NBA SWAG - Alla scoperta delle "alternate Jersey": il gusto retrò dei Warriors e il black di Bucks e Clippers
Cominciamo l’anno col piede giusto. Il primo appuntamento con NBA SWAG del 2016 è all’insegna della stagione cominciata qualche mese fa, stagione che ha visto protagoniste certe tutte le uniformi alternative delle franchigie NBA. Non tutte le squadre si sono lasciate andare alla creatività, ma molte, come al solito nella Lega, si sono proprio date da fare, con alternate jersey che inseguono i più disparati obiettivi: la fantasia, la storia, il fascino per i tempi che furono e le celebrazioni di un dato avvenimento.
In tre diversi appuntamenti, cercheremo di analizzare le più belle (o al contrario brutte, fate voi) maglie viste quest’anno; partiamo alti con Golden State Warriors, Los Angeles Clippers e Milwaukee Bucks.
La prima volta che la “The City” fu vista dalle parti di San Francisco, il calendario recitava 1966. Una maglia storica che ha segnato intere generazioni di tifosi Warriors, sin dai tempi in cui il nome della franchigia era ancora San Francisco Warriors e nella Baia si era arrivati da poco. Un debutto scoppiettante in quell’anno: i Warriors arrivarono sino alle Finals, perdendole, ma lasciando il segno in tutto il paese. Negli anni la “The City” è stata più volte ripresa – nell’immaginario comune è la maglia con cui Richardson e il Barone Davis facevano impazzire i tifosi californiani -, ma quest’anno Golden State ha voluto rilanciare: oltre a metterla sulle spalle di curry e compagni per celebrare il titolo vinto qualche mese prima, è stato abbinato un parquet ad hoc che riprende lo stile della maglia e si rifà al look di una volta.
Fantasia al potere: non è un caso che abbiano la migliore striscia vincente di sempre nella storia della Lega.
Dai Clippers ci si aspettava un po’ di più, lo diciamo subito. Una franchigia che si abbevera alla fonte di Hollywood, che vive le notti californiane, che ha in roster giocatori di tutto rispetto dentro e fuori dal parquet, poteva riuscire meglio. E in effetti le versioni chiare della divisa da gioco di quest’anno sono molto belle da vedere. Peccato, però, che la black version non sia accattivante come le altre. Scollo a ‘V’, striscia bianca sul fianco e un total black che si spezza solo sulla pancia, laddove si ritrova il nuovo logo della franchigia, lanciato la scorsa estate, e il numero in bianco.
Abbiamo visto di meglio.
Nella miriade di uniformi nere, però, c’è un caso molto ben riuscito: stiamo parlando dei Milwaukee Bucks, completamente riformati rispetto alla scorsa stagione nella testa e sulle maglie. I cervi del Wisconsin si sono dati da fare con la fantasia e soprattutto con le campagne pubblicitarie destinate. Il cervo sulla pancia va ad abbracciare il numero stampato sul petto; il total black è interrotto sia dai richiami verdi che dalle bande orizzontali sui fianchi, in blu, bianco e verde per confermare i temi della franchigia. Sui lati del pantaloncino impera la “M” della città, un segno di appartenenza che Parker, Antetokounmpo e compagni sicuramente si portano dietro ogni volta che scendono in campo.