Cleveland @ Detroit (Gara 4) 100-98: Irving regala lo sweep ai Cavaliers!
Questione di orgoglio, questione di sentirsi in dovere di dare tutto quello che si è per evitare di essere “spazzati via”. Queste erano le idee nel post gara 3 di Stanley Johnson e queste sono le idee che trasmettono anche le maglie consegnate ai tifosi al Palace of Auburn Hills di Detroit, MI. Recitano “Proud and Grind” due cose che di certo non mancano a questi Pistons. I padroni di casa partono con lo svantaggio dei numeri, perchè James non ha mai perso una serie avanti 3-0. D’altro canto, però, ha dei magnifici tifosi che per tutta la gara – e la serie – non hanno fatto altro che urlare “DETROIT…BASKETBALL”, un po’ il motto della Motor City. Lo starting five scelto da coach Van Gundy non cambia, esattamente come quello di coach Lue. La terna arbitrale è formata da Davis, Kennedy e Kirkland.
1st quarter – Nell’assordante boato dell’arena, il primo a farsi vedere è Tristan Thompson, autore di uno dei tanti airball di questa gara 4. Inizia molto meglio Detroit grazie al solito Marcus Morris che piazza la tripla che infiamma il palazzo. James viene beccato proprio come in gara 3 ma i risultati non sono troppo dissimili: LeBron accetta, si eccita e segna i primi due di pura prepotenza. L’attacco dei Pistons è formato soprattutto dall’asse Drummond-Morris, artefici di una prima mini fuga significativa che porta i padroni di casa sul 12-3 dopo 3 minuti di gioco. La difesa wine-and-gold è piuttosto leggera, poco energica e a tratti distratta, mentre l’attacco prova a coinvolgere un Kevin Love presente a rimbalzo ma assente nella sezione punti segnati. Il timeout chiamato da Lue non interrompe la striscia positiva di Detroit ma arriva una pessima notizia per SVG: dopo 4 minuti, Drummond commette il secondo fallo e deve accomodarsi in panca. L’attacco di Cleveland è impreciso, con LeBron che attacca il ferro bene ma al momento della conclusione non riesce a convertire. Si sblocca JR dalla lunga distanza, grazie alle prime azioni in cui i Cavs fanno circolare bene la palla. La partita ritorna in equilibrio, anche perchè JR resta caldo (seconda tripla dopo qualche azione) e James raddrizza la mira. Reggie Jackson, frequentatore poco assiduo della serie, si mette in partita con un circus shot con tanto di fallo e giro in lunetta. Harris resta l’altra spina nel fianco per Cleveland che farà enormemente fatica tutta la sera, vista la scelta particolare di farlo marcare da Thompson, alto ma poco agile rispetto all’ex Magic. Dopo tanti errori, ecco che arriva il primo vantaggio degli ospiti (21-20) firmato da Uncle Drew. Harris resta l’arma in più di Van Gundy che dalla panchina pesca anche Blake, che finalmente realizza un canestro dal campo dopo 3 partite a secco. 25-28 Detroit dopo i primi 10 minuti, con Tobias Harris già in doppia cifra (10) e con Love già a quota 10 rimbalzi (ma 1/8 dal campo).
2nd quarter – Ad inizio quarto, i due coach concedono minuti di riposo ai titolari ma Drummond torna sul parquet visto il riposo anticipato. Coach Lue manda sulle sue piste Channing Frye: esperimento rivedibile. La difesa Cavs, però, riesce a trovare equilibrio e la rubata di Shumpert manda in campo aperto James. Il risultato? Nella prossima Top10. Del resto la second unit è costruita attorno a James, prima stella che va a riposarsi nel primo quarto. In questa second unit c’è anche Jefferson, fondamentale per tenere il risultato in equilibrio (2 triple di fila e pareggio a quota 29). Detroit sa che se vuole avere una chance deve difendere con il coltello tra i denti e Drummond, non curante dei due falli, esegue alla lettera: stoppata, contropiede, ricezione da rimorchio e canestro che fa sorridere Van Gundy. Anche la panchina di casa sembra dare un buon apporto, come dimostra Tolliver che si fa sentire sia in difesa che in attacco. James attacca il ferro con regolarità, la stessa con la quale fa canestro da 3 punti Harris (36-37). Rientrano i titolari e JR Smith non perde l’ottima mira: manderà a bersaglio 4 delle 5 triple realizzate, intervallate da sprazzi di dominio di Morris (18 punti e 3/3 da 3 all’intervallo). Lue rigioca la carta Hack-a-Drummond ma il 25% col quale tira i liberi il centro non viene rispettato: 2/2 nella baraonda del Palace. Il fallo sistematico leva ritmo alla gara ma James lo ritrova con un raro canestro da 3 punti della sua partita. L’equilibrio regna sovrano e Jackson regalerà il nuovo vantaggio (50-49) a pochi minuti dalla fine. Irving si sacrifica anche in difesa e lo sfondamento di Morris equivale al terzo fallo. Lo stesso playmaker replicherà ad un gran canestro di Drummond, prima di vedere l’ultimo tiro di Harris fermarsi sul primo ferro. 53 Cleveland, 52 Detroit. Ci si gioca tutto nel secondo tempo: WIN or GO GOME. Intanto James è a 16 con 6/10 al tiro, Smith a 12 e Kyrie a 11; per Detroit c’è Morris a 18, Harris e Drummond a 10.
3rd quarter – Ad inizio secondo tempo si cerca ancora di far entrare in partita Love ma il centro californiano continua a sbagliare tiri aperti e adatti a lui. James, che non ha bisogno di ritmo, è pronto a replicare agli attacchi agguerriti dei Pistons. Dopo 2 minuti arriva la tripla del +5 firmata dal centro da UCLA che, però, va in difficoltà in difesa quando è accoppiato con Marcus Morris. Dal canestro dell’ex Suns, arrivano gli incredibili 79 secondi di Kyrie Irving: segnerà 10 punti di fila con 2 bombe, un long two e una solita zingarata aiutandosi col tabellone. 67-56 e prima mini fuga Cleveland. A chiudere il parziale è Jackson che risponde con la stessa destrezza del #2 dei Cavs. James continua a non mettere la terza e l’airball clamoroso che regala ai tifosi dopo un jumper viene subito dimenticato grazie ad una palla parlante che lascia lì a Thompson. Sale il nervosismo in casa Pistons e Morris commette un banale quarto fallo con conseguente giro in panchina e ramanzina di Van Gundy. Alla sagra dell’airball si rivede Love che da 3 va leggermente lungo. Mentre le percentuali sembrano in calo, 3 triple di fila (KCP, Love e Johnson) riaccendono la gara e rimettono in partita anche il pubblico. Seguirà un momento molto intenso, in cui non c’è una gran pallacanestro e dove regna la confusione. Ritorna il fallo sistematico su Drummond, autore di un 1/2 confortante ma Van Gundy opta per il cambio. Lue non si adatta allo small ball giocato dai Pistons (Baynes da 5 e Harris da 4) e resta con Love e Thompson insieme. TT è costretto a marcare Harris che, ovviamente, lo lascia sul posto non appena mette palla a terra. Il parziale di 8-0 Pistons ricuce lo strappo che si era creato ma i rimbalzi offensivi dei Cavaliers regalano seconde chance importanti tramutate in punti, proprio come fa Dellavedova. Il nuovo pareggio lo firma ancora Caldwell-Pope da 3 ma sulla sirena di fine quarto, da centro campo si alza Irving che gela i 25.000 dell’arena: SPLASH! 81-78 e tavola apparecchiata per un ultimo quarto da vivere tutto d’un fiato (Irving 24, Harris 22)
4th quarter – Ci si aspetta un inizio rampante dei padroni di casa, a 12 minuti dal possibile cappotto. Invece a presentarsi puntuale all’appuntamento è Dellavedova, autore di un 5-0 di parziale che rimette quasi 3 possessi tra le due squadre. Van Gundy non ha tempo per far rifiatare i suoi migliori 5 ma la difesa di Cleveland sale di colpi nel momento opportuno: James stoppa Johnson e Morris forza in attacco e commette il suo quinto fallo. Ancora la coppia Drummond-Harris quella più pericolosa e un controparziale di 5-0 rimette tutto in discussione. Frye (preferito a Mozgov) resta su Drummond, arginando il giusto il centro di Team USA. I momenti convulsi della gara non regalano buona pallacanestro e le forzature offensive fanno sì che le difese prevalgano sugli attacchi. Sul -3 Detroit cattura 3 rimbalzi offensivi ma sbaglierà 3 tiri da 3, facendo infuriare SVG in panchina. A 6:22 dalla fine, riecco l’Hack-A-Drummond ma l’1/2 va contro i piani di Lue. Cleveland si affida al vero faro della serie, ovvero sia Kyrie Irving che non delude le aspettative e segna andando dentro. A 6′ dalla fine, TO in campo: 92-86 Cleveland. Il rientro dopo la sospensione sorride ai Cavs e a KR Smith che piazza la quinta tripla di serata e zittisce il pubblico in pieno stile JR. La doppia risposta porta la firma di Harrs, mentre James battaglia per arrivare fino in fondo (una sentenza con due piedi in area). La gara è punto-a-punto e le piccole giocate fanno la differenza, come quella di Dellavedova che cattura un rimbalzo offensivo semplicemente eroico per dare nuovi 14 secondi all’attacco. La palla, però, ristagna troppo nelle mani di James che gioca male con il cronometro e perde una velenosa palla a 1:18 dalla fine, solamente sul +4. Van Gundy si gioca il finale ancora senza Drummond ma KCP regala speranza ai Pistons con la tripla in uscita dai blocchi del 97-96! Parte l’ultimi giro di lancette e l’ingenuità di Johnson porta allo sgambetto a Irving e un nuovo riciclo dei 24 secondi. Stessa situazione di G3: possesso fondamentale, Cleveland con possesso e palla per chiudere i giochi. Risultato? Lo stesso di gara 3: palla a Irving che dopo essersi messo in ritmo a modo suo piazza la tripla del +4 a 42.6 secondi dalla fine. Timeout Van Gundy e canestro rapidissimo di Jackson che schiaccia il -2 a 32.6 secondi dalla fine. I Cavaliers gestiscono il cronometro, arriva un tiro forzato di Irving, si va dall’altra parte e sulla sirena Jackson cerca più il contatto che il canestro. Il fischio non arriva e Cleveland vince 100-98 e si aggiudica la serie 4-0! Bellissima scena finale con Van Gundy che chiama attorno a sé tutti i ragazzi e li ringrazia ad uno ad uno. Uomo di sport vero. Detroit esce a testa alta nonostante il 4-0. Serie dominata in lungo e in largo dai Big Three di Cleveland e da un Irving strepitoso.
CLEVELAND CAVALIERS: James 22 + 11 RT, Love 11 + 13 RT, Thompson 5, Smith 15, Irving 31, Jefferson 5, Shumpert, Frye, Dellavedova 11.
DETROIT PISTONS: Hharris 23 + 13 RT, Drummond 17 + 11 RT, Morris 24, Calwell-Pope 9, Jackson 13+ 12 AST, Baynes 2, Johnson 5, Blake 3, Tolliver 2.