I Warriors pronti per gara-7: Curry "Perdere rappresenterebbe un fallimento", Kerr: "Tante partite così vengono decise dai meno attesi"
Dopo aver fallito per due occasioni il match point per il secondo titolo consecutivo, i Golden State Warriors sono adesso con le spalle al muro: se stanotte non arriverà la vittoria, sarà un fallimento. Ad ammetterlo è lo stesso Steph Curry, primo a presentarsi in conferenza stampa prima dell’odierna gara-7: “Non posso che essere d’accordo su un nostro possibile fallimento, eravamo partiti per vincere, sarà una delusione non portare a termine l’obiettivo. Gara-6 si dimentica vincendo quella successiva, ma nel caso ci riuscissimo sarebbe un post partita parecchio divertente. Non siamo riusciti ad esprimere il nostro gioco nelle ultime due sfide, ancora non abbiamo capito il perché ed il tempo stringe, dobbiamo ritornare noi stessi entro poche ore”.
Il due volte MVP ha poi continuato parlando della sua prestazione nelle Finals e scherzando un po’ sui commenti taglienti della moglie sul suo allontanamento dal campo: “Penso di aver giocato bene in quattro gare di questa serie, ma indubbiamente per i miei standard devo alzare il livello del mio gioco. L’obiettivo è di giocare la miglior partita della carriera stanotte, che non vuol dire fare 50 punti, ma essere decisivo in ogni giocata di squadra. Quello che ho detto ad Ayesha ovviamente resta privato, ma probabilmente dovrò staccare il Wi-Fi da casa”.
Altro nodo cruciale sono le prestazioni di alcuni protagonisti Warriors sotto tono nell’ultima sconfitta, tra cui Andre Iguodala, anche se principalmente a causa di qualche fastidio di troppo alla schiena, e su cui l’ala ha voluto discutere con i media: “Sulla mia condizione, posso assicurarvi che almeno respiro. In gara-6 non correvo come avrei voluto, ogni rimbalzo a canestro era una sofferenza. Ho cercato di dare il mio contributo diversamente”. Senza problemi fisici, ma comunque molto in difficoltà è stato Draymond Green, al ritorno dalla squalifica che nel quinto capitolo di questa sfida lo ha tenuto a riposo forzato: “Nell’ultima partita non ero sicuro di me stesso, non ho giocato al mio livello. Non so spiegarmi il perché e ovviamente non posso cambiare ciò che è successo, ma rimedierò immediatamente in gara-7. LeBron si ferma dandogli pressione sin dalla palla a due, non deve assolutamente entrare in ritmo, sarebbe una pessima notizia”.
In chiusura arrivano le parole di Steve Kerr, pluricampione da giocatore e pronto a diventarlo anche da allenatore, seppur con qualche difficoltà imprevista: “Sarà una partita caldissima, se non sentì la pressione in una gara-7 delle Finals, con tutta probabilità non sei umano. Tutto può succedere, la storia di questa lega dimostra che ci sono tante partite decisive vinte con tiri assurdi e messi a segno dai giocatori meno attesi. Noi avremo il vantaggio di poter affrontare il nostro destino tra le mura amiche, non potevamo chiedere di meglio”.