NBA24 PLAYOFF PREVIEW – Detroit Pistons, Motor City non vuole fare la comparsa
Tutto si può dire della stagione dei Detroit Pistons, a parte che sia stata banale: la deadline di Febbraio ha visto la franchigia del Michigan protagonista di uno degli scambi di maggior importanza: Brandon Jennings ha fatto le valigie, direzione Orlando, e percorso inverso ha fatto Tobias Harris, andando ad aggiungere fisicità e difesa al frontcourt di Detroit. L’esplosione di Drummond e i miglioramenti di Jackson e Caldwell-Pope sono i fattori principali che hanno fatto si che i Pistons riuscissero a qualificarsi per la postseason tenendo fuori una squadra come i Chicago Bulls, da diverse stagioni un habituer dei Playoff.
ROSTER: Reggie Jackson, Steve Blake, Kentavious Caldwell-Pope, Jodie Meeks, Tobias Harris, Stanley Johnson, Marcus Morris, Anthony Tolliver, Andre Drummond, Aaron Baynes.
REGULAR SEASON: Il percorso dei Pistons in stagione è stato un lento ma progressivo crescere: il record della squadra infatti non è mai stata in negativo per tutto l’arco della stagione, e questo merito va sicuramente attribuito a coach Van Gundy che ha saputo mantenere concentrati i suoi partita dopo partita. Nonostante un inizio decisamente migliore rispetto agli ultimi 7 anni, il GM Jeff Bower era consapevole che mancava qualità nello spot di ala piccola, e questo lo ha spinto ad imbastire la trade Jennings-Harris. Il crollo dei Bulls ha facilitato le cose, ma sarebbe ingiusto non ammettere che i Pistons quest’anno si sono meritati di non terminare la stagione il 13 Aprile. Per inciso, proprio il 13 Aprile è arrivata l’ultima vittoria in stagione per 112 a 110 proprio contro i Cavaliers, che incontreranno al primo turno di playoff. Chissà se a Detroit credono ai segni.
LA SQUADRA: Sicuramente a molti non sarà sfuggita la somiglianza tra questi Pistons e i Magic che arrivarono alle Finals nel 2009: un centro di grande qualità su cui ruota il resto della squadra, un 3-and-defense nello spot di guardia tiratrice, una point guard in grado di creare scompiglio con parziali importanti in termini di punti. D’altronde l’unica volta in cui Stan Van Gundy è arrivato a due partite (e un layup di Courtney Lee) dal vincere il titolo è stata proprio con Orlando 7 stagioni fa, quindi perché cambiare un sistema che già sai sfruttare al massimo?
UOMO-CHIAVE: Come accennato sopra, per trovare l’uomo-chiave si deve guardare nello spot di centro. La stagione di Andre Drummond è stata, oltre che la migliore dell’ancora giovane carriera, una chiara dichiarazione di intenti: l’ex UConn è pronto a dominare la lega, quantomeno sotto le plance. La chiamata all’All Star Game di Toronto (unico dei Pistons) è stata il coronamento di una stagione da cifre impressionanti: 16.2 punti, 14.8 rimbalzi (numero uno della NBA), 1.6 stoppate. Love, Mozgov e Thompson sono avvisati.
PRONOSTICO: “Sarà Davide contro Golia, ma noi siamo arrivati a questo punto giocando con sangue negli occhi, e così giocheremo contro i Cavs” ha dichiarato recentemente Reggie Jackson. Nonostante le sue parole siano assolutamente credibili, i Cavs hanno dalla loro molta più esperienza, più qualità in panchina, e un certo Lebron James, che l’ultima volta che nei playoff è venuto al Palace of Auburn Hills i tifosi di Detroit se la ricordano ancora (48 punti). 4-1 è il pronostico.