Memphis inarrestabile, crisi Cleveland, Denver e Golden State vincono senza problemi
BOSTON CELTICS @ MEMPHIS GRIZZLIES 100-117
Continua inesorabile la marcia dei Grizzlies, che non fanno sconti nemmeno a Boston. E’ la giornata di Marc Gasol e al FedEx lo capiscono subito; lo capisce anche Zeller, quando lo spagnolo si crea lo spazio con la spalla e poi colpisce con un perfetto semi-gancio a fine primo quarto (14-25, 39.4’’). Il reparto lunghi funziona una meraviglia: le giocate di Randolph e di Leuer (dalla panchina) scavano una buona doppia cifra di vantaggio, che fa da viatico alla tripla sulla sirena di Prince che manda le squadre a riposo sul 41-55. Al rientro dagli spogliatoi, è Gasol che torna a fare la voce grossa, con 14 punti solo nel terzo periodo, colpendo soprattutto dalla media distanza, un tiro che la difesa gli concede colpevolmente. E’ una tripla di Olynyk a fine terzo quarto che prova a rimettere in carreggiata i suoi, sul 69-78. Nell’ultimo periodo la difesa di Boston fa densità in area, per evitare l’attacco dei lunghi, ma Memphis se ne accorge e mette in movimento i propri tiratori perimetrali: prima Carter, poi Conley riportano i Grizzlies sul +14 (79-93). La schiacciata di Gasol, a termine di un’azione corale orchestrata da Udrih, chiude la partita.
BOSTON CELTICS: Green 12, Sullinger 13, Olynyk 18, Bradley 11, Rondo 4, Turner 10, Zeller 8, Bass 9, Pressey 2, Thornton 11, Powell 2, Young.
MEMPHIS GRIZZLIES: Prince 7, Randolph 16 (16 reb), Gasol 32, Lee 5, Conley 15, Koufos 4, Udrih 9, Carter 8, Leuer 19, Adams 2, Stokes.
CLEVELAND CAVALIERS @ WASHINGTON WIZARDS 78-91
Altro passo falso di Cleveland, che cade (piuttosto sonoramente) al Verizon Center. Ma non sono queste le impressioni di inizio partita: Irving in contropiede vede l’accorrente James e gli alza una palla che LeBron schiaccia in modo spettacolare, per l’11-8 Cavs, ma sulla rimessa Kyrie ruba la palla, si apre per il tiro da tre che non tocca ferro ma è raccolto da LBJ che raccoglie e deposita nel canestro. Washington allora inizia a correre: Wall taglia il campo e serve Beal che si arresta e trova la tripla del sorpasso (21-22). I problemi in difesa dei Cavs sono soprattutto nel pitturato, dove i lunghi di casa banchettano: prima il semi-gancio di Seraphin su Kevin Love, poi Nene vede e serve alla perfezione il taglio di Pierce che schiaccia su Varejao che, in ritardo, non salta nemmeno (42-51, 1’, 2° quarto). Dopo l’intervallo, Wall prende in mano la squadra e comincia a bersagliare la difesa ferma di Cleveland con una serie di palleggio-arresto-tiro che lo portano a fare 17 punti nel solo terzo periodo e solidificare il vantaggio dei Wizards sulla doppia cifra. Nel quarto periodo, Cleveland si sfascia letteralmente. James e Marion ne combinano di tutti i colori, complice l’ottima difesa di Pierce. Ma non basta come scusante: Cavaliers veramente irriconoscibili.
CLEVELAND CAVALIERS: James 22, Love 8, Varejao 10, Marion 7, Irving 22, Harris, Miller 3, Thompson 4, Haywood, Waiters 2, Amundson.
WASHINGTON WIZARDS: Pierce 9, Nene 10, Gortat 4, Temple, Wall 28, Beal 12, Humphries 4, Porter 6, Seraphin 12, Miller 6, Butler.
NEW ORLEANS PELICANS @ DENVER NUGGETS 97-117
Ancora una vittoria per Denver, che finalmente sembra essersi ritrovata. La strana coppia Robinson-McGee (il che è tutto dire) trascina i Nuggets nel secondo periodo, con Robinson che fa letteralmente quello che gli pare e Javale si fa trovare pronto a ricevere tutti gli estrosi assist che il compagno gli serve; così, le squadre vanno a riposo sul 49-59. Il terzo periodo si apre con la tripla di Faried(!) del 51-62 dopo 2’ del secondo tempo. New Orleans non riesce mai a rendersi realmente pericolosa; Davis è nervosissimo e rischia nche il secondo tecnico per proteste dopo un suo sfondamento. Ottima la prestazione di Gallinari, protagonista di serata con 17 punti (massimo stagionale), che chiude la partita con una penetrazione sgraziata e un cambio di direzione repentino che si conclude con un appoggio a tabella per l’86-109 a metà periodo.
NEW ORLEANS PELICANS: Evans 10, Davis 18, Ajinca 12, Gordon 13, Holiday 12, Anderson 10, Rivers 8, Babbitt, Salmons 5, Withey 9, Miller.
DENVER NUGGETS: Chandler 18, Faried 19, Mozgov 5, Afflalo 19, Lawson11, Gallinari 17, Arthur 2, Foye 7, Robinson 3, McGee 14, Nurkic, Gee 2.
UTAH JAZZ @ GOLDEN STATE WARRIORS 88-101
E’ senza storia il match della Oracle Arena: vincono i ragazzi della Baia, trascinati da chi non ti aspetti. Partono fortissimo i Warriors con un parziale di 0-10 sigillato dalla schiacciata in contropiede di Harrison Barnes. Utah subisce i tiri dalla medio-lunga distanza, e Golden State ha gioco facile con Curry in chiusura di primo quarto, che spara dietro il blocco, e con Iguodala ad inizio secondo che sfrutta la marcatura morbida di Hayward che gli lascia il tiro (15-30, 9’41’’). I Jazz sono letteralmente allo sbando, mentre i Warriors si divertono. I ragazzi della Baia aumentano l’intensità in difesa, rubano e vanno in contropiede; arrivano così le schiacciate, in rapida successione, di Thompson e Green che fissano il punteggio sul 48-72 (5’21’’, 3° quarto), per un totale di ben 21 punti in contropiede per i padroni di casa. Il resto sono tutti titoli di coda.
UTAH JAZZ: Hayward 12, Favors 10, Kanter 18, Burks 9, Burke 2, Ingles 3, Booker 3, Exum 2, Gobert 12, Clark 6, Novak 9, Evans 2.
GOLDEN STATE WARRIORS: Barnes 14 (11 reb), Green 11, Bogut 12, Thompson 14, Curry 8 (10 ast), Iguodala 17, Barbosa 4, Speights 14, Livingston 6, Ezeli, Rush, Holiday 1, Kuzmic.