Miami Heat @ Boston Celtics 89-101: i punti dalla panchina e la difesa dei C's fanno la differenza
Partita affascinante al TD Garden, dove i padroni di casa ospitano i Miami Heat in una sfida tra la terza e la quarta forza della Eastern Conference.
Partita condizionata fin da subito, in favore degli Heat, dalla difesa di una delle rivelazioni dell’ultimo anno solare: Hassan Whiteside, che con 8 stoppate sfida tutti i Celtics ad avvicinarsi al ferro. È sempre Whiteside l’uomo che nel secondo quarto permette il primo mini allungo per gli ospiti a +4, con un gioco da tre punti davvero notevole. Boston però è squadra quadrata e solida, non si lascia intimidire facilmente, e tiene botta grazie al lavoro di squadra, in cui tutti danno una mano in termini di punti. Il primo tempo si conclude con i padroni di casa sotto 49 a 46. Nella ripresa i Cletics alzano letteralmente un muro difensivo, Miami nel solo terzo quarto perde sei palloni in attacco. I padroni di casa trovano subito il vantaggio nella partita, guidati dal loro leader Isaiah Thomas. La reazione di Miami avviene con il massimo vantaggio Celtics a +6, a suonare la carica è Goran Dragic, che sembra finalmente entrato a pieno nei meccanismi della squadra, e D-Wade, che con due jumper dalla media pareggia i conti alla fine del terzo. Nel quarto periodo il livello del gioco si alza da entrambe le parti: Wade ci dimostra perché è ancora un all star dop 10 anni nella lega, ma i Celtics sono un commando in missione: ognuno aggiunge un pezzo al puzzle della vittoria segnando un canestro o prendendo un rimbalzo. La vittoria per 101-89 la dice lunga sulla coesione dello spogliatoio di Boston e sulla qualità del lavoro di coach Stevens.
MIAMI HEAT (32-26): Winslow 6, Deng 11+12REB, Stoudemire 6, Wade 19, Dragic 21, Green, Whiteside 13+15REB, Richardson 11, McRoberts 2.
BOSTON CELTICS(35-25): Johnson 5, Crowder 14, Sullinger 12+12REB, Bradley 9, Thomas 12, Turner 14, Smart 15, Zeller 12, Jerebko 8, Rozier.