Boston la spunta all'OT, nessun problema per Washington, Toronto e Clippers
LOS ANGELES LAKERS @ WASHINGTON WIZARDS 95-111
Altro brutto colpo rimediato dai Lakers al Verizon Center, che però partono alla grande grazie all’inesauribile Kobe Bryant, che permette ai suoi di chiudere il primo quarto avanti di sei lunghezze (33-27), grazie anche alla tripla in faccia a Wall a 70’’ dalla prima sirena. Per tutto il secondo quarto, si viaggia punto a punto e Washington riesce anche a trovare il sorpasso, a 46’’ dall’intervallo: Wall si inventa un assist tra le gambe in transizione, per l’accorrente Bradley Beal che appoggia al vetro il 52-54. I Wizards provano lo strappo, ma Nick Young prova a tenere a galla i suoi con la più classica delle triple senza ritmo e motivo: 75-80 per i padroni di casa a 10’ dalla fine. Ma Washington è superiore degli avversari, in attacco come in difesa: per vincere la partita basta un raddoppio su Kobe; le schiacciate di Beal e Gortat sono la logica conseguenza.
LOS ANGELES LAKERS: Johnson 6, Boozer 10, Hill 8, Bryant 29, Lin,Davis 4, Price 11, Young 21, Sacre 6, Ellington.
WASHINGTON WIZARDS: Pierce 14, Humphries 6 (20 reb), Gortat 21 (11 reb), Beal 27, Wall 17 (15 ast), Butler 14, Gooden, Porter 4, Seraphin 4, Miller 4.
DETROIT PISTONS @ BOSTON CELTICS 102-109 (OT)
Due squadre in crisi si sono sfidate al TD Garden di Boston, ma sono i Celtics che trovano la vittoria solamente all’overtime. Nel primo tempo sono abbastanza basse le marce tenute dai giocatori in campo, col punteggio che dopo i primi 24’ vede i Pistons avanti di una sola lunghezza (43-42). Il terzo quarto si apre con una giocata spettacolare di Caldwell-Pope che alza la palla contro il tabellone per la schiacciata in corsa di Drummond. La risposta dall’altra parte è affidata a Jeff Green, che punisce la distratta difesa di Detroit con una tripla. Nel quarto periodo, i Pistons si disuniscono e dopo la schiacciata di Kelly Olnyk, sapientemente trovato da Sullinger raddoppiato, vale il +11 per i padroni di casa (64-75, 7’25’’). Van Gundy è furioso con i suoi ragazzi, che però almeno si danno la scossa richiesta. Monroe si rimbocca le maniche e con un semigancio a 52’’ dalla sirena porta i suoi sul -2 (84-86). I Celtics trovano il canestro, ma i Pistons non si arrendono: Caron Butler esce perfettamente dal blocco e trova la tripla del pari 88. Green tenta l’ultima penetrazione, ma Drummond difende benissimo il pitturato e lo rispedisce al mittente. All’overtime, le triple di Green e Sullinger abbattono definitivamente Detroit.
DETROIT PISTONS: Singler 3, Smith 12 (11 reb), Drummon 27 (14 reb), Caldwell-Pope 15, Jennings 1 (12 ast), Monroe 29, Butler 8, Augustin 1, Martin 6, Jerebko.
BOSTON CELTICS: Green 32, Sullinger 14, Zeller 8, Bradley 6, Rondo 2, Turner 9, Olynyk 20, Bass 9, Pressey 7, Thornton, Smart, Wallace 2.
TORONTO RAPTORS @ UTAH JAZZ 123-104
Un uomo solo al commando in questa partita: Kyle Lowry. L’assenza di DeRozan lo ha investito in automatico della carica di leader dei Raptors e il play non si è tirato assolutamente indietro. Il primok quarto è sui binari della parità alla Energy Solutions Arena. Ci prova Kanter, che sib eve James Johnson sulla linea di fondo, trova il canestro e subisce fallo per il 18-20. Negli ultimi minuti Toronto cambia marcia e la tripla a pochi secondi dalla sirena di Williams fissa il punteggio sul 31-24 dopo 12’. Nel secondo periodo, Vasquez prima con una tripla e poi in penetrazione tiene a distanza Utah (43-32, 8’25’’); le due triple di Lowry negli ultimi secondi chiudono il primo tempo sul rassicurante 69-53. E’ sempre dall’arco che Toronto decide la partita: Kyle Lowry è incontenibile nel terzo quarto e le sue ultime due triple mandano i Raptors sul +18 a 2’ dal termine: quanto basta per mantenere il primato a Est.
TORONTO RAPTORS: Ross 11, A. Johnson 13, Valanciunas 9, Vasquez 17, Lowry 39, Williams 17, Patterson 13, J. Johnson 2, Hansbrough 2, Stiemsma.
UTAH JAZZ: Hayward 16, Favors 19, Kanter 19, Hood 10, Burke 15, Clark, Booker 5, Ingles 12, Gobert 6, Exum 2.
ORLANDO MAGIC @ LOS ANGELES CLIPPERS 86-114
Dopo il giro di trasferte fruttuoso (5 vittorie su 6), i Clippers si ritrovano per la seconda volta allo Staples Center, dove si liberano senza troppi patemi dei Magic. Partono benissimo i padroni di casa: il semigancio di Griffin manda i suoi sul 3-16 dopo soli 4’ di gioco. Cambia radicalmente la musica nel secondo periodo, con Orlando che riesce a tornare a contatto con gli avversari. A metà periodo, però, la svolta: Griffin attacca il ferro, ma O’Quinn gli stampa una manata in faccia di intensità considerevole: talmente considerevole che gli arbitri ritengono che la sua partita possa finire così e subito col flagrant 2. I Clippers ritornano a macinare gioco e punti: la tripla di Redick in transizione dopo 5’ del terzo quarto vale il 55-96 per Los Angeles. Il canestro da 6 metri di Griffin in isolamento dà un vantaggio di 20 punti (59-79); il periodo si chiude sul 62-83 e nel quarto periodo solo titoli di coda.
ORLANDO MAGIC: Harris 16, Frye 6, O’Quinn 6, Fournier 9, Oladipo 11, Payton 8, Green 7, Gordon 11, Dedmon 9, Harkless, Nicholson 3, Ridnour.
LOS ANGELES CLIPPERS: Barnes 17, Griffin 21, Jordan 8 (16 reb), Redick 20, Paul 19 (10 ast), Crawford 5, Hawes 12, Farmar 4, Turkoglu, Davis 5, Cunningham, Wilcox 3, Udoh.