Con 52 punti in coppia di CP3 e Griffin, i Clippers espugnano Miami. I Kings, guidati da Cousins, mettono ko i Bulls
LOS ANGELES CLIPPERS @ MIAMI HEAT 110-93
Grande vittoria per i Clippers che, all’AmericanAirlines Arena di Miami, asfaltano a domicilio gli Heat, per la quarta partita consecutiva ancora orfani di Wade. Per i ragazzi di coach Rivers si tratta della W n°7 in stagione (3-1 in trasferta), propiziata dalla grande serata del duo composto da Paul (26 e 12 assist, 7° doppia doppia della stagione) e Griffin (26 punti, 7 rimbalzi e il 50% dal campo), senza dimenticare la prova solida di DeAndre Jordan, con una doppia doppia da 12 punti (tutte schiacciate e 100% dal campo) ed 11 rimbalzi. Fondamentale è stato proprio il dominio degli ospiti nel pitturato, con un emblematico 44-26. Miami continua a soffrire, invece, l’assenza di Dwayne Wade: senza il 32enne di Chicago, la franchigia della Florida si ritrova con un record di 1-3 (3-4 in casa), e nel match di stanotte non sono bastati i 28 punti di Bosh e i 17 del rookie Napier (season high); era dall’8 Marzo 2011 che Miami non perdeva tre partite interne di seguito. Sin dal primo quarto, tutto è stato fin troppo facile per i Clippers, come testimoniato dal 39-15 di parziale. Dopo un avvio nel segno di Deng da una parte e Griffin dall’altra (rispettivamente 4 e 6 punti in fila), i losangelini danno subito una brusca accelerata alla partita, con un terrificante break di 28-5, nel quale spiccano i 9 punti di Paul e i 15 della coppia Redick-Barnes, assolutamente devastanti dall’arco (5/9, in generale, nei primi 12’). Gli Heat sembrano inermi, con il solo Bosh che prova a combinare qualcosa (7 punti nel periodo), ma il 6/18 dal campo e le 4 palle perse (su 13 totali) pesano come macigni sul prosieguo dell’incontro. Nel secondo quarto cominciano le rotazioni, con i Clippers che non hanno problemi a mantenere il vantaggio intorno ai 20 punti, benché ne realizzino appena 19 nel secondo periodo; dall’altro lato del parquet, è ancora Bosh a far la voce grossa (11 punti nel 2° quarto), mentre la prima tripla a segno, dopo ben 11 tentativi a vuoto, è firmata Shawne Williams, dopo ben 20’42”. All’intervallo lungo, il tabellone segna 58-40 per gli ospiti. Miami torna sul parquet provando a rimettere in piedi una partita nata male e Chalmers (13 a referto), con due liberi, porta i suoi sul -14 (65-51 a 8’48” dall’ultima sirena). Però, Doc Rivers può contare su due giocatori davvero in grande spolvero, ovvero Paul e Griffin, ancora loro, capaci di griffare 23 punti su 30 dei Clippers nel terzo periodo, con CP3 a chiudere definitivamente ogni discorso con il gioco da 3 punti che regala il +19 ai suoi (72-53 a 7’20”). Con due liberi a segno di Crawford (5 punti son 1/6 dal campo, ma ben 9 assist), al 36’ siamo sull’88-66 per i californiani. L’ultimo periodo scorre via tranquillo: i Clippers, con le triple di Hawes e Crawford subito in avvio, toccano il +26, massimo vantaggio (94-68); anche Griffin mette il suo tiro dalla lunga distanza, per un 41.9% di squadra da 3 (13/31). Per Miami, è Napier a mettersi in mostra, realizzandone 10 nel solo ultimo quarto. Finisce 110-93 per i Clippers, al termine di una partita mai in discussione, praticamente sin dalla palla a due.
LOS ANGELES CLIPPERS (7-4): Barnes 9, Griffin 26, Jordan 12 (11 reb), Redick 14, Paul 26 (12 ast), Crawford 5, Turkoglu 3, Hawes 6, Davis 4, Farmar 3, Bullock, Cunningham 2, Udoh
MIAMI HEAT (6-6): Deng 13, S. Williams 7, Bosh 28, Chalmers 13, Cole, Andersen, Ennis 2, Napier 17, McRoberts 2, Brown 9, Granger 2, Hamilton, Haslem
CHICAGO BULLS @ SACRAMENTO KINGS 88-103
Sacramento si conferma una delle sorprese in positivo di quest’avvio di regular season, ottenendo anche lo scalpo dei Chicago Bulls. Di fronte ad una Sleep Train Arena pressoché esaurita, i ragazzi di coach Malone hanno vinto per la 7° volta in stagione (4-2 davanti al pubblico amico), trascinati dalle prove importanti del solito Cousins (doppia doppia da 22 e 14 rimbalzi), ormai sulla strada della consacrazione definitiva, di Gay (20 punti e 63.6% dal campo) e di Collison (doppia doppia da 17 e 12 assist). Per la franchigia dell’Illinois, invece, s’infrange l’imbattibilità esterna dopo 7 vittorie consecutive, con Butler (23 punti, 8 rimbalzi e 61.1% dal campo) che non è riuscito a sopperire alle assenze di Rose e Gasol, out per il secondo match consecutivo. Determinanti, per l’esito dell’incontro, sono stati il grande apporto della panchina dei Kings, soprattutto con Casspi (14), McLemore (11) e Derrick Williams (10), e la serata di scarsa vena dall’arco dei Bulls (26.3% con 5/19). A dirla tutta, Chicago comincia discretamente dalla distanza, con i vari Dunleavy (2), Hirnich, Brooks e Mirotic che confezionano un 5/10 nei primi 12’ di gioco. E, dopo un avvio equilibrato, con Casspi (6 punti consecutivi a referto) che, in jumper, mette il 18-17 (3’27” dalla sirena), è Mirotic, dalla media, a dare il via al break di 11-5 con il quale i Bulls si portano avanti, a fine primo quarto, sul 29-22. Sacramento, dal canto suo, peggior squadra della Lega nelle percentuali da 3, tira con il contagocce dalla lunga distanza, mettendone comunque 4 su 6. Dopo il +9 realizzato da Noah (31-22 al 19” di secondo quarto), i Kings pervengono alla parità grazie ad un layup di Gay, su assist di Collison (37-37 a 5’54” dalla sirena); fondamentale, nella rincorsa, Derrick Williams, autore di 9 dei suoi 10 punti nella seconda frazione; 4 punti in fila di Cousin completano il 4-15 di parziale con il quale i padroni di casa passano in vantaggio (37-41). I Bulls impattano a quota 41 grazie a Butler e Dunleavy. Ma, negli ultimi 3’, si scatena Gay con 8 punti (10 nel periodo), al quale risponde Butler, con un layup e una schiacciata; all’intervallo lungo, siamo sul 47-52 Sacramento. Spinti dal proprio pubblico, i Kings provano, in avvio di terzo periodo, ad indirizzare la partita: McLemore, dall’arco, realizza il +12 (49-61 a 8’45” dalla fine del periodo). I ragazzi di Thibodeau cercano di restare in scia agli avversari, ma non riescono a far meglio del -6 in un paio di occasioni, da ultimo con due liberi di Dunleavy (12 punti per lui) per il 59-65 a 4’56” dall’ultimo riposo. I Kings, purtroppo per Chicago, hanno Cousins e Collison davvero “on fire”, autori, rispettivamente, di 10 e 9 punti nel periodo (19 su 28 complessivi di Sacramento). A 12’ dal termine, i Kings conducono di 12 (68-80). In avvio di ultima frazione, è ancora la panchina dei padroni di casa a rispondere colpo su colpo ai tentativi dei Bulls di rientrare, con Casspi che, dalla linea della carità, firma il +13 (73-86 a 9’02” dalla fine). Chicago, allora, si affida al duo Noah-Butler per provare la rimonta disperata. Nonostante Cousins commetta il 5° fallo personale quando mancano 7’26” da giocare, con Malone che lo toglie dal campo per qualche minuto, gli ospiti non riescono più a farsi sotto, anche a causa dei soli due canestri a segno negli ultimi 4’. Vincono meritatamente i Kings 88-103.
CHICAGO BULLS (8-4): Dunleavy 12, Gibson 12, Noah 10 (11 reb), Butler 23, Hinrich 9, Brooks 12, Mirotic 7, McDermott 1, Snell 2, Bairstow, Muhammed, E. Moore
SACRAMENTO KINGS (7-5): Gay 20, J. Thompson 3, Cousins 22 (14 reb), McLemore 11, Collison 17 (12 ast), Casspi 14, Sessions 4, Derrick Williams 10, Landry 2, Hollins, Stauskas, McCallum, Evans