L'EDITORIALE - C'è ancora posto per il Mago
La cattiva pubblicità non ha mai aiutato nessuno. E stavolta, Andrea Bargnani, ne sta pagando tutte le conseguenze. Perché, tutto sommato, pare che l’NBA si stia vendicando di tutte le promesse che il Mago per troppo tempo non ha più mantenuto. Non tutte sono colpe a lui non imputabili, sia chiaro, ma l’impressione è che sia stato crocifisso troppo presto, da critica, vari coach e adesso da tante (troppe) squadre che ancora non muovono un dito per proporgli un accordo fino al termine della stagione; un accordo che magari viene proposto, per esempio, a Budinger da Phoenix.
L’interrogativo, in definitiva, è: davvero nessuno ha bisogno di Bargnani? O almeno, tutti hanno lunghi che facciano meglio del Mago? E la risposta, a nostro avviso, è negativa. Per questo, è stata condotta una ricerca, tra i lunghi, con un compenso ridotto, un minutaggio ridotto e che non sembrano al di sopra del livello di Bargnani, considerando l’apporto in entrambe le metà campo. Sappiamo, senza nasconderci dietro il dito, che il centro romano ha diversi problemi in fatto di applicazione difensiva, che all’Europeo sembrava aver dimostrato di poter superare. Inoltre, un fisico poco piazzato non gli permette, spesso, di reggere alla prestanza fisica degli altri pari ruolo. Un fattore, questo, che lo ha portato ad essere anche utilizzato anche come ala.
Bargnani: 6.6 PPG, 2.1 RPG, 0.2 BLKPG, 12.10 PER, 55,6% DFG (percentuale di tiri difesi dal giocatore che vanno a segno), in 13’ MPG.
Partiamo dai Brooklyn Nets, che se ne sono voluti disfare, negoziando la risoluzione consensuale del contratto con il giocatore. Parte dei minuti del Mago andranno a Willie Reed, rookie, le cui cifre non sono da stropicciarsi gli occhi.
Reed: 4.1 PPG, 2.7 RPG, 0.7 BLKPG, 17.88 PER, 50,4% DFG in 10’ MPG.
A Dallas, dietro Pachulia, c’è Javale McGee, un giocatore famoso più per le amnesie che ha in campo, piuttosto che per ciò che di buono può fare. Nel reparto lunghi, perlomeno, i Mavericks si godono la crescita di Dwight Powell, per il momento. Ma, se si fosse rinunciato a McGee per il Mago, Carlisle avrebbe potuto contare su un lungo tiratore, idealmente ricambio di Nowitzki, che può sempre servire ad aprire l’area.
McGee: 5.3 PPG, 4.1 RPG, 0.8 BLKPG, 20.99 PER, 53,8% DFG in 11’ MPG.
Capitolo Detroit. I Pistons hanno fatto partire Ilyasova, accolto Harris e prima di scoprirne i problem fisici, avevano anche preso Motiejunas per rinforzare il front-court. Poi, l’affare è saltato. Per cui, Van Gundy dalla panchina può contare sull’apporto di Tolliver, tiratore e difensore discreto, e Joel Anthony. Il cui apporto è il seguente.
Tolliver: 5.4 PPG, 3.4 RPG, 0.2 BLKPG, 10.46 PER, 40,3% DFG in 19’ MPG.
Anthony: 0.6 PPG, 1.1 RPG, 0.3 BLKPG, 11.27 PER, 56% DFG in 4’ MPG.
I Pacers, invece, preferiscono tenere a roster Shayne Witthington, che hanno impiegato solo in quattro partite.
Witthington: 1 PPG, 0.8 RPG, o.3 BLKPG, 19.95 PER, 50% DFG in 2’ MPG.
A Los Angeles, sponda Lakers, sono in un anno di transizione, per così dire. Tra il ritiro di Bryant e le prospettive di un futuro che non ha ancora un punto di partenza, di certo l’innesto bimestrale di Bargnani non avrebbe intaccato nulla. Anche perché i lunghi di riserva non sono tra i migliori della Lega. Il nostro obiettivo si concentra su Sacre e Black, poco utilizzato ma comunque a roster.
Sacre: 2.7 PPG, 2.3 RPG, 0.5 BLKPG, 7.27 PER, 49% DFG in 12’ MPG.
Black: 3.2 PPG, 4.1 RPG, 0.4 BLKPG, 12.27 PER, 46,4% DFG in 11’ MPG.
In fondo, alla nostra analisi, ci sono gli Orlando Magic. Un altro contesto in transizione, dove tanti giocatori giovani cercano la stella che li possa riportare ai fasti di fine decennio scorso. Nelle rotazioni, c’è anche Dedmon, anche lui non troppo impiegato da coach Skiles.
Dedmon: 3.4 PPG, 3.1 RPG, 0.8 BLKPG, 15.46 PER, 46,2% DFG in 10’ MPG.
Tante le variabili di cui per forza di cose non si può tener conto. Ma un posto in NBA, Andrea Bargnani, ha il diritto di averlo.