NBA24 PLAYOFF PREVIEW - Portland Trail Blazers, romantici sfavoriti
Non dovrebbero nemmeno essere qui. E, forse, è proprio questo aspetto a renderli la vera mina vagante nel ‘Wild Wild West’. I Portland Trail Blazers, in quello che doveva essere l’anno 0 dopo la partenza di LaMarcus Aldridge verso i più caldi e vincenti lidi texani, hanno disputato una delle stegioni più incredibili della loro storia recente. Già l’essere arrivati ai playoff è un miracolo sportivo. Tutto quanto di buono verrà da qui in avanti sarà un piacevole di più, in vista della sfida ai Los Angeles Clippers. Che saranno anche i favoriti ma per portare a casa la serie contro la ‘Rip City’ dovranno sudare. parecchio. Stando attenti a non ritrovarsi ad entrare nella storia dalla parte sbagliata, con la spensieratezza di Lillard & co. che potrebbe risultare letale.
ROSTER – Alexander, Aminu, Connaughton, Crabbe, Davis, Harkless, Henderson, Kaman, Leonard, Lillard, McCollum, Montero, M. Plumlee, Roberts, Vonleh;
REGULAR SEASON – Quinto posto nella competitivissima Western Conference e un rispettabilissimo 44-38 (28-12 in casa, 16-25 in trasferta, 11-5 contro i rivali della Division), 7-3 nelle ultime 10, con lo sprint decisivo piazzato proprio al momento giusto. Nessuno li avrebbe accreditati di un piazzamento così in altro (addirittura c’era chi li vedeva fuori dalle prime 10 ad Ovest), così come nessuno li accredita come pretendenti credibili al secondo turno. Occhio che ad essere smentiti di nuovo è un attimo;
LA SQUADRA – Sesti nella Lega per punti segnati (105.1 a gara), ventesimi per punti concessi (104.3) con un differenziale dello 0.8. Tradotto in parole povere: come Penelope e la celebre tela, i Blazers tendono a disfare in difesa ciò che di buono fanno in attacco. Questo a causa di un’eccessiva porosità sotto canestro. Kaman va per i 35 ed è l’unico centro di ruolo, con Plumlee nella non comodissima posizione di adattato. E non sempre l’atletismo di Aminu e Harkless potrà colmare le lacune che si verranno a creare contro gente come DeAndre Jordan e Griffin. Molto meglio nel backcourt, con Crabbe e Connaughton che potranno certamente tornare utili nelle rotazioni e con McCollum (uno dei papabili al MIP) che è un go to guy molto affidabile nel caso le maglie intorno a Lillard dovessero stringersi;
L’UOMO CHIAVE – 25.1 punti, 6.8 assist e 4 rimbalzi di media da eterno underdog. Damian Lillard è il sottovalutato per eccellenza. E poco importa se si tratta di Team Usa o di una convocazione all’All Star Game: ancora gli deve essere riconosciuto lo status di superstar. Ingiustamente. Perché Damian Lillard è una superstar. Oltre che l’uomo chiamato a portare i Blazers alla terra promessa. Bazzecole per chi ne ha messi 51 in faccia a Steph Curry;
IL PRONOSTICO – Giovani, affamati, talentuosi. Ma ancora troppo inesperti per certi livelli. Un paio di partite si possono strappare al grido di “It’s always Lillard time!”. Una serie intera no: 4-2 Clippers.