STATS CORNER- The Most Improved Teams
Il primo quarto di stagione NBA è ormai un traguardo raggiunto ed è tempo di fare i primi bilanci andando ad osservare quali sono le squadre che stanno crescendo rispetto all’anno scorso e quali squadre invece hanno subito dei peggioramenti. Due franchigie sono state volutamente escluse da questa classifica:
- Cleveland Cavaliers; perchè hanno subito una clamorosa rivoluzione in estate con l’arrivo di Lebron James e Kevin Love che per forza di cose li ha trasformati da lottery team a contender, rendendo dunque superfluo un’analisi su i miglioramenti immediati. Sarà magari interessante cercare di capire invece se nella seconda metà di stagione siano migliorati rispetto alla prima.
- Oklahoma City Thunder; perchè l’infortunio di Durant ha sporcato il record inziale che è tutt’ora negativo, ma con il nativo di Washington in campo la squadra è tornata a viaggiare ai livelli della passata stagione grazie al contributo di uno straordinario Russel Westbrook.
Dopo questa doverosa promessa andiamo ad osservare in questa prima parte di bilancio quali sono le squadre più migliorate.
MILWAUKEE BUCKS
Quando uscì la notizia dell’accordo fra Jason Kidd e i Milwuakee Bucks in estate, nell’ambiente molti storsero il naso: perchè una franchigia in ricostruzione completa avrebbe dovuto affidare la panchina ad un rookie che nella sua prima stagione NBA aveva sostanzialmente deluso? La squadra del Wisconsin ha collezionato il peggior record della lega nella passata stagione, con il 26° attacco e la 29° difesa, dichiarando implicitamente però l’intenzione di perdere più partite possibile per assicurarsi una scelta alta al draft del 2014, il cosiddetto “tanking”. Con l’arrivo dell’ex Mavericks in panchina e la pick #2 from Duke Jabari Parker, la squadra ha fatto dei passi avanti arrivando addirittura in zona playoff e sopra quel famoso 50% di vittorie che a Est sembra garantire la partecipazione alla post-season.
A essere migliorata è soprattutto la difesa che è diventata la decima della lega, ma la cosa che più da speranza è la presenza a roster di talenti cristallini come quelli di Giannis Antetokounpo e Brandon Knight che non fanno sembrare il futuro immediato così negativo. Per il presente invece, è da capire come reagirà la squadra all’assenza prolungata per infortunio di Parker, che con l’ACL turn ha concluso la sua stagione.
ATLANTA HAWKS
Continua senza troppi intoppi anche la crescita degli Atlanta Hawks di coach Mike Budenholzer, al secondo anno sulla panchina georgiana. Si parla sempre troppo poco di loro, forse anche perchè Atlanta non è un grande mercato come può essere una Los Angeles o una Miami, ma è sicuramente una delle squadre più solide e con le idee molto chiare. Ha il settimo attacco per Offensive Rating e ottava difesa per Difensive Rating mentre nella passata stagione era finita quindicesima in entrambe le graduatorie. Ecco gli aspetti principali del loro attacco:
- primi per assist a partita e primi anche per percentuale di canestri assistiti (67.7%) davanti a Wizards e Spurs
- quarti per percentuale da tre punti (37.8%) dietro a Spurs, Wizards e Clippers
- primi per percentuale dal mid-range
- quarti per True Shooting Percentage (la statistica che conta i tiri da due e da tre insieme) dietro a Clippers, Mavericks e Warriors
A roster non c’è nessuna star di primissimo piano, ma tutto il quintetto è in doppia cifra di media per punti e sono tutti giocatori stra-sottovalutati all’interno della lega, da Paul Millsap a Jeff Teague passando per Al Horford e DeMarre Carroll. Poi va bè, c’è quel Kyle Korver che tira con il 54% da tre…
NEW ORLEANS PELICANS
Quarto miglior Offensive Rating ma 26esimo peggior Difensive Rating. La squadra di Anthony Davis non può e non deve avere questi numeri in difesa. Però dall’altra parte giocano eccome, non una grande trama collettiva ma tanto talento indiviuale. 34-48 il record della stagione scorsa, sopra il 50% questa, ma rimanere attaccati al treno chiamato post-season sarà durissima, data la risalita prepotente di Kevin Durant e soci. Addirittura 4 giocatori sopra i 15 punti di media (Holiday, Evans, Davis e Anderson), ma venticinquesimi per percentuali di canestri assistiti. C’è da dire che commettono poche palle perse (28esimi) ma non sempre questo è un fatto positivo: infatti Hornets e Lakers sono rispettivamente 30esimi e 29esimi ma i loro attacchi sono tutto tranne che fluidi (giusto per ulteriore chiarezza e curiostà…al sesto posto ci sono i Golden State Warriors…questo per dire che il numero nudo di palle perse da solo non fornisce nessuna particolare indicazione, deve essere valutato anche il contesto).
Come già detto il record è molto buono ma se mantenuto tale non garantirà la presenza alla post-season. Il passo da squadra in ricostruzione a contendente per un posto tra le prime otto è stato fatto; adesso urge fare ulteriori miglioramenti specie nella metà campo difensiva, perchè arrivare ai playoff, a Ovest, con la 26esima difesa è un impresa quasi impossibile, e le squadre che li precedono sembrano attrezzate e organizzate meglio anche nell’altra metà campo.