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"It's always Lillard time!" e i Blazers regolano Okc al supplementare. I Warriors inciampano contro i Lakers, Phila espugna Miami. Walker guida Charlotte contro i Bucks

PHILADELPHIA 76ERS @ MIAMI HEAT 91-87 – L’aria natalizia non fa certo bene ai Miami Heat che, evidentemente in vena di regali, omaggiano i Phialdelphia 76ers della quarta vittoria stagionale. Eppure l’inizio all’American Airlines Arena era stato in linea con le aspettative della vigilia, con i padroni di casa a dominare in un primo quarto da 19-32. A partire dal secondo periodo comincia la silenziosa risalita degli ospiti, guidata dal solito Carter-Williams (8 dei 20 punti totali nel solo primo tempo) e da un Luc Mbah a Moute particolarmente ispirato (chiuderà a quota 19). Miami appare, tuttavia, in pieno controllo della situazione e grazie ai 18 punti (sui 23 complessivi) nei primi 24 minuti di Wade all’intervallo lungo il punteggio si attesta su un apparentemente tranquillo 42-57. Apparentemente perché l’inizio del terzo quarto coincide con un crollo deflagrante; nonostante la buona prova (17 punti) di Shawne Williams, i 76ers trovano la forza di reagire e di piazzare il 31-21 che rimette tutto in discussione all’alba dell’ultimo periodo. Dove gli Heat realizzano la misera di 9 punti che, a fronte dei 18 degli avversari, li condannano alla sconfitta per 91-87.

Philadelphia 76ers: Covington e Grant 11, Mbah a Moute 19, Noel 1 (10 rimb.), Sampson e Sims 8, Carter-Williams 20, McDaniels 13;

Miami Heat: Deng e Cole 7, Williams 17, Andersen, Granger e Ennis 6, Wade 23, Chalmers 11, Haslem 4

CHARLOTTE HORNETS @ MILWAUKEE BUCKS 108-101 – Con un parziale di 24-34 nel terzo quarto, gli Hornets espugnano il Bradley Center di Milwaukee e ottengono la W numero 10 della loro stagione. Il primo tempo è, di contro, parecchio equilibrato, con Kemba Walker (27 punti) da una parte e Brandon Knight (34, con 13/21 al tiro e 477 da tre) dall’altra, nel ruolo dei protagonisti principali. A metà è 54-56 e niente lascia pensare che, tempo qualche minuto, gli ospiti piazzino l’allungo decisivo. Opera, manco a dirlo, di Walker che, a cavallo tra terzo e quarto periodo, manda i titoli di coda alla gara con un paio di notevoli iniziative personali. A sigillare il successo ci pensa Al Jefferson, il cui jumper dal post vale il 100-87 a 4:25 dalla fine: 108-101 il finale da Milwaukee.

Charlotte Hornets: Kidd-Gilchrist e Hairston 10, Zeller 6, Jefferson e Williams 12, Henderson 20, Walker 27, Neal 5, Byombo 5, Roberts 2;

Milwaukee Bucks: Antetokounmpo 11, O’Bryant e Ilyasova 4, Sanders 5, Mayo 7, Knight 34, Pachulia e Marshall 3, Dudley 10, Bayless 8, Middleton 12

Il duello che ha infiammato la notte di Oklahoma City (foto da: csleague.forumotion.com)
Il duello che ha infiammato la notte di Oklahoma City (foto da: csleague.forumotion.com)

PORTLAND TRAIL BLAZERS @ OKLAHOMA CITY THUNDER 115-111 – Ancora una vittoria all’overtime per i Blazers e, così come accaduto contro gli Spurs, è ancora una volta “Lillard time!”. La partita del play da Weber State è un qualcosa di soprannaturale: 40 punti (11/21 dal campo, 8/12 dall’arco), 11 assist e vittoria nel duello a distanza con Russel Westbrook (quarantello anche per lui ma con 16/34 al tiro). Le squadre si dividono equamente i primi due quarti (19-26, 35-17), con Westbrook (21 punti nel solo primo tempo) e Lillard (19 nel secondo parziale) a sparare i primi fuochi d’artificio; la tripla dai 10 metri con cui, il numero 0 in maglia Blazers, manda le squadre al riposo sul 54-43 è qualcosa che va oltre i limiti dell’umana comprensibilità. La risposta di Westbrook non si fa attendere e si concretizza nel 30-19 che sembra lanciare Okc nel terzo quarto. Ma siccome questo uno contro uno prolungato sembra garbare parecchio a Lillard, ecco la rimonta degli ospiti fino al 95-98 con 5.secondi ancora sul cronometro. Se ricordate gare 6 degli scorsi playoff contro i Rockets, conoscete già il finale: rimessa, palla a Damian e pari 98. Westrìbrook sbaglia il buzzer beater successivo e si va al supplementare. Terreno di caccia prediletto del rivale e dei Blazers che, infatti, non hanno difficoltà a piazzare il 17-13 che decide la partita. Finisce 115-111, con tanto di scaramuccia finale tra Ibaka e Aldridge; niente di trascendentale, considerando il quantitativo di adrenalina in circolo nelle vene.

Portland Trail Blazers: Crabbe e Blake 5, Aldridge 25, Freeland 4, Matthews 22, Lillard 40 (11 ass.), Kaman e McCollum 6, Wright 2;

Oklahoma City Thunder: Ibaka 16, Adams 7 (11 rimb.), Roberson e Smith 2, Westbrook 40 (10 rimb.), Jackson 21, Perkins 4, Morrow 10, Collison 9

Non si è visto il miglior Steph Curry contro i Lakers di Jeremy Lin (foto da: www.newslocker.com)
Non si è visto il miglior Steph Curry contro i Lakers di Jeremy Lin (foto da: www.newslocker.com)

GOLDEN STATE WARRIORS @ LOS ANGELES LAKERS 105-115 – Nonostante (o, forse, grazie a direbbero i maligni) l’assenza di Kobe Bryant, i Los Angeles Lakers riescono ad avere ragione dei Golden State Warriors nella serata dello Staples Center. Guidati da un Nick Young in buona serata (15 punti) e agevolati da qualche palla persa di troppo degli ospiti, i losangelini prendono un buon margine già nel primo quarto (24-34) arrivando all’intervallo lungo addirittura avanti di 15 (48-63). Al rientro dagli spogliatoi ci si aspetta la grandinata dei figli della baia; invece, con gli “Splash Brothers che tirano bene ma non benissimo (16/29 complessivo al tiro, 22 per Curry e 18 per Thompson), sono ancora i padroni di casa a fare la voce grossa dall’arco con i vari Price, Ellington e Lin per un 25-32 che chiude la gara con 12 minuti d’ anticipo. L’ultimo quarto, infatti, ha ben poco da segnalare. Finisce 105-115, per i Golden State è la quarta sconfitta in stagione.

Golden State Warriors: Barnes e Livington 5, Green e Kuzmic 2, Ezeli 10, Thompson 18, Curry 22, Speights 6, Iguodala 3, Lee 12, Holiday 11, Barbosa 9;

Los Angeles Lakers: Johnson e Davis 14, Hill e Clarkson 4, Ellington 12, Price 17, Boozer 18, Lin11, Young 15, Sacre 6

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone