One of those nights - Westbrook e Durant, Curry e Thompson. Le due facce di Thunder e Warriors
Dici Oklahoma City Thunder e dici Kevin Durant e Russel Westbrook, dici Golden State Warriors e dici Stephen Curry e Klay Thompson. Sono questi i numeri che tornano sempre nel nostro appuntamento con i big data delle notti Nba.
Partiamo dalla serata della Chesapeake Energy Arena, dove i padroni di casa hanno strapazzato a dovere i malcapitati Clippers. Merito della prova da 25 punti (9/15 dl campo), 11 rimbalzi e 20 assist (career high) di quello con il numero 0 che alla tripla doppia sembra aver fatto l’abbonamento:
Numeri incredibili: basti pensare che, nella storia Nba, soltanto Oscar Robertson, Isiah Thomas e Magic Johnson hanno fatto partite da 25-10-20. E proprio il 32 dei lakers è stato l’ultimo titolare di una prestazione del genere nell’ormai lontano 28 novembre 1988.
Durant non ha voluto essere da meno. Con i suoi 30 (11/20 dal campo, 5/8 da tre) 12 e 7 assist ha eguagliato il numero di partite consecutive (7) con almeno 25 punti, 10 rimbalzi e 5 assist: un primato ora condiviso con Larry Bird.
Sulla Baia, invece, si continua nella consueta demolizione di record. Vittoria consecutiva interna numero 46, nonostante uno Stephen Curry da 12 punti (4/12 e 3/9) e 10 assist. Tuttavia il 30 ha allungato a 133 il numero di gare consecutive con almeno una tripla a bersaglio, raggiungendo quota 304 nel computo stagionale: che diventano 500 se sommate a quelle di Klay Thompson, in un primato eguagliato per la seconda stagione consecutiva. Anche se poi tutto passa in secondo piano in ragione di quanto segue:
Menzione d’onore anche per Andrew Bogut che, grazie alle 3 stoppate contro i Jazz, arriva a un totale di 384 in maglia Warriors, raggiungendo Larry Smith al decimo posto della speciale classifica all time.
Chiudiamo con l’ennesima (e inutile) grande partita di Anthony Davis (40 punti, 13 rimbalzi e 5 assist nella sconfitta contro gli Hornets: siamo a quota 7 gare con almeno 40 e 10 rimbalzi, meglio di lui prima dei 23 anni solo Shaq).
E, soprattutto, con un interessante dato statistico relativo ai Lakers che, solo pochi giorni fa, avevano stupito il mondo, andando a vincere contro i campioni in carica: con la vittoria dei Rockets a Philadelphia, infatti, è diventato ufficiale il fatto che nella L.A. in gialloviola anche quest’anno non si vedranno i playoff. Non era mai accaduto così velocemente.