I Clippers assaggiano il dominio catalano di Marc Gasol e cedono al FedExForum 91-107. Settima W di fila per Portland che sbanca Boston
LOS ANGELES CLIPPERS @ MEMPHIS GRIZZLIES 91 – 107: al FedExForum di Memphis l’incontro è di quelli storici, vista la recente rivalità nata dopo due serie consecutive di PO. Grizzlies e Clippers sono due squadre che non si amano, non si sono mai amate e in campo tendono a farlo vedere, utilizzando tutta l’intensità a disposizione, arrivando a toccare i limiti del regolamento. È il primo vero test per Memphis che finora ha avuto un calendario non troppo complicato. La capolista a Ovest, i padroni di casa con 11 vittorie e appena 2 sconfitte, cercano di impostare da subito la gara sui propri ritmi e trova delle immediate risposte da Marc Gasol, vero matador della partita. L’idea difensiva di Doc Rivers, mai in crisi come quest’anno, è quella di riempire l’area con Griffin e Jordan, non consentendo a Z-Bo e Gasol di giocare il loro post basso micidiale. I risultati di questa scelta sono disastrosi, soprattutto sul fronte spagnolo: all’intervallo sono già 20 i punti di Gasol con 8/10 dal campo, 6 rimbalzi e una stoppata. I Clippers provano ad aggrapparsi a Griffin che riesce a segnare un buon numero di punti nel primo quarto, prima di spegnersi nel secondo, e Barnes che inizia molto bene la gara con 7 punti consecutivi. I falli diventano un problema per i LAC che vedono Jordan con 4 falli prima della fine del primo tempo. Rivers non trova la risposta che cercava dalla panchina, la quale, escluso Crawford con 19, produce appena 12 punti sommando il tabellino di 7 giocatori. Già nella prima metà di gioco la LobCity arriva a toccare il -15, chiamando in causa CP3 prima del dovuto che con i due punti sulla sirena riduce lo scarto a 13 lunghezze (40-53). Il ritorno sul parquet coincide con la furia di CP3 che, come di consueto, a inizio secondo tempo prova a lasciare la sua impronta sulla partita. Segna più canestri di fila, cercando di risollevare i suoi Clippers da un pesante passivo. Il problema più grande è in difesa dove viene concesso di tutto e di più. Sì, Memphis è una squadra che gioca davvero bene a pallacanestro, ha allungato il roster rendendosi ancora più pericolosa ma alcune scelte difensive pigre e mal riuscite degli angeleni non fanno altro che peggiorare la situazione. Vengono concessi 35 punti nel terzo quarto e la partita è virtualmente finita. Sguardi che non si incrociano e un body language che comunica tante cose, purtroppo per i tifosi angeleni, negative. Game, set & match: 91 – 107 il finale, con uno strepitoso Gasol da 30 punti e 12 rimbalzi, tirando con il 72.2% dal campo (13/18).
LOS ANGELES CLIPPERS (7-5): Barnes 9, Griffin 12, Jordan 2, Redick 15, Paul 22, Crawford 19, Turkoglu 3, Hawes 5, Farmar, Davis 4, Bullock, Cunningham, Udoh.
MEMPHIS GRIZZLIES (12-2): Allen 12, Randolph 10, Gasol 30 + 12 RT, Lee 13, Conley 7, Carter 2, Udrih 11, Koufos 2, Pondexter 11, Leuer 9, Calathes, Stokes.
PORTLAND TRAILBLAZERS @ BOSTON CELTICS 94 – 88: Ci spostiamo a Boston, dove andrà in scena la sfida tra Celtics e Trail Blazers. La squadra di coach Stotts continua sulla falsa riga dello scorso anno, convincendo con un gioco spumeggiante e correndo tanto. I Celtics di coach Stevens, invece, continuano a mostrare dei buoni segni di miglioramento come squadra ma non come risultati. Anche l’avvio di questa partita è molto favorevole ai bianco-verdi con un parziale di 7-0 firmato da un insolito Rajon Rondo che ha tanta voglia di attaccare il canestro. La sfida con Damian Lillard sarà probabilmente la cosa più bella della partita, dopo l’uso del perno maestoso di LaMarcus Aldridge. È lui l’uomo che riporta sotto i Portland Trailblazers che arrivano sul -4 alla fine del primo quarto. Dopo un inizio di secondo quarto interlocutorio, la partita prende velocità e Boston riesce a trovare dei modi efficaci per mettere in difficoltà la difesa rosso-nera. Pigra e poco attenta, la retroguardia di Portland permette ancora a Rondo di banchettare nel pitturato. Si va negli spogliatoi sul +8 per i padroni di casa. La scossa decisiva per la squadra di Oakland arriva da Robin Lopez con una schiacciata prepotente che riporta i suoi sul -1 (52-53). Il primo vantaggio arriva sull’asse 0-12, Lillard-Aldridge. Stotts continua ad avere un apporto incredibile dalla panchina ed in particolare da Kaman che sembra vivere una seconda giovinezza (16 in 17’ di gioco). La partita si indirizza definitivamente sui binari di Portland quando gli stessi Trailblazers iniziano a far male alla difesa Celtics dalla lunga distanza. La tripla di Lillard e il long two di Blake dall’angolo regalano il +11 a 6 dalla fine. Ma siamo a Boston e i Celtics non muoiono mai: la tripla di Sullinger, sul solito fantascientifico assist di Rondo, riporta tutto di nuovo in discussione. 92-87 a 1.30 dalla fine! Prova a cavalcare Sullinger coach Stevens ma il risultato è un in-and-out che fa disperare i tifosi Celtics. Finisce 94-88 una bella partita intensa e vivace.
PORTLAND TRAIL BLAZERS (10-3): Batum 12, Aldridge 20 + 14 RT, Lopez 9, Matthews 10, Lillard 12, Blake 11, Crabbe, Kaman 16, Wright, Freeland 4.
BOSTON CELTICS (4-8): Green 19, Sullinger 19, Olynyk, Bradley 13, Rondo 13, Thornton 4, Bass 8, Turner 10, Wallace, Zeller 2.