Mark Cuban: "A differenza di Wade, Nowitzki non ha mai pensato di lasciare Dallas"
Non ci sarà Duncan, non ci sarà Kobe, non vedremo più Durant ad Oklahoma City e nemmeno Wade a South Beach. Eppure c’è qualcuno che riesce a mantenere una coerenza professionale, un senso di appartenenza che forse (ma solo forse) va al di là dei soldi. La prossima stagione sarà la numero 19 (DICIANNOVE) per Dirk Nowitzki in NBA e con una sola casacca, quella bianco e blu dei Dallas Mavericks. WunderDirk, 38 anni, è stato free agent questa estate e sebbene qualcuno lo avesse cercato, il ragazzone tedesco ha deciso da non muoversi dal Texas e da quella che a tutti gli effetti è la SUA Dallas. Un contratto da 2 anni per un totale di 40 milioni di dollari aiuta a prendere questo tipo di decisione. Chi ha vissuto una situazione simile, ma sicuramente più turbolenta, è Dwyane Wade, passato dopo 13 stagioni dai Miami Heat ai Chicago Bulls. Se da un lato abbiamo un primo fallimento della gestione Riley a Miami, dall’altra abbiamo un Mark Cuban sempre più sicuro di sé. Il proprietario dei Mavs, infatti, non si è mai detto neanche lontanamente preoccupato dall’idea che il gigante da Würzburg potesse lasciare Dallas. Le sue parole, sempre incisive e poco banali, raccontano le sue sensazioni dopo questa prima e convulsa parte di free agency NBA: “Dirk non aveva intenzione di andare da nessuna parte” ha detto a Gary Washburn del Boston Globe. “Dirk e Dallas, Dallas e Dirk, sono sinonimi. Capisco e rispetto D-Wade per quello che ha fatto ma non c’è mai stato alcun dubbio [riguardo Nowitzki e la sua permanenza a Dallas]. Dirk ottiene ciò che Dirk vuole“.
E non che Dirk non avesse mercato. Subit dop gara 7 persa dai Warriors, proprio Golden State si fece avanti per provare a portare nella baia il tedesco. Se avesse avuto intenzione di inseguire il titolo, di trovare nuovi stimoli, Dirk poteva scegliere quella (comoda) soluzione ed invece ha deciso ancora una volta il Texas, Dallas e i Mavericks. Chiaramente, Wade e Nowitzki hanno vissuto diversamente la FA, arrivandoci in maniera completamente diversa: Wade con dei “mal di pancia” che risalgono allo scorso anno, Dirk nemmeno con l’agente (è noto che segua personalmente i suoi affari). Le ultime stagioni a Dallas non sono state così esaltanti, poteva sopraggiungere un minimo di frustrazione ma non per il biondo dei Mavs.