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Oklahoma City@Golden State 88-96 (Gara 7): il cuore di KD non basta, Curry trascina i suoi alle Finals

I Golden State Warriors battono gli Oklahoma City Thunder per96-88 in Gara 7 delle Finali di Conference e accedono alle NBA Finals. Una partita incredibile, stravolta da Curry e i suoi solo nella seconda parte è che fa registrare il grande cuore e talento di OKC, sconfitta ma a testa alta alla fine di una serie che ha messo in mostra tutti i meriti della squadra di Billy Donovan.

Il primo quarto stravolge tutte le previsioni della vigilia: GS parte forte, ma i Thunder dimostrano subito di essere in partita. I primi a svegliarsi e a dare spettacolo sono le due stelle dell’una e dell’altra squadra. Curry tira il carro Warriors con 8 punti nella prima frazione, ma dall’altra valgono di più i 7 di KD che porta è tiene davanti i suoi. La differenza la fanno le palle perse: GS è già a 5 turnovers mentre OKC ci mette poco a recuperarne e volare a canestro, chiudendo il primo parziale sul 24-19.

Pressoché identica anche la seconda frazione, ma stavolta a svegliarsi sono Klay e Russ: il playmaker di OKC fa 14 a tabellino, mentre il protagonista di Gara 6, dopo un iniziale 0/7 da tre, infila 4 triple una dietro l’altra è fa saltare la Oracle. I Warriors, però, hanno poco da festeggiare: OKC vola fino al +13 è solo due parziali (da 11-2 e da 7-0) propiziati da Thompson permettono ai padroni di casa di rimanere attaccati al match. GS rientra fino al -4, poi And1 per Russell Westbrook per il +7, quindi il buzzer in appoggio per Steph Curry che mette il dodicesimo punto della sua serata e tiene a galla i suoi. All’intervallo lungo il tabellone recita 48-42 OKC.

Al rientro dagli spogliatoi, i Warriors riescono a sconvolgere la partita: la percentuale da tre si innalza improvvisamente, i padroni di casa segnano 15 dei primi 17 punti solo con i piedi fuori dall’arco. Fondamentale il solito Curry: prima sigla la tripla del 54 pari, poi quella del primo sorpasso della serata. OKC sembra perdere la bussola e Kerr ne approfitta dando profondità alle rotazioni; i Warriors trovano quello che non avevano trovato fino ad allora, la forza della panchina. Livingston segna 5 punti di fila con una schiacciata terrificante e sigla il primo vantaggio in doppia cifra per i suoi, poi Varejao prende la scena e mette il punto esclamativo tra un assist, uno sfondamento guadagnato è un canestro vitale. Il terzo parziale si chiude sul 71-60.
Il quarto periodo denuncia tutta la voglia di OKC di tornare in gara; Durant e Westbrook sembrano urlare alla Oracle di non voler tornare a casa e tornano sotto fino al -4, ma nel momento di massima difficoltà è Steph Curry a rispondere presente. Il 30 dei Warriors ne mette 7 di fila e rispedisce indietro gli avversari, che però non ne vogliono sapere di arrendersi. Ibaka sigla il -5 a cinque minuti dal termine, poi la tripla di Thompson segna l’allungo. Curry attacca il ferro e porta i suoi sul +11 a meno di 3′ dalla sirena finale.
L’unico a non arrendersi in casa Thunder è Kevin Durant; il numero 35 mette 7 punti di fila e riporta i suoi sul -4 a 2′ dalla fine. I 3 punti dalla lunetta per Curry sono fondamentali, perché dall’altra parte KD sbaglia due tiri di fila. È lo stesso Steph a siglare poi la tripla del +10 che manda i titoli di coda.

Si chiude così una battaglia incredibile, con i Warriors capaci di ribaltare il pronostico dopo essere andati sotto 3-1 in una serie che ha denunciato tutte le qualità per entrambe le franchigie. La squadra di Kerr è la decima nella storia a riuscire in tale rimonta. Il sogno OKC si chiude qui, ma a testa altissima, e gli abbracci a fine gara lo testimoniano; per GS, invece, c’è solo da recuperare in fretta le energie. Niente festeggiamenti, le Finals – le seconde consecutive – e i Cavs di LeBron sono dietro l’angolo.

OKLAHOMA CITY – Durant 27, Westbrook 19 e 13 ass, Roberson 4 e 12 reb, Ibaka 16, Adams 9, Waiters 5, Kanter 8, Foye.

GOLDEN STATE – Iguodala 7, Green 11, Bogut 2, Thompson 21, Curry 36, Barnes 5, Ezeli 2, Speights 3, Varejao 2, Barbosa 2, Livingston 5.

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone