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Senza LeBron, i Cavs cadono con OKC. Super Harden trascina Houston

CLEVELAND CAVALIERS @ OKLAHOMA CITY THUNDER 94-103

Kyrie Irving a terra, dopo lo scontro con Westbrook sul finire del secondo quarto (foto da: espn.go.com)
Kyrie Irving a terra, dopo lo scontro con Westbrook sul finire del secondo quarto (foto da: espn.go.com)

Senza The King, acciaccato, la situazione per Cleveland non è rosea; con Westbrook e Durant nel motore, OKC è tutta un’altra cosa. Questo il sunto del match di stanotte, alla Chesapeake Energy Arena di Oklahoma City, dove i Thunder, grazie a 26 punti di Westbrook (50% dal campo, 8 assist e 7 rimbalzi) e ad 8 punti negli ultimi 2’ di KD (19), centrano la 6° vittoria nelle ultime 7 partite, continuando la loro marcia verso un record positivo (9-13, 6-5 in casa). Dall’altra parte, con James out per un problema ad un ginocchio, non bastano i 20 punti di Irving (grande spavento anche per lui nel secondo quarto) e le doppie doppie di Love (18+16 reb) e Tristan Thompson (14+13 reb) per evitare la L che pone fine alla striscia di successi consecutivi, che si ferma a quota 8 (13-8, 6-4 in trasferta). Coach Blatt, in quintetto, piazza Dellavedova (14 con 4/6 da 3) al posto di LeBron. L’avvio è di marca ospite, con Irving che firma 7 dei primi 9 punti dei Cavs e Love, con un canestro dalla media, a firmare il +10 (22-12 a 3’20” dalla prima sirena); dall’altro lato del parquet, è Russell Westbrook a tenere i suoi a contatto, mettendo a referto 10 dei 18 punti di OKC nei primi 12’. Fatica ad ingranare, invece, Durant, 0/3 dal campo e 2 palle perse (7 di squadra); al termine del primo quarto, Cleveland è avanti 26-18. I Thunder cambiano marcia nel secondo periodo, aumentando molto l’intensità in fase difensiva, costringendo i Cavs ad un 5/23 dal campo nel periodo. Durant si iscrive finalmente alla partita, mentre James Jones fa 3/3 dalla linea della carità, portando gli ospiti sul +11 (31-20 dopo 1’30”). Come detto, Cleveland comincia a sbagliare tiri su tiri, mentre Oklahoma, grazie anche al buon apporto di punti della panchina, piazza un break di 7-19, che culmina con il layup di Jackson (13), che vale il sorpasso (38-39 a 3’24” dall’intervallo lungo). A 1’31” dalla sirena, tutta Cleveland trema: nel cercar di contestare un tiro di Westbrook, Irving, in ricaduta, va a colpire con il ginocchio sinistro quello destro del #8 di OKC, restando a terra dolorante; fortunatamente per Blatt e i Cavs, si tratta solo di una botta, tanto che Kyrie riuscirà a tornare in campo. Dopo 24’, il punteggio è 47-47, grazie alla tripla di Waiters (14) quasi sulla sirena. Nel terzo periodo, OKC da lo strappo decisivo all’incontro. Cleveland pareggia i conti, per l’ultima volta, sul 57 pari, con una tripla di Love (8 nel periodo); poi, i Thunder scappano via. Westbrook da il via al break di 3-13 che proietta Oklahoma sul +10 (60-70 a 2’41” dalla sirena); il vero problema, per gli ospiti, è che OKC, dopo aver tirato fino a quel momento con percentuali orrende dall’arco (1/15), aggiusta la mira, infilandone 5 consecutivamente, con Morrow (11) autore di 3 triple, tra cui quella che, a 10’23” dal termine, vale il +20 che sembra ammazzare la partita (66-86). Ma, nelle file dei Cavs, ci sono due giocatori che non vogliono arrendersi: sono Matthew Dellavedova e Anderson Varejao. L’australiano, con due triple in fila, ed il brasiliano, con 5 punti in 30”, permettono a Cleveland di dimezzare il distacco (81-91 a 5’47” dalla fine); quindi, tornano a crederci anche Irving e Love, anche se è Tristan Thompson a firmare il -3 a 2’ dalla fine (92-95). Coach Brooks è costretto a chiamare il time-out, all’uscita del quale, sale in cattedra l’MVP della scorsa regular season, Kevin Durant, che infila gli 8 punti di seguito che mettono in ghiaccio la partita.

CLEVELAND CAVALIERS (13-8): Dellavedova 14, Love 18 (16 reb), Varejao 9, Marion 2, Irving 20, Waiters 14, T. Thompson 14 (13 reb), J. Jones 3, Price, Harris, L. Amundson, Haywood

OKLAHOMA CITY THUNDER (9-13): Durant 19, Ibaka 7, Adams 8 (10 reb), Roberson 4, Westbrook 26, Lamb 9, Jackson 13, Perkins 4, N. Collison 2, Morrow 11, P. Jones, Smith, L. Thomas

 

HOUSTON ROCKETS @ SACRAMENTO KINGS 113-109 OT

McLemore (Kings) prova ad andar via a Harden (Rockets). Per il prodotto di Kansas, 21 punti a referto (foto da: nba.com)
McLemore (Kings) prova ad andar via a Harden (Rockets). Per il prodotto di Kansas, 21 punti a referto (foto da: nba.com)

Grande spettacolo alla Sleep Train Arena di Sacramento, dove si sono sfidati Kings e Rockets, entrambi orfani dei loro centri titolari, DeMarcus Cousins e Dwight Howard, i quali, sicuramente, avrebbero dato vita ad un bel duello sotto le plance. La W prende la strada del Texas, benché ai Rockets (17-5, 9-2 in trasferta e 4° ad Ovest) siano serviti i supplementari per avere ragione dei padroni di casa. Quando, però, in squadra hai un certo James Harden, che ti piazza lì 44 punti (14/32 dal campo e 8 assist), di cui 12 nel solo overtime, capisci che ben poco ti è precluso. Il Barba si è preso le responsabilità più importanti al momento giusto, confermandosi leader della classifica dei realizzatori della Lega; da sottolineare anche le prove di Ariza (15) e Beverley (15+10 reb). A Sacramento (11-12, 6-6 davanti al pubblico amico) non sono bastati i 24 di Collison e i 21 di un ottimo McLemore, mentre grigia è stata la serata di Rudy Gay, autore di 13 punti ma con 4/18 dal campo. I Kings, però, partono subito forte, mettendo pressione ai texani, che sbagliano quasi tutto nella metà campo avversaria (5/21 al tiro nei primi 12’). Due liberi di Collison valgono il +11 (7-18 a 4’03”); Landry, su assist di McLemore, a 1’36” dalla sirena realizza il canestro del +12 (14-26). Al primo intervallo, i californiani sono avanti 16-26. Il secondo periodo vede le due squadre, inizialmente, faticare ad ingranare, poiché il parziale, dopo 4’19”, è di 2-1 per Houston! Gli ospiti continuano a sparare a salve (8/24 dal campo, 13/45 nel primo tempo) e, nonostante una tripla di Terry (13) valga il -4 (35-39 a 1’55” dall’intervallo lungo), i Kings riescono a riportarsi in doppia cifra di vantaggio negli ultimi istanti del quarto, andando al riposo sul 36-46. I Rockets cominciano il secondo tempo con il piede sull’acceleratore e, sospinti da Harden (13 nel periodo) e Motiejunas, si portano sul -2 (53-55 a 7’ dall’ultima pausa). Sacramento reagisce e, con un McLemore molto ispirato, allunga nuovamente; i liberi di Williams valgono, infatti, il +12 (57-69 a 1’51” dalla sirena). Harden non ci sta, mettendone 8 di fila e consentendo ai suoi di presentarsi all’ultimo quarto sotto di 8 (61-69). I ragazzi di coach McHale attaccano subito a testa bassa i Kings, portandosi a -1 con Harden, dopo le triple di Terry (2) e di Daniels (74-75 a 8’52”). Dall’arco, i Rockets sono diventati di colpo dei cecchini e Ariza realizza la bomba dell’aggancio a quota 77, imitato, poco dopo, ancora da Daniels, che firma il primo vantaggio per i texani (80-78 a 6’46” dalla fine). McLemore prova a rispondere a tono e Collison porta i suoi nuovamente avanti (81-87). Ancora Ariza (10 nel periodo), stavolta in layup, firma il 90-90 (1’49” dalla sirena); i Kings sembrano allungare in modo decisivo con la tripla di Derrick Williams e i liberi di Thompson (90-95 a 1’12”). Ma sono sempre loro due, ovvero Ariza (dalla lunetta) e Harden (da tre) ad impattare sul 95-95, con 20” sul cronometro. Allora Sacramento prova a giocare con i secondi rimasti, ma Gay sbaglia; rimbalzo di Dorsey e time-out Houston. Schema disegnato, ovviamente, per il Barba, il cui jumper dalla media, però, finisce sul ferro. Overtime, con i Rockets che hanno messo 7 triple su 13 tentativi nel quarto periodo. I 5’ extra hanno un solo protagonista, Harden. Il 25enne di Los Angeles costruisce da solo il 10-1 di parziale con il quale Houston mette una seria ipoteca sul match (105-96 a 1’47” dalla fine). Sacramento non molla, e con le triple di Gay, Collison e Stauskas ricuce fino al -3 (109-106 a 13”). Lo stesso rookie canadese spende il fallo su Jason Terry, che fa 2/2; ancora Collison, con una tripla veloce, tiene in piedi le flebili speranze dei tifosi di casa (111-109 a 7” dalla fine). McLemore manda in lunetta Harden, al quale non tremano le mani e mette i due liberi che chiudono l’incontro.

HOUSTON ROCKETS (17-5): Ariza 15, Motiejunas 14, Black 4, Harden 44, Beverley 15 (10 reb), Dorsey, Terry 13, Johnson 2, Daniels 6, Capela

SACRAMENTO KINGS (11-12): Gay 13, J. Thompson 13 (15 reb), Evans 5, McLemore 21, D. Collison 24, Landry 7, Williams 17, Hollins 2, Sessions 4, Stauskas 3, McCallum, Moreland

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone