I Nuggets sbancano lo Staples, Thunder alla peggior partenza di sempre, gli Hornets sfiorano l’impresa a Miami
DENVER NUGGETS @ LOS ANGELES LAKERS 101-94 (OT)
In una partita vissuta sempre sul filo dell’equilibrio, i Denver Nuggets battono all’overtime i Los Angeles Lakers nel tempio dello Staples. Quindi raccontiamo i minuti finali, con Wes Johnson che posterizza Gallinari con fallo subito, portando i Lakers sul +3 (85-82); grazie al canestro di Afflalo e all’1/2 di Gallinari Kobe ha il tiro della vittoria, ma sbaglia dal mezzo angolo portando il match al supplementare: qui il Gallo segna una tripla importante (90-94), poi Lawson e Afflalo la chiudono anche grazie ai tiri liberi finali. In una sfida tra due squadre che attraversano un momento di ripresa dopo un difficile inizio, i gialloviola confermano che il ritorno di Nick Young, nonostante il suo 2/12 al tiro di questa notte, ha portato nuovi positivi equilibri e che finalmente il Mamba (27 punti con 24 tiri) non gioca da solo sull’isola. Da segnalare finalmente una buona prestazione di Jeremy Lin (17) e la sorprendente partita del giocatore forse più criticato della lega, quel Robert Sacre (vedere cosa ha combinato a Dallas per credere) che combina in 18 minuti ben 13 punti. Dall’altra parte i Nuggets portano ben 5 giocatori in doppia cifra: Chandler 19, Mozgov 13 (con 13 rimbalzi), Afflalo 15, Lawson 18 ed il nostro Danilo con 10, che finalmente sta riacquistando minuti sul parquet e fiducia.
Denver Nuggets: Chandler 19, Faried 8, Mozgov 13, Afflalo 15, Lawson 18, Mc Gee 2, Arthur 9, Foye, Gallinari 10, Robinson 1, Hickson 6, Gee DNP, Nurkic DNP.
Los Angeles Lakers: Johnson 7, Davis 4, Hill 11, Bryant 27, Lin 17, Sacre 13, Young 7, Price, Ellington 8, Boozer DND, Clarkson DNP, Henry DNP, Kelly DND.
Charlotte Hornets @ Miami Heat 93-94
Come sempre lecito partire dalla fine: 16 secondi alla fine, Miami Heat sul +1, palla a Kemba Walker; davanti a lui, un altro grande prodotto UConn, Napier: il play degli Hornets palleggia, si porta sul lato destro, attacca il canestro ma trova la grande difesa di Napier aiutato dalla difesa flottata dei compagni. Kemba nonostante ciò trova un buon tiro, la palla balla sul ferro ma esce, Al Jefferson però la devia: sbaglia anche lui. Ed è così che i Miami Heat riescono a battere in questo equilibratissimo match gli Charlotte Hornets, dimostratisi squadra che meriterebbe un record migliore del 4-10 attuale. Era stato proprio Kemba Walker ad impattare sul 91 pari gli Hornets con una gran bella tripla, dopo che Charlotte a cavallo tra terzo ed ultimo quarto era stata avanti, con Miami, priva di Wade, trascinata da Luol Deng (26) e dai ventelli di Chalmers e Bosh. E’ stato proprio quest’ultimo a segnare il canestro della vittoria, con un bellissimo fade away in faccia a Zeller. Gli Hornets portano 5 giocatori in doppia cifra ma difensivamente soffrono le penetrazioni di Deng e Chalmers; oltre Walker, ennesima solida prestazione di Al Jefferson (22+12) ed la solita energia di Lance Stephenson (17 ma 1/6 da tre). Per gli Heat da segnalare l’infortunio nel primo quarto del Birdman Andersen.
Charlotte Hornets: Henderson 5, Williams 7, Jefferson 22, Stephenson 17, Walker 16, Zeller 11, Neal 13, Roberts 2, Biyombo, Maxiell DNP, Pargo DNP, Taylor NWT, Vonleh DNP.
Miami Heat: Deng 26, Williams 5, Bosh 20, Brown, Chalmers 20, Napier 14, Andersen, McRoberts 3, Ennis 2, Haslem 4, Dawkins DNP, Grander DNP, Hamilton DNP.
Golden State Warriors @ Oklahoma City Thunder 91-86
Golden State continua la sua marcia (10-2) vincendo un match equilibrato sul campo degli Oklahoma City Thunder. Privi delle stelle Durant e Westbrook, è Reggie Jackson a tenere in vita OKC, assieme alla energia dei lunghi Adams, Ibaka e Collison. Dopo un primo quarto dove ha spiegato basket, Steph Curry si è fermato, segnando negli altri tre parziali solo 3 dei 15 punti totali. Nel secondo parziale invece è stato Thompson a fare la voce grossa: trascinata a turno dai loro assi, i Warriors sembravano poter condurre con tranquillità la partita. Invece i Thunder non hanno mollato un centimetro ed è servita una prestazione monstre dell’incostante ma talentuoso Speights (28 punti in 25 minuti) a girare la partita sul verso californiano. Nonostante ciò, sul -3, Reggie Jackson è riuscito a costruire un buon tiro concedendo al giovane Andre Robertson la palla del pareggio; il tiro però non ha toccato il ferro ed i sogni di Oklahoma si sono infranti. Questi ultimi devono far fronte con la peggiore partenza della loro storia, condizionati certamente dalle assenze illustri ed anche da una cattiva giornata al tiro (35 %). Golden State continua la sua marcia, si dimostra la favorita per il primo posto ad Ovest ma non sembra ancora una squadra solida per arrivare fino in fondo. Da monitorare le condizioni fisiche di Bogut, KO dopo pochi minuti del match.
Golden State Warriors: Barnes, Green 10, Bogut 2, Thompson 20, Curry 15, Iguodala 7, Barbosa 1, Speights 28, Livingston 2, Ezeli 6, Rush, Holiday DNP, Kuzmic DNP.
Oklahoma City Thunder: Thomas 2, Ibaka 16, Adams 10, Robertson 2, Jackson 22, Perkins 4, Collison 16, Telfair 7, Lamb 5, Jones DND, Smith DNP, Westbrook DND.