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Kobe nella leggenda, Thunder inarrestabili contro i Suns, Toronto espugna NY, gli Spurs battono Denver

Los Angeles Lakers @ Minnesota Timberwolves 100-94

Il rookie Andrew Wiggins prova a contrastare il Black Mamba, da stanotte ancor più nella leggenda della NBA (foto da: sportspyder.com)
Il rookie Andrew Wiggins prova a contrastare il Black Mamba, da stanotte ancor più nella leggenda della NBA (foto da: sportspyder.com)

Ci sono partite che vengono ricordate aldilà del risultato finale: Kobe Bryant diviene il terzo miglior marcatore di sempre nella storia della NBA, superando il miglior giocatore di sempre, Michael Jordan. A Kobe bastavano nove punti e dall’inizio del match si percepisce l’attesa generale: si giocherebbe in casa dei T-wolves ma il numero di maglie gialloviola è incredibile. Il Mamba sbaglia i primi tre tiri, poi si sblocca con un fade-away nell’area dei suoi; a 4’32’’ dalla fine del secondo quarto si scrive la storia: Kobe si guadagna due tiri liberi. Il primo libero va a segno, è il libero dell’aggancio: 32292 punti; il secondo è quello del sorpasso: 32293 punti. Il match si ferma, gli applausi sono scroscianti e l’abbraccio tra Kobe e il suo coach Byron Scott è davvero emozionante. La partita non ha molto da dire: Lakers sempre avanti, trascinati anche da Carlos Boozer (22+13) e sembra che neanche la partita monstre di Muhammad, coadiuvato da Wiggins, possa risollevarne le sorti per i padroni di casa. Poi Minnesota aumenta l’intensità difensiva, Kobe perde una palla sanguinosa sul pick and roll ed i T-wolves si trovano ad 1’40’’ dalla fine sul -2 e, poco dopo, pari a quota 94. Niente paura, ci pensa il Mamba: dopo una azione confusa, senza ritmo, con l’incredibile difesa di Wiggins, tripla che spacca la partita. Per LA arriva la terza vittoria di fila, per Minnesota il record si fa sempre più impietoso.

Los Angeles Lakers (8-16): Johnson 12, Davis 6, Hill 13, Bryant 26, Price 2, Boozer 22, Young 7, Lin 8, Sacre 4, Ellington, Clarkson DNP, Henry DNP, Kelly DNP.

Minnesota Timberwolves (5-18): Wiggins 16, Young 8, Dieng 9, Brewer 10, LaVine 10, Muhammad 28, Budinger 2, Bennett 6, Adrien, Hummel 5, Pekovic DND, Robinson DNP, Williams DND.

 

 

 

Phoenix Suns @ Oklahoma City Thunder 88-112

La grinta di Russell Westbrook, 28 punti nell'agevole successo di OKC sui Suns (foto da: vavel.com)
La grinta di Russell Westbrook, 28 punti nell’agevole successo di OKC sui Suns (foto da: vavel.com)

Senza storia il match di Oklahoma City dove i Suns, priva dei fratelli Dragic, sono stati demoliti dai Thunder senza opporre resistenza. Già dal primo quarto si delinea l’andamento del match: la difesa fisica di OKC non lascia scampo ai Suns, i contropiede della coppia Durant-Westbrook sono micidiali. Nonostante il 22% dai tre punti durante il match, i Suns saranno sempre in svantaggio in doppia cifra e sono emblematici i 41 punti dei padroni di casa nel primo quarto. Westbrook penetra nell’area Suns senza trovare resistenza inchiodando a due mani e solo il povero Gerald Green prova a mantenere in vita i Suns. Dopo il 70-48 dell’intervallo c’è davvero poco da segnalare, solo l’ingresso in campo del giovane McGary che ne approfitta per segnare i suoi primi 3 punti in NBA. I Thunder continuano la loro rimonta verso un posto play-off nella Western Conference e si accodano proprio ai Suns, che non possono prescindere da Goran Dragic e che non possono permettersi di essere annichiliti a rimbalzo (63-40 il dato).

Phoenix Suns (12-13): Tucker 3, Morris 4, Plumlee 6, Green 15, Bledsoe 12, Tolliver, Thomas 6, Morris 10, Goodwin 5, Len 2, Warren 8, Randolph 6, Ennis 11.

Oklahoma City Thunder (11-13): Durant 23, Ibaka 12, Adams 6, Roberson, Westbrook 28, Jackson 6, Morrow 14, Perkins 5, Collison 6, Smith 7, McGary 3, Lamb DNP.

