All Star Game 2016: cosa vogliono dirci le votazioni e cosa dobbiamo aspettarci
Il sipario è stato alzato e così sono stati resi noti i dieci giocatori che formeranno i due quintetti per la palla a due del prossimo All Star Game a Toronto, tra poco meno di un mese. Votazioni che potevano sembrare scontate, ma che, ancora una volta, mettono in luce aspetti interessanti della stagione che stiamo vivendo e che, al contempo, regalano a tutti gli appassionati la miglior parata di stelle che ci potessimo aspettare.Cosa possiamo evincere dalle votazioni arrivate da mezzo mondo? Andiamo ad analizzare giocatore per giocatore, votato per votato quelle che possono essere le motivazioni ed i perché di tale scelta.
OVEST:
Kobe Bryant: il più votato con quasi 2 milioni di voti giunti a sua destinazione. Forse l’unico voto realmente scontato, visto che il 24 dei Lakers si ritirerà a fine stagione e quindi saluterà il mondo stellare della Lega con questo suo ultimo All Star Game.
Stephen Curry: i Warriors dilagano e rischiano di strappare tutti i record precedenti firmati nella Lega, eppure è Steph l’unico rappresentante di Golden State. Perché? Forse proprio perchè l’orchestra Warriors è ben più di tre o quattro violini solisti capaci di vincere e far vincere, anche se siamo sicuri che alla fine qualche altra faccia nota nella baia la rivedremo a Toronto. Nel frattempo, godiamoci il numero 30 anche con la maglia stellata.
Kawhi Leonard: il meno votato dei cinque, ha rischiato di dover lasciare il passo a Zaza Pachulia. Fortunatamente alla fine ha vinto lui. Qualcuno dice che sarà proprio il numero 2 neroargento il futuro degli Spurs, ma è probabile che si sbaglino: Kawhi non è il futuro, ma già il presente della squadra di Popovich, e l’ha dimostrato ancora una volta portando la bandiera texana anche a Toronto.
Russell Westbrook: ci sono giocatori del suo ruolo più forti di lui nella sua Conference? Si, molto probabilmente due; uno è per forza tra i cinque, l’altro invece gli ha dovuto fare spazio. Stiamo parlando di Cp3, il ragazzo dei Clippers forse più candidato dello stesso Russell a partire da titolare. Ma gli appassionati di mezzo mondo non la pensano così, e il numero 0 dei Thunder è già pronto a portarsi a casa i ferri canadesi.
Kevin Durant: altra stella rilucente della Conference. Solo OKC è riuscita a portare due rappresentanti nello stesso quintetto, eppure i Thunder non sembrano la squadra più accreditata per il salto finale al termine della stagione. Altra stranezza della NBA, dove per vincere devi avere molto di più di qualche stella in campo. Lui è il compagno di merende Westbrook potranno però divertirsi anche a Toronto, in attesa di divertirsi ai playoff…
EST
Kyle Lowry: anticipa sul traguardo Irving e scippa il posto al play dei Cavaliers. Sarà lui e non DeRozan il rappresentante dei Raptors nell’All Star Game di casa, il giusto riconoscimento ad una franchigia che sta lavorando egregiamente formando ottimi atleti, pronti alla gara delle stelle.
Dwyane Wade: parte sempre in sordina, ma poi l’amore del pubblico di mezzo mondo e le innate qualità ancora oggi mostrate sui campi di mezzo paese lo premiano come è giusto che sia. Wade partirà ancora una volta titolare a Toronto portando alti i colori dei suoi Heat, mostrando a tutti di non essere finito ancora una volta.
LeBron James: l’unico vero voto scontato ad Est. Il King resta il King, l’unica motivazione è questa. Il terzo più votato in assoluto dietro Kobe e Curry.
Paul George: lo sprint degli ultimi mesi gli vale l’accesso all’All Star Game dalla porta principale. Dopo il tremendo infortunio dello scorso anno, Paul George è finalmente tornato, si è ripreso i Pacers e adesso vuole anche riprendersi la Lega. È il più votato del frontcourt ad Est dietro il solo LeBron James, e questo qualcosa vorrà dire.
Carmelo Anthony: anticipa Pau Gasol di soli 360 voti, conquistando l’ultimo spot disponibile per partire in quintetto. Non che siano una sorpresa le sue doti, ma forse nessuno si aspettava partisse sin dall’inizio. Il compagno di squadra Porzingis non è dietro di tantissimi voti, segno evidente di una New York che sta rinascendo e che è tornata a fare luce sui suoi campioni. Dalla partita delle stelle un’ottima iniziano di fiducia per tutti i tifosi Knicks.