Golden State nella storia anche grazie alla "Strength in numbers"
Le pagine bianche sono ancora tante ma parte del libro della nuova storia è stato già scritto. I numeri, quelli che sbalordiscono di più dopo il rilascio di Curry, sono qualcosa di mai visto prima. Ogni sera si raggiunge un record, che sia di squadra o sia individuale. Nella notte in cui i Warriors 2015-2016 entrano di diritto nella storia del Gioco, vale la pena ricordare quanto lo slogan dello scorso anno, Strength in numbers, sia tornato di grande attualità ma soprattutto di grande funzionalità per inquadrare meglio il sogno appena raggiunto.
Spargere dati in confusione non ci aiuta a rimanere ancorati alla realtà, lontani anni luce dagli alieni che hanno realizzato qualcosa di epico. Cercheremo di andare con ordine, sperando di non dimenticare nessun dato o record che sia:
- I San Antonio Spurs non perdevano in casa da 48 gare consecutive (RS) e l’ultima vittoria Warriors risale al 14 febbraio 1997, esattamente 19 anni fa, quando nessuno di questi Warriors era ancora entrato in NBA e la maggior parte nemmeno al college. Con la vittoria di stanotte si ferma un digiuno di 6995 giorni e di 33 sconfitte consecutive (RS);
- I Warriors sono la seconda squadra a raggiungere le 72 vittorie in regular season dopo i Chicago Bulls 1995-1996 di Jordan, Pippen e Rodman;
- Steve Kerr è il primo ad avere un ruolo in due squadre da 72 vittorie ed è, ovviamente, il primo allenatore a raggiungere questo traguardo alla sua seconda stagione in panchina;
- I Warriors sono la prima squadra nella storia NBA a chiudere una RS senza sconfitte consecutive;
- Vincendo all’AT&T Center, GS raggiunge quota 34 vittoria in trasferta, numero mai visto prima nella lega;
- Con 63 gare sopra il 50% di vittoria, i Warriors sono l’unica squadra nella storia a poter vantare una percentuale di vittorie così alta per un periodo così lungo.
Se non vi basta questo per entrare nella storia di un gioco, siete davvero di un altro pianeta.