 

 

Toronto Raptors @ New York Knicks 95-90 (OT)

Kyle Lowry (Raptors) al tiro, contrastato da Carmelo Anthony (Knicks). Rispettivamente, 21 e 34 punti (foto da: espn.go.com)
Kyle Lowry (Raptors) al tiro, contrastato da Carmelo Anthony (Knicks). Rispettivamente, 21 e 34 punti (foto da: espn.go.com)

“Perdere e perderemo”. Tante sono le voci nella grande mela che vorrebbero un record negativo per cercare di accaparrarsi la prima scelta al prossimo draft, ma c’è da dire che il record 5-21 non è davvero molto simpatico. Nella notte sono arrivati i Toronto Raptors e, come in tutte le partite equilibrate, possiamo partire dalla fine: a 30’’ dalla fine una penetrazione di Anthony porta le squadre sulla’86 pari. Toronto ha la palla della vittoria ma Lowry preferisce avventurarsi in palleggio nell’area invece di fare arresto e tiro: il suo tiro in allontanamento non tocca il ferro e quindi è overtime. Nel supplementare la difesa canadese serra le sue fila ed i Knicks segnano solo 4 punti in 5 minuti, mentre in attacco è Lowry a prendere il pallino del gioco, con i suoi canestri e con l’assist per il canestro che ha chiuso la gara di Amir Johnson. Toronto ha avuto tanto da Terrence Ross e si è dimostrata solida nei minuti finali del match. I Knicks, privi di J. R. Smith, hanno avuto tanto da Carmelo (34 punti ma non forzando) ma, come ipotizzato da qualcuno, può essere che all’interno del gruppo ci possa essere qualche problema, visto come nel supplementare si sia sfaldato di fronte al buon inizio Raptors.

Toronto Raptors (18-6): A. Johnson 6, Ross 22, Valanciunas 8, Fields, Lowry 21, Williams 15, Patterson 13, Hansbrough 3, J. Johnson 2, Vasquez 2, Caboclo DNP, Hayes DNP, Stiemsma DNP.

New York Knicks (5-21): Acy 2, Anthony 34, Stoudemire 10, Calderon 13, Hardaway Jr. 18, Dalembert 2, J. Smith, Larkin 3, Prigioni 8, Wear, Aldrich DNP, J.R. Smith DND.

 

 

San Antonio Spurs @ Denver Nuggets 99-91

Kahwi Leonard, top scorer degli Spurs con 18 punti, nella vittoriosa trasferta in Colorado (foto da: espn.go.com)
Kahwi Leonard, top scorer degli Spurs con 18 punti, nella vittoriosa trasferta in Colorado (foto da: espn.go.com)

Poteva esserci il derby italiano tra Beli ed il Gallo, ma i problemi fisici di quest’ultimo lo hanno costretto a 48 minuti di panchina. I San Antonio Spurs, privi di Parker, passano sul campo dei Nuggets, in una partita sempre condotta davanti. Dopo un primo quarto equilibrato, in cui Popovich rischia l’espulsione per le reiterate proteste, la difesa Spurs diventa davvero intensa, i tentacoli di Duncan e Leonard sbarrano la strada sulle penetrazioni di Denver ed i contropiede di Joseph spaccano il match. Nel terzo quarto la musica non cambia ma ci sono Afflalo (31 punti) e Chandler a mantenere in vita i Nuggets che, nell’ultimo periodo, ritornano nel match: è una schiacciata di Alonzo Gee a portare sul -5 Denver. Nel momento più difficile, è Manu Ginobili a prendere in mano la situazione ed è una sua tripla a chiudere i giochi. Per Belinelli 10 punti con 2/6 dal campo; Beli è uno dei sei giocatori Spurs in doppia cifra, con Leonard miglior realizzatore a 18, per i Nuggets, privi di Gallinari e Faried, la corsa ai playoff rischia di compromettersi anzitempo.

San Antonio Spurs (17-7): Leonard 18, Duncan 15, Splitter 11, Green 5, Joseph 13, Belinelli 10, Ginobili 15, Diaw 3, Baynes 6, Bonner 3, Anderson, Daye, Ayres DNP.

Denver Nuggets (10-14): Chandler 14, Hickson 4, Mozgov 11, Afflalo 31, Lawson 6, Harris, Arthur 8, Gee 5, Nurkic 10, Robinson 2, Faried DND, Gallinari DND, Green DND.

About The Author

Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone