St. Johns con personalità, Xavier perfetta, Simmons e l'ennesima sconfitta di LSU
St. John’s (7-3):
La vetrina di questa settimana ha le tinte Red dell’università che ha casa nel Queens. Mussini e compagni sono alla seconda uscita davanti ai 14.000 del Madison. Di fronte il primo vero test di stagione: Syracuse. Mullin è chiamato a scoprire le sue carte. Così succede che l’asse a tinte azzurre ‘Mussini-Alibegovic’ domina la partita con 32 punti combinati, Johnson ne aggiunge altri 15 (con 16 tiri che definiremo ‘di personalità’) e
Sima chiude il tutto con le sue consuete 3 stoppate.
Mullin a testa alta. St. John’s con un record che fa dormire sogni tranquilli.
(Federico e il concetto di ‘long jumper’)
Xavier (10-0):
I Musketeers ospitano e distruggono i cugini di Cincinnati (65-55). I 17 punti di un superbo Myles Davis portano gli uomini con la X sul petto alla settima vittoria negli ultimi 9 anni contro i cugini Bearcats, alla decima vittoria stagionale e ad un’imbattibilità che diventa la più lunga nella storia del college.
Adesso la banda di coach Chris Mack fa davvero paura.
Louisville (7-1):
“Diciamocelo, nonostante i nostri numeri difensivi siano buoni, stiamo vincendo con l’attacco.” Esordisce così Pittino alla fine del massacro inflitto a Eastern Michigan (86-53). Il coach che ha basato una carriera sul lato meno spettacolare del parquet, si trova tra le mani una squadra quasi perfetta che oggi fa dell’attacco la sua arma più pericolosa. I Cardinals chiudono con il 53% dal campo e un Damion Lee che guida la banda con 16 punti (tutti nel secondo tempo). Ci vediamo a Marzo Rick.
Kentucky (9-1):
In casa Wildcats tutto regolare. Murray e Ulis (17 e 12 rispettivamente) guidano Calipari alla nona W dell’anno. Vittima sacrificale di turno: Arizona State (72-58). Uniche due preoccupazioni: Percentuali da 3 pessime e Skal Labiessiere che lascia la partita per 5 falli dopo appena 13 minuti di gioco. John si dice tranquillo e Kentucky naviga senza troppi pensieri per i mari che portano a Marzo.
Ben Simmons:
Chiudiamo con una riflessione sul talento australiano che ha da poco dichiarato di voler raggiungere D’Angelo Russell (ex compagno di squadra al liceo) in quel di Los Angeles.
Lo spunto suggerito da Espn è quello per cui LSU stia in qualche modo sprecando il talento di Simmons che pur essendo di un’altra categoria (si, quella del piano di sopra) non avrà la possibilità di mettersi in mostra nel torneo di Marzo. Perché? La sconfitta di 7 lunghezze rimediata a Houston domenica scorsa ha portato LSU al record di 4-4, condannando la squadra della Louisiana a un’esclusione quasi sicura dalle 64 che entreranno nel tabellone finale.
19 punti, 15 rimbalzi e 6 assists di media in stagione per Simmons.
Una bestia. Che avrebbe fatto la fortuna di tanti altri college.
Ci si rivede al Draft, Ben.