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Warriors-Thunder comincia stanotte: Curry è tornato ed è pronto a riprendersi tutto, ma attenti a quei due...

Dopo la convincente vittoria dei Raptors di stanotte che ha estromesso gli Heat dai playoff si delinea ufficialmente il quadro delle finali di Conference che vedranno contrapporsi Warriors-Thunder ad Ovest e gli stessi Raptors contro i Cavaliers ad Est. Proprio stanotte si comincia forse con la sfida più attesa tra le due, con Golden State che tra le mura amiche dell’Oracle Arena sarà chiamata a fare il primo passo verso il sogno back to back che, OKC permettendo, appare ampiamente alla portata dei californiani vista la stagione vissuta da dominatori da parte di Curry e compagni. Ma si sa la dura legge dei playoff Nba è che non sai mai cosa puoi aspettarti e se c’è una squadra che può seriamente insidiare i ragazzi di Kerr nella loro scalata all’anello quella è senza dubbio Oklahoma City, per certi versi molto simile a Golden State, decisa e motivata a mettere i bastoni fra le ruote ad un meccanismo che fino a questo momento ha girato alla perfezione. Nella Baia dal loro canto partono sicuramente con i favori del pronostico, il record di successi stagionali parla da solo ed a questo bisogna aggiungere inoltre le convincenti vittorie ottenute contro Rockets e Blazers rispettivamente al primo ed al secondo turno nelle quali i Warriors hanno chiuso con due sonori 4-1 facendo persino a meno di Steph Curry in ben 7 uscite su 10. Ora però il folletto di Akron è tornato più motivato che mai, il dolore al ginocchio c’è ancora ma l’Mvp della lega sicuramente ci sarà, pronto a prendersi in mano la propria squadra della quale è per forza di cose il maggiore terminale offensivo. Ad Oklahoma City però mai come stavolta ci credono, la serie contro gli Spurs ha definitivamente riacceso i Thunder che arrivavano a questi playoff con tante incognite derivanti da una stagione a tratti altalenante ma nonostante tutto senza dubbio molto positiva, stagione che le stelle Durant e Westbrook vogliono chiudere col botto regalando ai propri tifosi la possibilità di rigiocarsi una finale Nba dopo quella persa nel 2012 contro gli Heat. Golden State ed Oklahoma City dicevamo in precedenza si somigliano per certi versi, sia perché entrambe giocano una pallacanestro a ritmi altissimi sia perché hanno entrambe più di un unico punto di riferimento in attacco capace di fare la differenza nei momenti caldi, ma oltre a ciò va anche ricordato però che le due squadre sotto certi aspetti non potrebbero essere più antitetiche, basti pensare da subito al quintetto “leggero” con il quale i Warriors si presentano alla palla a due contro quello più pesante con due lunghi di ruolo con il quale invece OKC cercherà di imporre la propria maggiore fisicità, oppure alla panchina più lunga dei campioni in carica ma anche ai problemi che gli stessi Warriors hanno avuto in questo finale di stagione con gli infortuni che vedremo quanto condizioneranno il gioco dei Dubs. La chiave della serie però come nella maggior parte dei casi sarà nella metà campo difensiva di entrambe le squadre, sia Kerr che Donovan saranno chiamati a trovare la giusta quadratura per non regalare eccessiva libertà a giocatori che in un modo o nell’altro se sono in serata ti puniscono, per cui fondamentale sarà l’assetto difensivo sia da una parte che dall’altra, con i Warriors chiamati a lottare a rimbalzo contro la maggior prestanza fisica del duo Ibaka-Adams ma allo steso tempo con OKC che dovrà fare moltissima attenzione fuori dal perimetro per non affondare sotto i colpi dalla distanza degli Splash Brothers. Il duello più intrigante è sicuramente quello fra i due playmaker più dominanti di questa stagione: tanto diversi quanto efficaci, Westbrook e Curry hanno disputato una regular season stratosferica alla quale mancherebbe solo la ciliegina sulla torta, entrambi sanno però che non basterà affidarsi solo al loro talento per portare a casa la serie e che decisivo sarà l’apporto dei rispettivi sparring partner (anche se limitarsi a definire Durant o Thompson e Green sparring partner sa tanto di bestemmia) per arrivare in finale. Il pronostico mai come stavolta è in bilico, si preannuncia una serie lunga che verrà ovviamente decisa dai fuoriclasse delle rispettive compagini, se i Warriors arrivano ad Oklahoma City sul 2-0 mettono una seria ipoteca sulle finals ma attenzione ad OKC che in trasferta ha più volte dimostrato di poter essere devastante (chiedere in Texas, tra Dallas e San Antonio), per cui la prospettiva di arrivare a gara 6 o addirittura a gara 7 non è poi così utopica. Sembra tutto quasi pronto all’Oracle Arena, stanotte si comincia e lo spettacolo non può che essere assicurato, la finale è li’ che aspetta una fra Golden State ed OKC, se non ora quando?!

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone