squadre di sempre: alla Carioca Arena finisce 105-78.
USA: Butler 7, Durant 27, Jordan 2, Lowry 5, Barnes 3, DeRozan 6, Irving 11, Thompson 4, Cousins 15, George 17, Green 1, Anthony 7;
ARGENTINA: Scola 15, Ginobili 14, Campazzo 13, Laprovittola 5, Brussino e Acuna 2, Delfino 3, Nocioni 12, Deck e Mainoldi 2, Garino 8.