Curry: "Il recupero dall'infortunio non sarà breve"
Quest’avvio di 2016 si sta rivelando decisamente tribolato per Stephen Curry, a causa di un problema allo stinco sinistro che non vuole proprio lasciarlo tranquillo. Il fastidio si è presentato nel match dello scorso 28 Dicembre con i Kings e, dopo aver saltato le ultime due sfide del 2015 con Mavs e Rockets, l’MVP 2015 è tornato in campo contro i Nuggets il 2 Gennaio. In quest’occasione, un contatto con Jameer Nelson lo ha costretto nuovamente ad uscire dal campo. A sorpresa, quindi, Curry è partito in quintetto contro Charlotte; ma stanotte, allo Staples, un nuovo contatto, stavolta con Hibbert, ha provocato il riacutizzarsi del dolore.
“E’ solo fastidioso, frustrante e tutti aggettivi di questo tipo” – dice Steph davanti ai microfoni nel post partita – “A lungo termine, non è qualcosa di cui devo preoccuparmi. E’ solo il ripresentarsi di un infortunio già esistente. Non c’è niente di peggio che subire calci proprio lì, ma su tre volte che ho giocato mi è successo tre volte. Spero non accada ancora“.
“Se stessi al 100% in quel punto, anche prendendo gli stessi calci l’effetto non sarebbe lo stesso” – continua la stella dei Warriors – “Ma non è così. C’è ancora un po’ di gonfiore e una contusione che non mi permette di assorbire bene le botte“. Sui tempi di recupero definitivi, Curry non si sbilancia: “Almeno quattro settimane. Ma non ho nessuna intenzione di stare fuori per tutto questo tempo. Così, non appena capirò come proteggerlo al meglio mentre sono in campo, giocherò sicuramente. Abbiamo fatto un bel po’ di buone giocate e solo un paio sfortunate. Affronterò questo problema“.
In aggiunta a tutto ciò, non bisogna dimenticare il fatto che Curry aveva già avuto problemi con il polpaccio destro, colpito da una ginocchiata nella sfida del 23 Dicembre con i Jazz e leggermente stirato, poi, nel big match di Natale con i Cavs.